4 novembre 1966: una memoria collettiva di paura e di sgomento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 ottobre 2006 10:56
4 novembre 1966: una memoria collettiva di paura e di sgomento

A fronte di un territorio che a 40 anni dalla drammatica alluvione dell’Arno, si scopre ancora fragile, soltanto il 10% dei comuni ha realizzato delocalizzazioni delle strutture a rischio e ancora il 47% non svolge un lavoro di prevenzione delle frane e delle alluvioni. Una situazione migliore si riscontra, invece, nella capacità di rispondere all’emergenza per soccorrere la popolazione: l’89% dei comuni si è dotato di un piano d’emergenza e il 45% ha organizzato esercitazioni di protezione civile nell’ultimo anno.

L’Arno infatti è l’unico grande fiume italiano per il quale sia ad oggi pronto un piano di messa in sicurezza e questo proprio perché la Toscana è stata vittima di eventi come quello del ’66.
Mostre, rassegne, convegni, documenti, attività teatrali, fotografie. Settimane fitte di eventi organizzati in città fino a metà dicembre per ricordare il 40 anniversario dell'alluvione. Gli appuntamenti riguardano l'Arno con molti dibattiti sulla questione della messa in sicurezza del fiume, mostre fotografiche ed eventi dedicati alle persone che in quei giorni persero la vita.

Ci saranno anche spettacoli teatrali sul tema dell'alluvione come al teatro del Cestello e al Florida.
Il 4 novembre avrà luogo il raduno internazionale degli Angeli del fango, che già in oltre 2.000 hanno risposto all’appello che fu lanciato nel gennaio scorso. I riflettori dell’Esercito, che proprio quel 4 novembre 1966 avrebbe dovuto festeggiare in Piazza Signoria la festa delle Forze Armate offrirono quei fasci di luce che al tramonto iniziano a solcare in su e giù, dal Piazzale Michelangelo, i quartieri alluvionati del centro storico..

A distanza di 40 anni, quel tragico, ma anche suggestivo momento, sarà riproposto, la sera del 4 novembre, dalle Forze Armate.
Arnus 2006 è in programma il 29 ottobre. Si tratta di un'esercitazione di protezione civile che vedrà la partecipazione di molte centinaia di operatori, appartenenti a tutte le strutture e forze operative e che avrà il suo epicentro il fiume Mugnone. Dal 3 al 5 novembre in piazza Santa Croce sarà allestito un Campo Base di protezione civile al cui interno sarà organizzata una mostra di mezzi e attrezzature utilizzate per fronteggiare gli eventi.
Il 4 novembre (ore 15) nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio convegno "1966 - L'alluvione a Firenze: il passato, il presente".

Nel corso della giornata saranno presentati gli interventi di manutenzione dei corsi d'acqua e di quelli di tipo strutturale in corso d'opera (casse d'espansione, ecc) e saranno illustrati gli strumenti oggi a disposizione per la prevenzione del rischio idraulico.
Sabato 28 ottobre alla Basilica della Santissima Annunziata verranno inaugurate due mostre fotografiche. La prima “Da Stia a Firenze: l’Arno si racconta” presenta una raccolta di oltre 300 foto, di cui molte inedite e a colori, e testimonianze varie.

La seconda presenta “La visita di Papa Paolo VI a Firenze alluvionata la notte di Natale del ’66”.
«Al Mercato del Porcellino - hanno annunciato la presidente della commissione per le politiche sociali e della salute Susanna Agostini e il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi - verranno sistemati due stendardi con la scritta: "Grazie Angeli del Fango. Nelle vostre mani i valori più alti:solidarietà e fratellanza". «Con questa iniziativa, che rientra nel programma delle manifestazioni organizzate dalla città di Firenze - hanno spiegato - il comitato del mercato storico del Porcellino intende ringraziare coloro che nel 1966 si unirono ai fiorentini per aiutare la città a risollevarsi dalla catastrofe e far parte, insieme alle tante associazioni e istituzioni, del coordinamento delle iniziative sul 40°dell'alluvione».

«E' importante riconoscere - hanno sottolineato Susanna Agostini e Stefano Marmugi - quanto sia alta la sensibilità espressa dall'Associazione del Mercato, operatori attenti, ieri come oggi, alle relazioni tra persone. Quanti attraverseranno la piazza del Mercato Nuovo, vedranno in quelle parole gratitudine, ma anche riconoscimento di valori, come la solidarietà e la fratellanza, ancora indispensabili garanzie per la crescita dell'umanità intera».

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