Radio giallo: il delitto è servito a cena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 dicembre 2008 08:28
Radio giallo: il delitto è servito a cena

Gustare piatti succulenti e sentire il brivido del mistero. Ecco quello che propone “La Compagnia delle Seggiole”. Attori toscani e ristoranti fiorentini il menù offerto agli amanti del teatro e del buon cibo. Scenografie “povere”, affidate per lo più a semplici arredi, poche volte inserite in elementi scenici di supporto per raccontare “radio gialli”. Si, proprio quelli che i nostri nonni ascoltavano sulle frequenze radiofoniche.
E’ la formula ampiamente sperimentata dalla compagnia guidata da Fabio Baronti che presenterà, nei prossimi giorni a Firenze, due storie di Ellery Queen.

Venerdì 5 dicembre, toccherà a “L’indizio invisibile”, sabato 6 a “Il mistero delle falene assassinate”. In entrambi i casi, lo spettacolo teatrale farà da intermezzo alla cena degli spettatori. Il dopo cena è riservato ad un omaggio alla radio. Vengono proposti una serie di rumori, suggestioni e suoni particolari riprodotti con strumenti comuni, rigorosamente dal vivo, da un “Rumorista”. E’ lui che svela i trucchi del mestiere. Così, con l’aiuto di noci di cocco, si riproducono gli zoccoli di un cavallo.

Il riso in un canovaccio diviene l’eterno tintinnio della pioggia in un susseguirsi di interrogativi per i commensali. Leggere un buon libro o godere di un film in TV non è quindi l’unico modo per immergersi in una trama “da giallo”. Una trama in cui lo scopo è capire il mistero che si cela dietro i diversi personaggi. Chi è l’assassino? Questa la domanda fatidica. Al quesito devono rispondere gli spettatori che, con la forza della concentrazione, cercheranno di capire il particolare che “smaschera” il colpevole.
Un modo diverso, dunque, di proporre il teatro senza aiuti tecnologici ma con l’impiego di voci sapienti e di tecniche teatrali.

Un menù ricco a completare la serata. Il vincitore? Chi indovina l’assassino come detto. E, questa volta, ed è l’unica cosa certa, il colpevole non è il maggiordomo!
Giuseppe Saponaro

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