Terra Futura: le donne e i semi per il futuro del pianeta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 maggio 2007 18:39
Terra Futura: le donne e i semi per il futuro del pianeta

Firenze, 18 maggio 2007- Donne diverse insieme per la biodiversità, riunite – da ogni parte del mondo - in un network che intende fare proprio della salvaguardia della biodiversità il vessillo e la battaglia comune. Esperienze, competenze e vite diverse che, affermando con forza i diritti del genere femminile, intendono contribuire in modo sostanziale al progresso dei popoli in termini di sicurezza alimentare e conservazione della biodiversità. Sono, in estrema sintesi, gli intenti della “Rete di donne per la tutela della biodiversità” che sarà protagonista a Terra Futura, sabato 19 maggio (Sala Ocra, ore 9 Fortezza da Basso) organizzato da Regione Toscana e Arsia.
La Regione, nell’ambito dell’Anno Europeo per le pari opportunità, è impegnata, insieme alla Commissione Internazionale per il Futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura, a promuovere una rete di donne che nei vari continenti sono attive, a vario titolo, in ambiti collegati al sistema agroalimentare (ristoratrici, imprenditrici, ricercatrici, coltivatrici etc.) e quindi nella salvaguardia dei semi e nella tutela della biodiversità.

Ai lavori, introdotti da Maria Grazia Mammuccini, prenderanno parte, fra le altre, Vandana Shiva, Nuria Costa, presidente della rete nazionale delle donne rurali del Messico, Cinzia Scaffidi della Fondazione Slow Food per la biodiversità e Veronica Navarra, presidente Onilfa, Osservatorio nazionale per l’imprenditoria e il lavoro femminile in agricoltura. Le conclusioni saranno a cura dell’assessore all’agricoltura e alle pari opportunità della Toscana, Susanna Cenni.
Collegata in maniera inscindibile all’impegno del mondo femminile è anche la ‘lotta’ per la tutela dei semi e oggi si raccolgono i frutti di un impegno che da sempre contraddistingue la Regione Toscana sul tema dei semi e della tutela della biodiversità, fin dal 1997 quando, prima in Italia, promulgò una normativa per la tutela delle risorse genetiche autoctone, per arrivare alla collaborazione con la Commissione Internazionale per il Futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura nella realizzazione del Manifesto sul futuro dei semi, presentato durante l’ultimo Salone del Gusto a Torino.

Nell’incontro dal titolo “C’è qualcosa di nuovo sui semi” (sabato 19 maggio, Sala Verde, stand della Regione Toscana, ore 14-16), verranno illustrate le principali novità in materia di semi: ad iniziare dalla recente Legge 46 del 6 aprile 2007 che ha recepito l’emendamento, presentato dalla Senatrice Loredana De Petris, che istituisce il registro nazionale delle sementi a rischio estinzione e consente agli agricoltori il libero scambio delle sementi su base locale, diritto fino ad oggi negato dall’attuale legislazione.

Non a caso nel corso dell’incontro avverrà uno scambio simbolico di semi tra rappresentanti di alcune Comunità Internazionali del Cibo e i Coltivatori custodi della Regione Toscana (in particolare parteciperanno la comunità dei produttori di grano duro di Ejerre, Etiopia; il presidio delle patate andine della Quebrada de Humahuaca, Argentina; il presidio del riso Basmati, India; la comunità degli ortolani napoletani, Campania; la comunità dei coltivatori dei fagioli di Lamon e orzo agordino, Veneto).

All’incontro coordinato dall’assessore all’agricoltura Susanna Cenni, “C’è qualcosa di nuovo sui semi”, interverranno Vandana Shiva, presidente della Commissione Internazionale per il Futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura, Loredana De Petris, Segretario della Presidenza del Senato, Piero Sardo, presidente Fondazione Slow Food per la biodiversità. Altra importante novità al centro dell’incontro, poi, la proposta della Fondazione Slow Food per la biodiversità di creare una grande banca dati on line delle sementi tradizionali dei contadini di tutto il mondo, per proteggerle dalle pretese di brevetti dimostrando che le loro caratteristiche e proprietà non sono una ‘scoperta’ delle multinazionali, ma sono un patrimonio collettivo delle comunità locali.

Ulteriore incontro in programma sempre per sabato 19 maggio (Sala Ocra, ore 11/13), è rappresentato da un forum di discussione pubblico che affronterà gli aspetti sociali della produzione e del consumo del cibo, propedeutico allo sviluppo dell’idea di costituire una commissione toscana sul futuro del cibo e dell’alimentazione, proposta che nacque in occasione della Conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale del dicembre 2006.

E’ nato ‘Ovetto’, un utile strumento “per favorire una raccolta domiciliare differenziata dei rifiuti”, spiega l’assessore provinciale all’Ambiente Luigi Nigi.

‘Ovetto’ è ospitato nello stand della Provincia al Padiglione Fureria della Fortezza da Basso, nell’ambito di ‘Terra Futura’. Lo ha ideato l’architetto e designer Gianluca Soldi. Si tratta di un contenitore, realizzato da ‘Habitare-Farme’, suddiviso in tre scomparti, che si distinguono in tre colori diversi abbinabili al colore dei cassonetti esterni per la raccolta differenziata. (ad es. carta e cartone, rifiuti organici, altro). Ogni scomparto ha una porta per l’estrazione del sacchetto - anch’esso colorato dello stesso colore dello scomparto - e un piccola apertura con sportello per l’inserimento del rifiuto.

Lo sportello si chiude ad incastro per non lasciar traspirare i cattivi odori. Al centro in alto è stato inserito uno schiaccia bottiglie di plastica per ridurre l’ingombro, così da raccogliere un maggior numero di bottiglie. Questo comporta una facilità sia per andare a gettare i sacchetti nei cassonetti proposti, sia per l’eventuale raccolta porta a porta. La capacità di raccolta per ogni scomparto è di un sacchetto per la spesa dei supermercati. “La forma del contenitore ad “ovo”, i suoi colori, uniti ad una linea morbida e affusolata – sottolinea l’ideatore Gianluca Soldi - ne fanno un oggetto di designer che si adatta in ogni luogo e in ogni tipo di arredo; infatti quest’ oggetto può vivere all’interno della casa o in ambienti di lavoro, ufficio, scuola, come all’esterno in terrazzi o giardini.

La sua forma consente di avere una grande capacità di contenimento e contemporaneamente la snellezza dell’ oggetto fa sì che si possa collocare in qualsiasi angolo della casa”.

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