Agricoltura: nuovo parassita dalla Cina minaccia il castagno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 aprile 2009 14:41
Agricoltura: nuovo parassita dalla Cina minaccia il castagno

Firenze- In Piemonte e Lazio ha già fatto molti danni, e sono corsi ai ripari introducendo nell'ambiente un altro insetto “nemico naturale”: lotta biologica. Ora si sta affacciando in Toscana; ha già colpito la provincia di Massa e Carrara, alcuni focolai sono stati individuati nelle province di Firenze, Pistoia e Prato. Si chiama cinipide galligeno, è originario della Cina ed è arrivato in Europa e in Italia intorno al 2002, veicolato da vari materiali vegetali provenienti dall'oriente.
Soprattutto è goloso di castagni, i bei castagni del nostro Appennino, impedendo la produzione dei frutti.

Ne abbiamo tanti, in Toscana; 179.000 ettari di superficie boscata hanno nella nostra regione, la più boschiva d'Italia, proprio il castagno come specie prevalente. Ma anche a livello nazionale siamo ben messi, tanto che il nostro paese copre il 40 per cento della produzione europea di castagne. Per esaminare un problema che può diventare davvero preoccupante, Regione e Arsia, insieme all'Associazione Città del castagno, hanno organizzato per oggi un convegno nazionale a Firenze, dove studiosi, produttori e amministratori si confrontano per individuare soluzioni al problema.

Si parla già di un centro di coordinamento nazionale per armonizzare le politiche di intervento tra regione e regione e per gestire le emergenze.
Ma parlare di castagneti e castagne vuol dire anche riferirsi ad una cultura agricola e alimentare che ha sostenuto per secoli larghe fette di popolazione, garantendone la permanenza in montagna e quindi la tutela di territori interi, specie animali e vegetali, come ha sostenuto nel suo saluto agli intervenuti il presidente della Regione.
Un patrimonio che non deve essere lasciato a se stesso.

Per questo sono già pronti e disponibili vari strumenti inseriti nel programma forestale regionale ( 30 milioni all' anno di finanziamento) e nel piano di sviluppo rurale (oltre 8 milioni e mezzo alla voce “accrescimento del valore economico delle foreste, quasi 3 milioni alla voce “accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali, circa 1 milione e mezzo alla voce “imboschimento di superfici non agricole”. Un poker di disponibilità, naturalmente solo in parte utilizzabili allo scopo, che dovranno attivare e incrementare l'inserimento di piante indenni al cinipide, creando aree tampone a salvaguardia dei castagneti, metodi di lotta biologica e caratterizzazione delle varietà locali di castagno sulla base della rispettiva suscettività all'attacco del temibile insetto.

(dr)

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