Firenze: recuperate 166 opere di grande valore artistico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 giugno 2007 09:55
Firenze: recuperate 166 opere di grande valore artistico

Recuperate 166 opere contemporanee delle 190 mancanti appartenenti alla collezione dell'Accademia d'Arte "Dino Scalabrino" di Montecatini Terme (PT) di alcune appartenenti a privati, avute in prestito dall'Ente e mai restituite ai legittimi proprietari, per un valore complessivo stimato in due milioni di euro. Una persona denunciata in stato di libertà all'Autorità Giudiziaria di Pistoia per appropriazione indebita. L'Accademia d'Arte Dino Scalabrino è un ente che ha come scopo la divulgazione dell'opera artistica italiana e straniera attraverso attività interdisciplinari quali una scuola, l'organizzazione di mostre e l'istituzione di un centro di arte contemporanea.
La collezione è costituita da una importante raccolta di opere di artisti italiani e stranieri dalla fine dell'Ottocento a oggi, in gran parte donate da artisti e collezionisti.

Inaugurata nel 1972, dopo lavori di riallestimento e restauro, la raccolta è stata riaperta al pubblico il 27 marzo 2005. Custodisce sculture, ceramiche, pitture, disegni, oggettistica, manoscritti, documenti storici, spartiti musicali, strumenti musicali. Tra le opere, alcune di artisti quali Annigoni, Guttuso, Bueno, Fattori, Chini e Viani.
Il 6 febbraio 2007 Alberto Scalabrino, Presidente del Consiglio di Amministrazione, denunciava che il dipinto "Donna sotto la doccia" di Renato Guttuso ed un'altra trentina di quadri, tra i quali lavori di Lorenzo Viani, una tela di Fernand Leger e una di Hans Arp, erano stati trafugati dalla collezione dell'Accademia, con un danno quantificato in un milione di euro.
I militari del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze, coadiuvati dai colleghi di Pistoia e Montecatini Terme (PT), si attivavano nell'immediatezza e, a seguito di un accurato sopralluogo, accertavano l'ammanco di complessive 190 opere.

Coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pistoia, gli investigatori individuavano le persone che, per la loro funzione o attività, avevano avuto rapporti professionali con l'Accademia Scalabrino. Nel frattempo venivano acquisite le denunce di alcuni privati, preoccupati dalle notizie ampiamente riportate sulla stampa, i quali non erano tornati in possesso delle opere concesse in prestito nel corso di eventi culturali. Sui soggetti verificati venivano condotti accertamenti bancari e, fra tutti, emergeva la figura di un professionista, dal 2004 responsabile presso l'Ente dell'allestimento di eventi artistici nazionali e internazionali.

Intestatario di molteplici conti correnti, uno in particolare richiamava l'attenzione dei militari perché riferito a Società dallo stesso gestita con un nome estremamente simile a quello dell'Ente montecatinese. Sul conto venivano notati versamenti di numerosi assegni, tutti di discrete somme. Identificati i soggetti che avevano emesso i titoli di credito, i militari dello specializzato Reparto dell'Arma si recavano presso le loro abitazioni. Gli acquirenti confermavano l'acquisto di opere dall'indagato.
Accertata la provenienza illecita delle opere, fino ad allora ignorata dai detentori, queste venivano prese in consegna dai militari.

Le attività si sono svolte in Montecatini Terme (PT), Altopascio (LU), Firenze, Prato, Montopoli Val d'Arno (PI), Buti (PI), Vercelli, Torino, Roma e Forlì.

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