Il verde urbano diventa un servizio: dovremo pagare per avere parchi pubblici puliti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 giugno 2007 18:26
Il verde urbano diventa un servizio: dovremo pagare per avere parchi pubblici puliti

Firenze, 1 giugno 2007- Il verde urbano non più come elemento estetico ed ecologico delle nostre città, ma un vero e proprio servizio al cittadino, come fosse l’acqua potabile. E 9 cittadini toscani su 10 sono disposti a pagare quasi 5 euro a persona per la gestione ottimale degli spazi verdi, che nel futuro dovranno essere non solo un polmone nel cuore della città, ma anche uno spazio vitale e sociale a portata di tutti. Sono stati presentati quest’oggi a Firenze, presso la Limonaia del parco di Villa Strozzi, i risultati finali del progetto RISVEM, (Ricerca sui sistemi di verde multifunzionale in ambito toscano), nel convegno “La multifunzionalità degli spazi verdi urbani e periurbani” organizzato da Regione Toscana, Arsia e Comune di Firenze, all’interno della due giorni “L’albero nell’ambiente urbano”, che ha visto la partecipazione di 180 addetti ai lavori provenienti da tutta Italia.
Il progetto – costo complessivo di 380mila euro di cui il 41% cofinanziato da enti pubblici (Regione Toscana, Arsia e Comune di Firenze) ha avuto una durata quadriennale, 2003-2006, ed è stato promosso dall’Arsia, tramite un bando di ricerca, in collaborazione con il Comune di Firenze e la Direzione generale delle Politiche territoriali e ambientali della Regione Toscana, e realizzato con il coordinamento scientifico del Dipartimento di produzioni vegetali dell’Università di Bari, che si è aggiudicato il bando stesso.

"Il progetto Risvem – ha sottolineato Maria Grazia Mammuccini, amministratore Arsia – ha definito il quadro attuale delle conoscenze, valutando quelli che sono i costi di realizzazione e gestione e l’efficacia di determinate pratiche oltre ad evidenziare i valori sociali legati agli spazi verdi. Sono stati inoltre definiti sia il quadro normativo a livello locale e regionale, sia le conoscenze e innovazioni che riguardano l’impiego della vegetazione per il miglioramento della qualità dell’aria nelle aree urbane, per il biomonitoraggio ambientale, per la fitorimediazione dei suoli inquinati".

Verde urbano vuol dire anche una spinta all’economia florovivaistica regionale: le piante ornamentali rappresentano infatti l’11% della produzione lorda vendibile dell’intera agricoltura toscana, e il 37% della vivaistica italiana (il 75% prodotto a Pistoia). "Si tratta del primo progetto interdisciplinare in Italia – ha spiegato Giovanni Sanesi, coordinatore scientifico del progetto Risvem, Università degli Studi di Bari – che ha portato all’elaborazione di un manuale con le linee guida tecnico-operative per la pianificazione, progettazione, realizzazione e gestione degli spazi verdi multifunzionali.

Il lavoro contiene i parametri e gli indici da utilizzare nelle procedure di censimento e di valutazione della sostenibilità dei sistemi del verde urbano. Le aree verdi, pubbliche o private, vanno valutate per la qualità e non per quantità, ovvero quanto sono accessibili al cittadino. La media italiana è di 9 metri quadri per abitante, ma di questi è vivibile, certe volte, meno del 50%>>. Ha affrontato le problematiche di gestione del verde urbano l’assessore all’Ambiente, Agricoltura, Parchi urbani e verde pubblico del Comune di Firenze Claudio Del Lungo, che ha ricordato come la situazione di Firenze non sia difforme da quella di Milano, Roma o Genova.

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Grazie al progetto Risvem le amministrazioni pubbliche hanno oggi una metodologia comune e definita scientificamente per la loro gestione e realizzazione.

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