Rifiuti: nuova disciplina per produttori, distributori, rivenditori, impiantisti, manutentori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2008 14:14
Rifiuti: nuova disciplina per produttori, distributori, rivenditori, impiantisti, manutentori

Tv, decoder, lavatrici, hi-pod, macchine del Caffe, tosta pane, lavastoviglie e frigoriferi e tutto ciò che etichettiamo come elettrodomestici è composto da parti elettriche. E quindi, parti che in un modo o nell’altro non possono finire dentro cassette dei rifiuti convenzionali o nei sacchetti che ogni giorno portiamo alle pattumiere. Cna Lucca calcola che mediamente ogni famiglia – il dato è per difetto - tenga in casa qualcosa come oltre 200 chili di potenziali rifiuti elettrici ed elettronici (esclusi dal computo parti di plastica, metalliche e supporti) che nel corso degli anni dovrà smaltire per effetto della naturale obsolimento delle apparecchiature e del superamento delle tecnologie.

Basti pensare che un televisore contiene al suo interno all’incirca 40 chili di parti elettriche (compreso lo schermo), in ogni casa, solitamente ne teniamo più d’uno, per arrivare ai 50 chili della lavatrice e ai 60 del forno, ai 20 del frigorifero e della lavastoviglie, per scendere di peso sino al micronde (circa 10 chili), al tosta pane (1 chilo) e ai tanti piccoli oggetti come phon, hipod, radio sveglia, caricabatterie di cellulari e cosi via (vedi tabella). La casa è “infestate” di riufiuti elettrici e il rischio di un’emergenza rifiuti (elettrici), non è tema d’oggi, ma potrebbe esserlo, domani.

Proprio per questo Cna Lucca ha organizzato per lunedì 11 febbraio, alle ore 21,15 presso la sede Provinciale di Via Romana, 615, un incontro per informare produttori (tutti coloro che producono e rivendono con proprio marchio apparecchiature elettriche/elettroniche o sono i primi importatori sul territorio nazionale di apparecchiature prodotte all’estero e commercializzate in Italia), distributori, rivenditori, impiantisti, manutentori e naturalmente, coloro che dovranno trattare e recuperare i rifiuti elettrici, che è scattata dal 1 Gennaio la piena operatività della nuova disciplina sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) prevista dal D.Lgs.

151 del 25 luglio 2005 che si propone di prevenire la produzione dei Raee definendo i criteri di gestione di queste tipologie di rifiuto e comunque il reimpiego, il riciclaggio o altre forme di recupero. “In particolare – spiega l’ufficio Cna Ambiente – per ciò che concerne la gestione dei rifiuti il decreto prevede la realizzazione di un sistema, tale da ridurre al minimo lo smaltimento dei Raee. Due sono le categorie di rifiuti, quello domestici, ovvero rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche generati da nuclei domestici (tv, decoder, phon etc) o di origine industriale e commerciale assimilabili ai domestici per natura, tipologia e quantità e professionali (non assimilabili ai domestici).

Il problema non si presenta per il cittadino che può portare tv e altri apparecchi direttamente all’azienda di rifiuti cittadina, ma per la categoria dei professionisti e artigiani, per il quale, le aziende di rifiuti, dovranno istituire delle apposite piazzole di raccolta differenziata”. E per evitare che parti elettriche, schede, cavi e cavetti finiscano tra i rifiuti evitando inoltre che, quei 200 chili non abbiamo un possessore-propietario, è scattata anche una serie di obblighi come spiega Cna.
I produttori dovranno iscriversi ad uno dei sistemi di raccolta collettivi e in maniera successiva al Registro Nazionale dei Produttori di Aee tenuti dalle Camere di Commercio, entro il 18 Febbraio, al fine di aver un censimento degli operatori economici del settore che sono tenuti a garantire il finanziamento della raccolta e del recupero dei Raee.

“La Camera di Commercio di Lucca, che ha già provveduto ad incontrare tutti gli interessati la scorsa settimana – fa sapere ancora Cna – rilascerà il numero d’identificativo che le imprese dovranno applicare in fattura, al momento della vendita il produttore applicherà in fattura il cosiddetto ecocontributo, ovvero un sovrapprezzo sul prodotto chiaramente indicato che graverà interamente a carico del consumatore e che comunque sarà destinato a finanziare i Sistemi collettivi. L’iscrizione al registro potrà essere effettuata esclusivamente con modalità telematica tramite il sito Internet predisposto dalla Camera di Commercio”.

Iter leggermente differente per distributori, rivenditori, installatori e manutentori che dovranno valutare il possibile reimpiego del rifiuto oppure assicurarsi che il trasporto sia effettuato presso i centri di raccolta comunali, adottando le procedure necessarie. “In questo caso – conclude Cna - dovrà risultare iscritto all’Albo dei Gestori Ambientali avvalendosi dell’apposito formulario per il trasporto dei rifiuti”.

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