Terra Futura: rifiuti, responsabilita' sociale d'impresa e stato di salute della terra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 maggio 2007 23:02
Terra Futura: rifiuti, responsabilita' sociale d'impresa e stato di salute della terra

Firenze 19 maggio 2007- Fino a domani domenica 20 maggio, prosegue la grande mostra-convegno alla Fortezza da Basso di Firenze, con un calendario di appuntamenti culturali di alto spessore, fra convegni, seminari, workshop; e ancora laboratori e momenti di animazione e spettacolo. Fra gli obiettivi di Terra Futura: 1) Far conoscere e diffondere le “buone pratiche” di sostenibilità sociale, economica e ambientale esistenti e già sperimentate, per favorire il cambiamento virtuoso del sistema.

2) Promuovere nuove politiche e programmi, elaborare nuovi modelli e progettualità, per stili di vita, di governo e d’impresa più rispettosi dell’uomo e dell’ambiente.
Il 70,3% degli italiani considera l'inquinamento un problema grave come la disoccupazione, l'87,2% ritiene che sia causato dalle attività dell'uomo ma sono ancora pochi quelli disposti a cambiare il proprio stile di vita: solo il 28,1% rinuncerebbe, infatti, all'auto di proprietà e appena il 36,3% sta pensando di sostituire i propri elettrodomestici con modelli ad alta efficienza.

Le uniche azioni che godono dell'approvazione generale sono quindi la raccolta differenziata che svetta all'86,2%, la sostituzione delle lampadine con quelle a basso consumo (72,5%) e l'attenzione ai consumi domestici come spegnere la luce quando si esce dalla stanza (75,1%). Ben il 64,8% ritiene l'effetto serra un problema urgente e solo il 20% si ritiene poco informato a riguardo. Ad essere maggiormente consapevoli del problema climatico sono le donne (54,5%) e la penetrazione sociale di questi temi travalica gli schieramenti politici: il 70,9% degli elettori di destra promuove il Protocollo di Kyoto, più di quanto non facciano quelli d'ispirazione progressista (69,8%).

Questo il quadro del rapporto degli italiani con l'ambiente e il risparmio energetico secondo i dati emersi da un sondaggio del mensile di Legambiente "La Nuova Ecologia" che per l'edizione di quest'anno a Terra Futura rilancia il suo impegno per la sostenibilità. "L'urgenza di ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera alla luce dei mutamenti climatici in atto, impone un ripensamento globale dei sistemi energetici, dei modelli di sviluppo e dell'uso dei beni comuni. In questo contesto è evidente come non sia più possibile affrontare separatamente le problematiche sociali, economiche e ambientali e che la sostenibilità è l'unica via da percorre perché la produttività, i consumi, e gli stili di vita non siano d'ostacolo alla possibilità di garantire a tutti equità e giustizia.

Terra Futura tiene insieme tutto questo e rappresenta un'occasione importantissima di conoscenza, dialogo e scambio soprattutto per la sua dimensione internazionale". Interviene così Maurizio Gubbiotti, coordinatore della Segreteria nazionale di Legambiente alla quarta edizione di Terra Futura , la mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, organizzata alla Fortezza da Basso di Firenze, e di cui Legambiente è partner insieme ad Arci, Banca Etica, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle UtopieConcrete, Fondazione Culturale Responsabilità Etica.

"Che la sostenibilità - aggiunge Gubbiotti - sia la chiave per creare nuove prospettive d'impiego è dimostrato anche dai primi dati disponibili sull'occupazione creata dalle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica. Secondo Ises, ad esempio un terawattora prodotto con il sistema fotovoltaico dà lavoro a ben 76.000 persone rispetto alle 260 impiegate per produrre lo stesso terawattora con derivati del petrolio. Le imprese italiane e le famiglie – continua Gubbiotti – sono pronte a cambiare il sistema energetico del Paese orientandolo alle fonti pulite, ma è necessario che le istituzioni facciano i loro passi e soprattutto agevolino le persone a scegliere il risparmio e l'energie alternative attraverso importanti investimenti sia sul solare ma anche sull'eolico che nel nostro Paese ha grandi margini di sviluppo.

In questo senso regioni e province hanno un ruolo fondamentale. Spetta a loro programmazione e piani energetici, ma soprattutto semplificare le procedure burocratiche nonché prevedere piani di edificabilità con l'obbligo di sistemi di risparmio energetico ".
Quando il produttore etiope ha scambiato i propri semi di grano duro di Ejerre con i semi dei coltivatori custodi toscani, quello che fino a poco tempo fa era un atto illegale, si è trasformato in un momento storico per tutte le Comunità internazionali del cibo e per chi, come la Regione Toscana, da anni porta avanti normative e iniziative per la tutela delle risorse genetiche autoctone.

E’ quanto è avvenuto oggi a Firenze, nella seconda giornata di Terra Futura, durante il convegno “C’è qualcosa di nuovo sui semi”, organizzato da Regione Toscana e Arsia. Per la prima volta, dallo scorso 6 aprile, data di approvazione della Legge 46 che ha recepito l’emendamento della senatrice Loredana De Petris, è avvenuto uno scambio di semi in modo libero e legale. La nuova legge infatti, istituisce il registro nazionale delle sementi a rischio estinzione e consente agli agricoltori il libero scambio di sementi su base locale, diritto fino ad oggi negato dalla legislazione.

La Regione Toscana, prima in Italia, nel 1997 ha promulgato una normativa sulla “Tutela delle risorse genetiche autoctone”, quindi modificata in legge regionale nel 2004 (L.R. 64) “Tutela e valorizzazione del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale”, che pone un’attenzione particolare alle sementi. Nel 2006 inoltre è stato presentato il Manifesto sul futuro dei semi, redatto dalla Commissione internazionale per il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura” presieduta da Vandana Shiva.
Lo scambio dei semi è avvenuto tra le Comunità internazionali del Cibo (produttori di grano duro di Ejerre, Etiopia; il presidio delle patate andine della Quebrada de Humahuaca, Argentina; il presidio del riso Basmati, India; la comunità degli ortolani napoletani, Campania; la comunità dei coltivatori dei fagioli di Lamon e orzo agordino, Veneto) e i coltivatori custodi della Regione Toscana.

Nel corso della mattinata a Terra Futura, alla presenza di Susanna Cenni, Vandana Shiva e Maria Grazia Mammuccini, si è svolto l’incontro che ha visto la nascita della Rete di donne per la tutela della biodiversità, e il forum di discussione per la costituzione di una commissione toscana per il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura sul modello dell’analoga presieduta dalla stessa Shiva.

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