Si riducono i tempi per la proposta di legge sugli agriturismo

La Commissione agricoltura del Consiglio regionale ha recepito la richiesta di accelerare i tempi per concludere l’iter del procedimento legislativo e portare la proposta di legge in aula.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 novembre 2009 16:48
Si riducono i tempi per la proposta di legge sugli agriturismo

Dalla consultazione con i rappresentanti delle categorie economiche, associazioni ambientaliste ed istituzioni locali oggi è arrivato un sostanziale ed unanime giudizio positivo sulla proposta di legge di riforma dell’agriturismo toscano, presentata dalla giunta regionale. Inoltre, è stata anche auspicata una convergenza su questo testo dei contenuti presenti nella proposta di legge avanzata dai gruppi di Fi/PdL e An/Pdl. La consultazione, indetta dalla Commissione agricoltura del Consiglio regionale, ha fatto emergere anche la necessità di giungere rapidamente all’apporovazione della normativa, per il rilancio del settore agricolo che sta attraversando una gravissima crisi economica. “Il consenso ricevuto e le ragionevoli osservazioni presentante dai soggetti intervenuti ci spingono a concludere l’iter del procedimento in tempi stretti – ha detto il presidente della II Commissione, Aldo Manetti- puntando a definire con maggiore aderenza, eventualmente anche a livello di regolamento attuativo, le questione legate ai controlli sulle attività agrituristiche e la somministrazione dei pasti in azienda”. “Il primo aspetto – ha sottolineato Manetti - dovrà servire sia a garantire la qualità dell’offerta che a ridurre l’abusivismo.

Mentre il secondo andrà regolamentato con attenzione per legare questo sviluppo di attività ai prodotti coltivati nella stessa azienda o nella zona, affinché si concretizzi un nuovo mercato a ‘filiera corta’ verso il consumatore, con attenzione alla stagionalità delle produzioni”. Punti su cui è necessaria la massima chiarezza e su cui c’è stata una convergenza di opinioni sia degli imprenditori del settore turistico-alberghiero (Confcommercio, Confesercenti e Confindustria) che del mondo agricolo (Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione Italiana Agricoltori), affinchè sia evitata una concorrenza impropria e sleale.

(gdi)

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