Legambiente : lo stato di salute delle città Toscane è no felix

Eccosistema Urbano l'annuale ricerca di Legambiente sulla qualità ambientale delle 103 città capoluogo di provincia realizzata con la collaborazione scientifica dell'Istituto di ricerche Ambiente Italia e la collaborazione de il Sole 24 Ore.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 ottobre 2009 14:11
Legambiente : lo stato di salute delle città Toscane è no felix

Prima delle città Toscane Siena , rispetto allo scorso anno, perde tre posizioni e abbandona la medaglia d'argento nella classifica nazionale, il rialzarsi di Livorno che invece ne guadagna 12, il retrocedere di Prato che passa dall'ottavo posto al 17° rispetto all'anno precedente, metà classifica per Pisa che perde 8 posizioni e si colloca al 25° posto, battuta d'arresto per Firenze che perde 23 posizioni scendendo al 38° posto, segno meno anche per Grosseto che rispetto all'anno precedente perde 9 punti e si posiziona al 55° posto, la bella conferma di Massa che si rialza di 32 posizioni.

Bassa classifica per Arezzo, Pistoia e Lucca. Non esce bene la Toscana nell'identikit dell' Italia delle città, disegnata da Ecosistema Urbano, l'annuale ricerca di Legambiente sulla qualità ambientale delle 103 città capoluogo di provincia realizzata con la collaborazione scientifica dell'Istituto di ricerche Ambiente Italia e la collaborazione de il sole 24 Ore. La ricerca viene effettuata tramite questionari e interviste dirette ai 103 comuni capoluoghi di provincia.

I dati vengono sintetizzati in 27 indicatori di qualità ambientale, basati a loro volta, su una settantina di indicatori primari riferibili a tre macro-classi. Indicatori di pressione, misurano il carico generato sull'ambiente dalle attività umane (consumi idrici, elettrici e di carburanti, produzione di rifiuti, tasso di motorizzazione auto e moto), indicatori di stato misurano la qualità dell'ambiente fisico (smog, verde urbano), indicatori di risposta che misurano la qualità delle politiche messe in campo dall'amministrazione pubblica (depurazione, raccolta differenziata, trasporto pubblico, mobilità sostenibile, isole pedonali e zone a traffico limitato, piste ciclabili, gestione ambientale nelle imprese e nella pubblica amministrazione, sviluppo di politiche energetiche, diffusione delle rinnovabili e rilevamenti di qualità ambientale). I risultati degli indicatori della XVI edizione di Ecosistema Urbano sullo stato di salute delle città toscane sono stati presentati , nel dettaglio, oggi a Firenze nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione di Piero Baronti, Presidente di Legambiente Toscana, di Luigi Pingitore, Responsabile mobilità Legambiente Toscana, e di Cecilia Armellini del Direttivo Regionale e Responsabile del Gruppo Energie di Legambiente Toscana. L'immagine della Toscana disegnata da Ecosistema Urbano rivela che nonostante la discreta qualità dell'aria, i bassi consumi di acqua , un trasporto pubblico sufficiente, una buona dotazione di spazi per le bici, un 'ottima presenza di aree verdi e ZTL, evidenzia ancora molte note negative, quali l'allarme rosso per la produzione dei rifiuti e consumi energetici. Per evidenziarne alcuni aspetti.

Ci sono città, come Siena, Pisa e Firenze, che hanno costruito nel tempo zone a traffico limitato significative, hanno sviluppato una buona mobilità ciclabile, hanno un servizio di trasporto pubblico che, relativamente al dimensionamento del territorio comunale, offrono discrete performance. Agili nel promuovere lo sviluppo del solare termico o del fotovoltaico come nel caso di Siena, o nel lanciare politiche locali di efficienza e risparmio energetico come ad esempio Livorno. "Ecosistema Urbano è uno strumento per verificare la qualità dell'ambiente urbano in tutti i capoluoghi di provincia".

- dichiara Piero Baronti, Presidente di Legambiente Toscana - " Dalla classifica dei comuni Toscani emerge una situazione di luci e ombre, dalla Toscana virtuosa che promette la green economy di Obama sarebbe lecito attendersi di più". Ma andiamo nel dettaglio a cominciare da Siena, prima città Toscana e tra le altre più alta nella classifica nazionale. Il comportamento della città toscana continua ad essere positivo ma ha interrotto il suo cammino subendo una battuta d'arresto che l'hanno fatta retrocedere dal 2°al 5° posto della classifica italiana.

Può vantare a livello nazionale un ottimo trasporto pubblico, un buon risultato nel settore termico, una ZTL particolarmente estesa, una buona qualità dell'aria, infatti migliora in Pm10 con una media di 20 contro i 27 dell'anno precedente, che la piazzano, in queste categorie, al primo posto nazionale, ma agli ultimi posti per la produzione pro-capite di R.S.U (96°in Italia) e consumo di carburanti collocandosi all' 88° posto. Peggiora anche per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico dove le medie dell' NO2 passano dai 31 della scorsa edizione ai 45 attuali.

Tra le novità di quest'anno l'introduzione dell'indicatore sul tasso di motorizzazione dei motocicli, ovvero numero di motocicli circolanti ogni 100 abitanti , e in questo settore Siena si colloca al 96° posto. Tutto quanto basta per fargli perdere il podio. Lo scatto di reni di Livorno che scavalca 12 posti. E', infatti, il capoluogo toscano che produce meno R.S.U, solo 590,5 Kg/ab/anno per abitante all'anno, si trova tra le prime posizioni nazionali, al 7° posto , per il numero di auto circolanti ogni 100 abitanti e ha quasi raddoppiato certificazioni ISO 14001 in relazione al numero di imprese conquistando la 6 posizione nazionale.

Per quanto riguarda il consumo di benzina e diesel invece è tra gli ultimi comuni : ogni abitante in un anno brucia 585 Kep/ab/anno di carburante. Differenti, almeno in parte, i motivi che hanno portato Prato a mollare l' 8° posizione dell'anno precedente e slittare alla diciasettesima. Nei primi posti nazionali e prima anche tra le città toscane per il solare fotovoltaico, al terzo posto per il verde urbano fruibile, al dodicesimo per le aree verdi, al quarto per i consumi idrici con (126,5 l/ab/gg).

Sono ancora lontani gli ottimi risultati per il R.S.U che fa vedere Prato fra gli ultimi posti lista. Pochissime le imprese certificate rispetto alla media nazionale. Per quanto riguarda la mobilità passa dai 54 viaggi per abitante all'anno del 2008 ai 48 attuali. Pisa è la prima città italiana per aree verdi, è terza per estensione delle ZTL (14,89 mq/ab), settima per le imprese certificate ISO 14001 (oltre 4,23 ogni 100 imprese). Agli ultimi posti invece per la produzione pro-capite di R.S.U.

(833,5 kb/ab/a). La peggiore in Toscana e tra le ultime 10 città italiane per consumo elettrico domestico ( 1382 Kwh/ab). La toscana in breve , dunque, con le sue contraddizioni , eccellenze e criticità maggiori registrate dalla XVI edizione di Ecosistema urbano. Ma diamo uno sguardo anche alle città Toscane che occupano la parte centrale della classifica a livello nazionale. A cominciare da Firenze, che con il suo 38°posto (era 15° nella passata edizione), fa registrare un calo evidente dovuto principalmente a flessioni in settori chiave della ricerca.

Il capoluogo toscano infatti peggiora sia nei tre indici dell'inquinamento atmosferico (No2, Ozono, Pm10)sia in quasi tutti gli indicatori legati alla mobilità e al trasporto pubblico, migliora solo nei metri di suolo destinati alle bici. Questo già basta a giustificarne il calo. Ma guardiamo nel dettaglio. Firenze ai primi posti nelle classifiche settoriali nazionali per quanto riguarda la domanda e l'offerta di trasporto pubblico (5°) e (7°) per il numero di auto circolanti (55/100ab) e (7°) grazie agli 0,82 mq/ab di isola pedonale e 5° per estensione di ZTL (11,16mq/ab),per il verde urbano fruibile raggiunge il 6° posto con 30,61 mq a testa.

Troppi i rifiuti prodotti (709,3 kg/ab/a) all' 88°posto nella classifica nazionale e troppi anche i consumi domestici di elettricità occupando un 90° posto poco felice. "Inoltre per quanto riguarda le politiche energetiche Firenze segna il passo rispetto alla diffusione di impianti da Fonte Energetica Rinnovabile e al risparmio energetico e alle politiche energetiche in genere. I dati che emergono dallo studio evidenziano un aumento di consumi elettrici residenziali, scarso riferimento a impianti fotovoltaici e al solare termico.

E’sicuramente una sfida di altissimo livello quella relativa all’integrazione delle tecnologie di risparmio energetico e ricorso alle rinnovabili in un contesto così fortemente strutturato storicamente e tipologicamente come lo è Firenze. Ma le occasioni non mancano e, comunque, non sono mancate. Questo indirizzo deve essere preso e incentivato in una logica pianificatoria globale e di alto livello ma che comunque punti a rendere Firenze e i suoi abitanti sempre meno dipendenti da fonti fossili e virtuosi in quanto a consumi energetici".

E'quanto sostiene Cecilia Armellini, Responsabile Gruppo Energia di Legambiente Toscana. Alcune note negative anche per Grosseto, seconda solo a Pistoia per il consumo di carburanti, anche quest'anno resta tra i più alti in Toscana (595 kep/ab/a). Tra gli ultimi posti anche per le perdite di rete al 90° con il 56%. Per la produzione dei rifiuti (709,8) occupa l'ottantanovesima postazione. E' la città toscana con meno verde urbano. Però in positivo il comune, dopo Livorno, con la minore concentrazione di polveri sottili.

Il balzo in avanti di Massa, che salta 32 posizioni e si posiziona al 57°posto. Ma nonostante la bella conferma ancora sono molti i codici rossi. In Italia è il capoluogo di provincia con la più alta concentrazione di R.S.U. (890,5 kb/ab/a) occupando il primo posto a livello negativo nella lista nazionale. Sempre prima in Italia per i consumi idrici (103°), anche il numero dei motocicli ogni 100/ab è elevato (16/100ab). Abbastanza bene la situazione riguardante l'ozono. Ma andiamo agli ultimi della lista.

Arezzo rispetto alla XV edizione slitta verso il basso di 16 posizioni. dopo Prato è la città con meno certificazioni ISO 14001 (solo 1, 41 delle imprese), alta anche la produzione di rifiuti, le auto circolanti (66/100ab) e di motocicli (13/100ab). E' la città che consuma meno acqua, la metà rispetto al comune di Massa. Per Arezzo va evidenziata l'ottima posizione a livello nazionale per il fotovoltaico su edifici. Pistoia è tra i comuni italiani, quella con la minore concentrazione di No2 e consumi idrici.

Dopo Arezzo è il comune toscano che produce meno R.S:U. Tuttavia il consumo di carburanti è il più elevato delle città toscane (1,37 kep/ab/anno) e dopo Prato la città con minori certificazioni ISO14001. Ma arriviamo in fondo e troviamo Lucca. Prima in Italia per il verde fruibile, anche le aree verdi complessive la portano in alto nella relativa classifica nazionale (10°), 0,68 mq/ab di isola pedonale portano il comune sempre tra i gradini alti. Primeggia ache per la raccolta differenziata.

Tuttavia resta altissima la sua posizione in negativo per la quantità di rifiuti pro-capite prodotta (786kg/ab/a) da fargli occupare la parte bassa della scala. Bollino rosso anche per il consumo di diesel e benzina, alto il numero delle auto circolanti (66/100ab). Questa la fotografia che mostra un 'immagine nitida della Toscana. Ecosistema urbano evidenzia che se da una parte i capoluoghi toscani fanno passi avanti per la qualità dell'aria, per la ztl, per il verde cittadino fruibile e non, è anche vero che per la produzione dei rifiuti, consumi energetici e idrici siamo di fronte ad una allarme rosso.

Se da un lato ci sono primati da vantare a livello nazionale come il Pm10, il trasporto pubblico, il solare termico come nel caso di Siena, le politiche energetiche per Livorno, le aree verdi per Pisa, il verde urbano per Lucca, dall'altro lato ci sono ancora obiettivi da perseguire. Perché sono le città che figurano ta gli attori principali di un modello di sviluppo sostenibile, luoghi che governano il trasporto pubblico e la mobilità. Le città che gestiscono il ciclo dell'acqua e dei rifiuti.

Ed è proprio nei centri urbani che si possono creare condizioni favorevoli al risparmio energetico, all'efficienza, allo sviluppo selle rinnovabili contribuendo a fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico.

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