La rete europea di nuova drammaturgia al Teatro della Limonaia il 29 settembre alle ore 20

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2001 22:56
La rete europea di nuova drammaturgia al Teatro della Limonaia il 29 settembre alle ore 20

I quattro teatri partner concentrano da anni la loro attenzione sulla drammaturgia contemporanea e lavorano assieme, via via in diverse combinazioni, alla promozione dei nuovi autori teatrali. La conoscenza delle diverse culture teatrali e l’intensa collaborazione professionale tra i partner facilitano la circolazione delle opere e la loro stessa produzione. L’attività della rete porta ad un miglioramento della qualità delle traduzioni, che vengono discusse assieme da dramaturg, registi, traduttori ed autori.

Il N.E.W. Theatre Network si propone come scopo quello di scoprire nuovi drammaturghi di talento e intende creare condizioni favorevoli alla produzione dei loro testi.

Segue alle 21, 30 anteprima di Fame
Fame, sete. Avidità. Nei sentimenti, dei sentimenti. Bisogno incontenibile di amare ed essere amati. Voglia disperata. Febbre. Due coppie parlano, accavallano le loro frasi contratte e smozzicate dall’emozione, la loro catena di sì e no, senza ascoltarsi. Sanno già cosa dirà l’altro, e non vogliono sentirlo ancora.

Parlano. Parlano a sé, parlano all’amato/a che non li ama abbastanza, parlano perché le parole sono ancora un rifugio, una salvezza. Quattro personaggi senza nome cercano di dare suono e forma ai loro pensieri attraverso questo oratorio commovente, questo percorso di vita in cui piano piano la vita e la parola si consumano, spalancando sotto i piedi di A, di B, di C, di M, uomini o donne che siano, il vuoto consolante della morte e della poesia.
Penultimo frutto del talento di Sarah Kane, Fame è un testo particolare e raro, in cui l’autrice abbandona ogni velleità di strutturazione realistica del testo a favore di una scrittura dominata dal ritmo, una scrittura dagli scambi semplici e folgoranti, dalle battute innocenti e terribili.

Una scrittura il cui senso non è pienamente dominato nemmeno dall’autrice, perché nasce dalle possibili alchimie cui le parole danno vita, una volta sporcate da sguardi e silenzi. O forse si tratta al contrario di un monologo ininterrotto, di un unico personaggio che parla per rimandare l’ultimo difficile atto. La violenza, odiata protagonista di tutti i testi della Kane, domina anche in Crave, ma non è annunciata da sangue e dolore: stavolta si manifesta nel disegno contorto di una cicatrice.

Non può più agire in scena. Arriva fino a noi con le parole, o nascosta dentro di esse, portandosi dietro una condanna senza appello al silenzio.
Fame nel teatro di Sarah Kane ha inaugurato una nuova ricerca, basata su un corpo a corpo con la lingua quotidiana, trasformata per via di sintesi e sottrazione in poesia: è un oratorio dedicato al racconto di una terra desolata, attraversata da improvvisi segni di vita. Un testo nato da una volontà di fuga dalla propria identità pubblica, dopo i “successi di scandalo” (in pratica il linciaggio da parte dei media) con la scelta di cambiare nome diventando (per breve tempo) Marie Kelvedon, per tentare un fresh start “nella vita e nell’opera”.

E’ il testo di Sarah Kane più rappresentato nel mondo. Vanta infatti molte messinscene, tra cui, dopo la versione inglese diretta da Vicky Featherstone e seguita dalla stessa Sarah, quelle di Thomas Ostermeier a Berlino, Bernard Sobel in Francia, Svein Hungnes a Oslo e Xavier Alberti a Barcellona.

Teatro della Limonaia - 1-6 ottobre prima e dopo lo spettacolo. Su e di Sarah Kane. Film e video a cura di Luca Scarlini
Una raccolta di frammenti di servizi giornalisti per comprendere quale sia stata la reazione all’opera di Sarah Kane nei vari paesi d’Europa.

Accanto a questa ricerca sullo sguardo dei media su Sarah Kane, viene proposto l’unico intervento di Sarah nel cinema: Skin, un magnifico cortometraggio, concepito dalla Kane e diretto dal suo amico Vincent O'Connel. Una storia a forti tinte che ha allo stesso tempo momenti di grande leggerezza, incentrata sui concetti di educazione e illuminazione, che racconta le gesta di un naziskin che passa le giornate picchiando i neri (l'attore, bravissimo, è l'Ewan Bremner di Trainspotting) e diventa poi schiavo di una bellissima e crudele domina caraibica, che letteralmente lo rieduca a una nuova visione della vita.

Sarah Kane (1971-1999) ha esordito nel 1995 con Dannati, accolto da reazioni violentissime della critica.

Ha scritto L'amore di Fedra (1996), Purificazione (1998), Fame (1998). Ha diretto L'amore di Fedra e Woyzeck di Büchner ed ha scritto la sceneggiatura di Skin,. Il suo ultimo testo Psicosi delle 4 e 48 è stato rappresentato postumo al Royal Court Theatre di Londra nel giugno 2000. E’ stata presentata per la prima volta in Italia ad Intercity nel 1996 con Dannati, messo in scena da Barbara Nativi, che ha tradotto tutte le sue opere, pubblicate da Ubulibri nel 1997 (Dannati) e nel 2000 da Einaudi (opera completa).

Crave è il suo testo più rappresentato. Vanta molte messinscene illustri, tra cui quelle di Vicky Featherstone a Londra, Thomas Ostermeier a Berlino, Bernard Sobel a Parigi, Xavier Alberti a Barcellona.

Barbara Nativi, è autrice e regista della Compagnia Laboratorio Nove. Cura la direzione artistica del teatro della Limonaia e del Festival Intercity. Lavora soprattutto sulla drammaturgia contemporanea internazionale, traducendo dallo spagnolo, francese ed inglese per le maggiori case editrici italiane.

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