L'alluvione 40 anni dopo: l'esercitazione 'Arnus 2006', workshop, eventi, mostre fotografiche e documentari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 ottobre 2006 22:44
L'alluvione 40 anni dopo: l'esercitazione 'Arnus 2006', workshop, eventi, mostre fotografiche e documentari

Firenze 28 ottobre 2006- Il 4 novembre 2006 ricorre il quarantennale dell’evento che ha scosso l’opinione pubblica e che ha messo in ginocchio il tessuto sociale, economico e culturale della città di Firenze: l’alluvione dell’Arno. La necessità di testare urgentemente modelli organizzativi recentemente messi a punto (vedi Piano Provinciale di Emergenza) e di verificare quelli definiti da tempo (vedi Piano Comunale di Emergenza) ha suggerito di organizzare una esercitazione, denominata “Arnus 2006”, che ha come riferimento non l’evento massimo atteso, che avrebbe richiesto un impianto esercitativo decisamente più complesso, ma un evento per così dire ‘minore’, verificatosi in un bacino di piccole dimensioni ma con l’interessamento di un’area fortemente antropizzata, la cui dinamica ed il cui contesto richiedono e giustificano ampliamente l’attivazione di procedure analoghe a quelle previste per un’esondazione dell’asta fluviale principale.

Lo scenario esercitativo preso in esame, infatti, si riferisce all’evento alluvionale dei torrenti Terzolle e Mugnone, verificatosi nel 1992, il quale, seppur con effetti meno rilevanti di quelli provocati nel 1966, ha comunque prodotto gravi danni al patrimonio privato e pubblico di ampie zone del territorio comunale di Firenze. In quell’occasione l’Arno, fortunatamente, non ebbe un ruolo prioritario ma suscitò comunque grande apprensione per avere raggiunto un livello idrometrico agli Uffizi vicino al secondo livello di guardia (5.37 m, mai raggiunto dal 1966), conservandolo per molte ore e mantenendo alto il rischio di una possibile esondazione.
L’esercitazione, che si svolgerà a Firenze dalle ore 06:00 del 28 ottobre 2006 alle 19:30 del 29 ottobre 2006, prevede attività sia per posti di comando (comunicazione tra componenti e strutture operative senza spostamento di uomini e mezzi) che per azioni (attività di protezione civile previste sul territorio: messa in sicurezza dei beni culturali, soccorso, attivazione dei centri operativi, allestimento di aree di emergenza, presidio del territorio ecc.), quest’ultime concentrate nella sola giornata del 29.
L’evento di riferimento considerato, per quanto attiene la gestione delle attività di soccorso, si configura come fronteggiabile attraverso l’attivazione di risorse di livello regionale e locale.
Le prime risposte operative sono attuate dall’autorità locale di protezione civile (il Sindaco), la quale, valutata la complessità dell’evento, chiede supporto alla Provincia di Firenze.
Quest’ultima adotta tutti gli atti e le iniziative necessarie per garantire, in emergenza, il supporto alle attività di competenza del Comune di Firenze, rapportandosi con la Regione Toscana per ogni ulteriore esigenza d’intervento.
Durante l’esercitazione l’attivazione del sistema di allertamento regionale è attuata sulla base della delibera regionale n.

611 del 4 settembre 2006, che recepisce la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004.
La simulazione dell’evento comprende la previsione, da parte del Centro Funzionale della Regione Toscana e del Centro Funzionale Centrale, di condizioni meteorologiche e di effetti al suolo suscettibili di determinare una criticità elevata anche per il Fiume Arno la quale, comunque, si ridurrà a ordinaria prima della fine dell’esercitazione, senza determinare l’esondazione dell’Arno.

Ciò comporta comunque, come di seguito dettagliato, l’attivazione (in via sperimentale e per posti comando) presso la Regione Toscana dell’Unità di Comando e Controllo come Autorità di protezione civile per il governo delle piene (direttiva del Presidente del Consiglio del 27 febbraio 2004), oltre alle azioni di protezione civile per la salvaguardia della popolazione e per la messa in sicurezza dei beni culturali.

Vulnerabilità, catastrofi naturali, ricostruzione post disastri, organizzazione degli aiuti umanitari.

Saranno queste le tematiche centrali attorno alle quali si svilupperà il Vertice Internazionale sui Disastri e sulla Protezione Civile, in programma a Palazzo Novellucci (via Cairoli 25) a Prato da lunedì 30 ottobre a mercoledì 1° novembre.
Il Workshop – il terzo di questo tipo in tutto il mondo dopo quelli di Giappone e Germania – è organizzato dall’Università delle Nazioni Unite (Istituto per lo Sviluppo e la Sicurezza Umana), dal Cespro (Centro di Ricerca dell’Università di Firenze) e dalla Fondazione Prato Ricerche, in collaborazione con la Provincia di Prato.
Il Workshop verrà aperto lunedì 30 ottobre alle 9.15 con gli interventi di Augusto Marinelli, rettore dell’Università di Firenze, Massimo Logli, presidente della Provincia di Prato, Sergio Boncinelli, direttore del Cespro, Nadia Baronti, Presidente della Fondazione Prato Ricerche.


Lo scopo della tre giorni pratese è quello di fornire un contributo positivo e operativo alla riduzione della vulnerabilità delle popolazioni e degli insediamenti umani soggetti a disastri di tipo naturale o antropico, sia in ambito internazionale che in ambito locale. Il gruppo di esperti, altamente selezionato, scambierà informazioni sui recenti disastri, ad esempio il terremoto del Kashmir (ottobre 2005) e la ricostruzione dopo il maremoto asiatico (dicembre 2005).
Numerosi anche gli interventi sulle iniziative correntemente in atto per ridurre la vulnerabilità ai disastri idrogeologici e sismici sul territorio toscano e, in particolare, nella provincia di Firenze e Prato con particolari riferimenti al rischio di alluvioni a quaranta anni dalla tragedia del 1966.
Nei tre giorni di convegni saranno coinvolti alcuni dei maggiori esperti mondiali di Protezione Civile.

Tra questi ci saranno ingegneri, architetti e sociologi provenienti dalla Royal Melbourne Institute of Technology in Australia, dall'Università delle Ande in Colombia, dall'Istituto per lo Studio dell'Ambiente in Svezia, dall'Università della Florida, dall'Università di Oxford e dall'Università di Alessandria in Egitto, nonché rappresentanti delle Istituzioni e Università toscane e italiane.
Ci saranno anche rappresentanti del governo dei Paesi Bassi e dell'Ufficio del Primo Ministro della Tanzania, responsabili di numerose Organizzazioni Non Governative nazionali e internazionali.
Tra i relatori di maggior prestigio ci saranno: Sálvano Briceño, Direttore della Strategia Internazionale per la Riduzione dei Disastri, proveniente dalla sede dell'Onu di Ginevra per partecipare al primo giorno del Workshop; Janos Bogardi, Direttore dell’Istituto per lo Studio dell’Ambiente e dei Disastri dell’Università delle Nazioni Uniti di Bonn; Ben Wisner, eminente ricercatore californiano e autore di un classico testo sulla riduzione dei disastri; John Handmer, professore al prestigioso Royal Melbourne Institute of Technology e massimo esperto australiano sulle alluvioni e sugli incendi boschivi; Anthony Oliver-Smith, famoso antropologo dell'Università della Florida, esperto sui disastri in America Latina e sulla questione dell'alloggio post-disastro.
“La prevenzione è la prima opera pubblica ed iniziative di questo tipo sono fondamentali per ridurre i grandi disastri”.

E’ con queste parole che il vicepresidente della Regione Toscana, Federico Gelli, si è espresso durante la presentazione del Workshop. “La Regione in questi anni ha fatto molto in materia di prevenzione e oggi siamo all’avanguardia rispetto a molte altre regioni italiane. E’ doveroso ricordare che in Toscana esistono alcune aree ad alta pericolosità sismica come la Lunigiana, la Garfagnana, il Mugello, il Casentino e l’Amiata. E’ anche per questo che abbiamo investito 6 milioni di euro quali contributi ai privati dei soli comuni della Garfagnana e Lunigiana per interventi strutturali sul patrimonio abitativo al fine di migliorare la resistenza ai fenomeni sismici.”

Molta commozione tra i numerosi presenti nel chiostro della Basilica della Santissima Annunziata quando il Presidente del Consiglio Provinciale, Massimo Mattei, la Vice Presidente Vicaria del Consiglio Comunale di Firenze, Bianca Maria Giocoli, il Presidente di Firenze Promuove, Franco Mariani, e la moglie di Graziano Grazzini hanno scoperto il pannello che ricorda ai visitatori che le due mostre fotografiche, "Alluvione '66: l'Arno di racconta da Stia a Firenze" e "La visita di Papa Paolo VI a Firenze alluvionata la notte di Natale 1966" offerte dal Comune di Stia e "Firenze Promuove", nell'ambito delle cerimonie ufficiali per il 40° Alluvione di Firenze, sono dedicate alla memoria del Consigliere e capogruppo di Forza Italia in Provincia scomparso il 6 settembre scorso.

La manifestazione, dopo il suono delle chiarine della Famiglia di Palazzo Vecchio, è proseguita con l'esecuzione della composizione "Un grido dell'anima", del Maestro Domenico Critelli, composto poco dopo il 1966 in occasione della proiezione di alcuni filmati dell'alluvione, a cui è seguito il saluto del Presidente Mariani e dell'Assessore alla cultura del Comune di Stia, Maria Cristina Ricci.
Un momento particolare quando Franco Mariani, storico dell'alluvione, curatore anche delle due mostre, ha indicato sul Gonfalone di Firenze la medaglia d'oro del Concilio Vaticano II apposta 40 anni fa da Papa Paolo VI durante la visita natalizia, unica città in tutto il mondo a godere di questo privilegio.

Il taglio del nastro da parte delle numerose autorità presenti, e lo scoprimento del pannello in memoria di Graziano Grazzini hanno concluso la cerimonia, aprendo cosi ufficialmente la mostra che fin dalle prime ore è stata subito presa d'assalto da numerosi turisti stranieri e italiani in visita alla Basilica che hanno lasciato anche dei messaggi particolari sul registro delle firme.
Alla cerimonia hanno partecipato i Gonfaloni della Regione Toscana, della Provincia di Firenze, del Comune di Firenze.
Le due mostre rimarranno aperte fino al 5 novembre nel chiostro della Basilica della SS.

Annunziata (ingresso gratuito, orario 7.00/12.30, 16/18.30, le domeniche e il 1° novembre anche 20.45/21.45), per tornare a Stia, dove rimarranno fino al 3 dicembre (Palagio Fiorentino, apertura solo il sabato e le domeniche, orario 10/12.30, 15.30/18.30, ingresso gratuito. Per le scuole apertura su prenotazione, tel. 0575 582296/582285, e-mail: cultura.stia@casentino.toscana.it).

Documenti sull'alluvione, l'alluvione al cinema
Da lunedì prossimo, 30 ottobre, a venerdì 3 novembre, presso la sala convegni del Monte dei Paschi di Siena, in via dei Pecori 8 a Firenze, nell'ambito delle celebrazioni ufficiali del 40° Alluvione di Firenze, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, l'Associazione Firenze Promuove presenta una serie di 9 proiezioni gratuite, fino ad esaurimento posti disponibili, di filmati, anche a colori, ed alcuni addirittura inediti.

Le proiezioni avvengono su due megaschermi.

L'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 va in Cineteca. La Cineteca di Firenze (Via Giuliani 374) dedica lunedì 30 ,martedì 31 ottobre e mercoledì 1 novembre al 40° anniversario dell'alluvione.
In questa tre giorni verranno presentati i documentari storici: quello di Franco Zeffirelli con Richard Burton, realizzato per la Rai, quello con le immagini filmate dai cineamatori della Fedic di Firenze e quello di Mario Carbone dove le immagini sono accompagnate da un testo di Vasco Pratolini letto da Giorgio Albertazzi (tutti e tre in replica mercoledì alle 17.30 con ingresso libero).
Attorno a questi tre filmati ruotano due minirassegne.
La prima sui film che hanno ricostruito o citato l'alluvione: " Amici Miei – secondo atto" con sequenze girate a Cinecittà con Ugo Tognazzi quasi travolto dall'acqua, "La Meglio Gioventù – parte prima " girato nel Piazzale degli Uffizi dove è stato ricostruito il disastroso ambiente dell'epoca, e "Macchie Solari" un film misterico dove la chiave di un diabolico enigma è in un testamento nascosto in un volume antico rimasto alluvionato.


La seconda è una selezione dei film girati a Firenze negli anni '60 da: " L'arcidiavolo", girato proprio nel 1966, con Vittorio Gassman nei panni del Belfagor di Niccolo Machiavelli e Gabriele Ferzetti in quelli di Lorenzo il Magnifico, a due film tratti da romanzi di Pratolini: " Cronaca Familiare" del 1962, omaggio anche a Ottone Rosai con Mastroianni nel ruolo dello scrittore (martedì alle 21.30 per la prima volta a Firenze nella versione restaurata dalla Cineteca Nazionale, presentata al Festival di Cannes dell'anno scorso) e " La costanza della ragione" del 1965, dove la bella e giovane Catherine Deneuve si muove tra i set del centro storico di Firenze e della periferia di Rifredi.


Nel centenario della nascita di Mario Soldati viene presentato anche "Tragica notte" con alcune sequenze dei lungarni e dei ponti della Firenze del 1942, prima della loro distruzione durante la guerra (martedì alle 20.30).

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