Amici della Musica Firenze: una giovane e acclamatissima star del pianoforte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2005 15:58
Amici della Musica Firenze: una giovane e acclamatissima star del pianoforte

Ad avviare la serie dei concerti di Febbraio è il celeberrimo Sestetto d’archi dei Filarmonici di Berlino, musicisti per lo più prime parti dei gloriosi Berliner Philharmoniker che al Teatro della Pergola ritornano, attesissimi, Sabato 5 (ore 16). Un gruppo da camera di spicco, che non mancherà certo di far ammirare le eccezionali doti interpretative dei suoi componenti - tutti assieme o in quintetto – in un programma che copre tutta la seconda metà dell’Ottocento: il Sestetto di Borodin, pervenutoci incompleto in soli due movimenti ed espressione della sincera ammirazione del suo autore per lo stile limpido di Mendelssohn, e non a caso nel programma seguito dal secondo ed ultimo Quintetto, l’op.

87, proprio di Mendelssohn; per concludere, “Verklärte Nacht” (‘Notte trasfigurata’), capolavoro di uno Schönberg che non ha ancora imboccato la strada della dodecafonia e che invece, suggestionato dai versi di Richard Dehmel, rivive, anche in chiave Jugendstil, il rigore di Brahms, l’enfasi di Wagner ed il turgore struggente di Richard Strauss.
Caratterizzato da una sintonia di vedute interpretative che ha pochi paragoni e da uno smalto tecnico invidiabile, il Sestetto d’archi dei Filarmonici di Berlino si presenta formato da autentici fuoriclasse, tutti vincitori di concorsi internazionali ed attivi sia come solisti che in gruppi da camera: Barhard Hartog, già primo violino ed oggi violino di spalla dei Berliner; Rüdiger Liebermann, allievo di Jascha Heifetz e dal 1980 primo violino dei Berliner; Wolfram Christ, storica viola chiamata da Karajan nei Berliner ed ora solista di spicco; Walter Küssner, l’altra viola, da quasi vent’anni legato all’orchestra tedesca; Martin Loehr, classe 1967, violoncello solista dei Berliner dal 1996; Ansgar Schneider, fondatore dello Stuttgarter Barockensemble e primo violoncello della Radio Sinfonie Orchester Stuttgart.
Ventiduenne, di origini cinesi, già acclamato in tutte la capitali musicali del mondo: è il pianista LANG LANG, che per la prima volta si presenta in recital a Firenze, Domenica 6 Febbraio (ore 21), al Teatro della Pergola.

Porta con sé un programma davvero sbalorditivo per varietà ed impegno, per lo più scandito da capolavori della letteratura pianistica: Schumann (Variazioni “Abegg”), Haydn (Sonata Hob. XVI: 50), Schubert (la vertiginosa “Wanderer-Fantasie”), il connazionale contemporaneo Tan Dun (Eight Memories in Water Color, del 1978), Chopin (Notturno op. 27 n. 2), Liszt (le funamboliche Reminescenze da “Don Giovanni” di Mozart). Un programma che il simpatico Lang Lang non mancherà di affrontare con quell’eleganza di tocco e quella sensibilità timbrica, quel gusto per la miniatura espressiva e per le sfumature preziose che contraddistinguono il suo stile e ne fanno in tal senso un virtuoso.

Il tocco raffinato e la tecnica brillante hanno imposto Lang Lang all’attenzione nel 1999, quando il giovane pianista ha sostituito, appena diciassettenne e su segnalazione di Isaac Stern, l’indisposto André Watts nel Primo Concerto di Cajkovskij, al Ravinia Festival. Da allora il suo talento è letteralmente esploso, portandolo ad esibirsi con tutte le maggiori orchestre americane, fino al debutto alla Carnegie Hall (2001) con un direttore di prestigio come Yuri Temirkanov. Iniziati gli studi di pianoforte a tre anni nella natia Shenyang e perfezionatosi al Curtis Institute di Philadelphia, Lang Lang è stato il primo pianista cinese ad esibirsi con i Berliner ed i Wiener Philharmoniker; nel 2001 ha fatto il suo primo ritorno in Cina accolto dagli applausi di ben ottomila spettatori.

È stato il primo artista a ricevere il Premio “Leonard Bernstein” (2002). Lang Lang si dedica alla diffusione della musica presso i giovani, ed anche per questa sua meritoria attività è stato nominato Ambasciatore di buona volontà dell’UNICEF.

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