Agricoltura: prodotti locali per combattere l'inquinamento
Come trarre il massimo dalla stagionalità e freschezza dei prodotti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 giugno 2007 14:14
Agricoltura: prodotti locali per combattere l'inquinamento<BR>Come trarre il massimo dalla stagionalità e freschezza dei prodotti

Firenze, 6 giugno 2007- Sapori, stagionalità, qualità, legami con il territorio sono i motivi che spingono sempre più consumatori ad acquistare prodotti direttamente nelle aziende agricole.
L’Assessorato all’agricoltura della Provincia di Firenze ha voluto accompagnare la diffusione di questo fenomeno con la pubblicazione di una guida che insegna ai consumatori a trarre il massimo vantaggio dagli acquisti in fattoria e alle aziende a condurre al meglio le attività di vendita. La guida è stata stampata in seimila copie e sarà diffusa attraverso le organizzazioni agricole e in occasione dei grandi appuntamenti fieristici agroalimentari.
La guida è divisa in due parti, una espressamente rivolta ai compratori e l’altra alle aziende.

La prima spiega ai consumatori le caratteristiche dei prodotti tipici della provincia di Firenze, dei vini Doc e Igt, degli oli extravergini Dop, degli altri prodotti a indicazione geografica protetta, dal marrone del Mugello allo zafferano, e degli 85 prodotti tradizionali riconosciuti, dal fagiolo serpente al carciofo empolese, dalla cipolla di Certaldo al fagiolo zolfino.
Vengono fornite le indicazioni sui requisiti igienico sanitari e spiegati i vantaggi degli acquisti diretti e soprattutto quelli della stagionalità, che è il modo migliore per portare sulle nostre tavole frutta e verdura fresca e più saporita.
La parte dedicata alle aziende spiega le condizioni e le modalità per la vendita diretta, gli aspetti fiscali e burocratici ed i requisititi igienico-sanitari per le diverse forme di vendita: in fattoria, in forma itinerante, in negozi, in mercati e infine anche on line.
“La vendita diretta – spiega l’assessore provinciale all’agricoltura Pietro Roselli nell’introduzione alla guida – è un’opportunità sia per gli agricoltori, che diminuendo i passaggi per la vendita finale possono valorizzare nel modo migliore i loro prodotti, sia per i consumatori, che presso le aziende agricole fiorentine possono acquistare vino, olio e prodotti di stagione”.

Frutta e verdure locali, una garanzia di qualità per combattere l’inquinamento.

La Cooperativa Agricola di Legnaia, oltre cento anni di storia e più di 550 soci in tutta la Toscana, sposa ‘Chilometri 0’, l’iniziativa lanciata da Coldiretti.
“Da sempre portiamo avanti la nostra battaglia per promuovere i prodotti locali – spiega Simone Tofani, responsabile dell’Area tecnica della Cooperativa – e per far nascere una cultura della ‘stagionalità’, sinonimi di qualità e freschezza di frutta e verdura. Con l’iniziativa di Coldiretti, si incentivano anche comportamenti che salvaguardano l’ambiente in cui viviamo e questo è un aspetto fondamentale per la nostra filosofia.

Basta vedere i dati forniti dall’associazione di categoria, per capire quando i nostri comportamenti alimentari possano essere importanti per la nostra salute, in tutti i sensi. Sarebbe importante anche un impegno più diretto delle istituzioni nelle scuole, per far capire ai bambini l’importanza di consumare alimenti di stagione. Da parte nostra abbiamo attivato quest’anno, in collaborazione con Mercafir, Quartiere 5 e istituzioni scolastiche, un vero e proprio percorso educativo per oltre 500 alunni delle scuole elementari”.

Secondo i dati forniti da studi di Coldiretti, infatti, trasportare a Roma un chilo di ciliegie dall’Argentina in aereo, su una distanza di 12mila chilometri, libera 16,2 chili di Co2, un chilo di uva dal Cile ne libera 17,4, mentre un chilo di pesche dal Sudafrica porta all’emissione di 13,2 chili di Co2 per percorrere più di 8mila chilometri. “Scegliere di consumare frutta e verdura di stagione, oltre a evitare gli ‘sprechi energetici’ dei prodotti esotici, garantisce maggiore qualità e freschezza, con valori nutritivi ottimali per la salute, aiuta a valorizzare la nostra terra e la nostra agricoltura e non comporta sacrifici per un paese come l’Italia, che offre una varietà alimentare estremamente ampia”.

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