Carlo Rosselli a 100 anni dalla nascita: l'attualità del suo pensiero nell'Europa del 2000

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 novembre 1999 15:36
Carlo Rosselli a 100 anni dalla nascita: l'attualità del suo pensiero nell'Europa del 2000

Lunedì 15 novembre, ore 15.30 - 19.00, a Palazzo Vecchio (Salone dei Cinquecento) partecipano: Leo Valiani; Giorgio Spini, Professore Emerito dell'Università di Firenze; Ekaterina Naumova, Department of History, The Moskow Lamonasov State University, Moscow; Stanislao Pugliese, Department of History, Heger Hall Hofstra University, Hempstead, USA; Eric Vial, Département d'Histoire, Université Pierre Mendes France (Grenoble 2), France; Ariane Landuyt, Università di Siena; Tullia Zevi; Valdo Spini.
Il 16 novembre 1899 nasce a Roma, in Via delle Convertite 21, Carlo Rosselli, una delle più importanti figure dell'antifascismo italiano.

Secondogenito di Giuseppe Emanuele (musicista) e di Amelia Pincherle (zia di Alberto Moravia, al secolo Alberto Pincherle, scrittrice dotata, autrice di opere teatrali, di racconti e di libri), è "educato nell'atmosfera liberale della tradizione italiana del Risorgimento, con principi etici austeri e mazziniani, e allo stesso tempo di raffinata cultura". Carlo cresce e riceve la propria educazione a Firenze, partecipa nel 1918 alla prima guerra mondiale, in qualità di tenente degli Alpini. E' per lui, che fino ad allora aveva conosciuto solo la vita delle classi agiate, un'esperienza assai importante: "nella condivisione degli stenti e delle privazioni scopre con ammirazione la forza d'animo e la semplicità umana della povera gente".

Dopo la fine della guerra, Carlo entra in contatto con l'ambiente socialista, impressionato da personalità quali Filippo Turati, leader veterano dell'ala destra (riformista) del Partito Socialista. In un profondo disorientamento morale, "non aderisce, però, ad alcuno dei partiti socialisti, che andavano accumulando errori su errori e manifestavano una maldestra mancanza di sentimento nazionale, né ai partiti conservatori, che avevano gestito male la guerra e peggio la pace". Il disagio causato dal contrasto fra la sua posizione sociale (ricca famiglia borghese, ebrea) e le sue maturate idee di giustizia sociale, diventa sempre più acuto, fino a condurlo alla decisione di mettere il suo patrimonio al servizio dell'ideale politico.
Nel 1922 Carlo e Nello fanno amicizia con l'appena più anziano Ernesto Rossi, e, sotto il magistero di Gaetano Salvemini, fondano il Circolo di Cultura, "nel quale veniva accettato come socio chiunque fosse disponibile a prendere in considerazione tutti gli aspetti di un problema.

Fra coloro che frequentavano spesso le riunioni, c'è una brillante e graziosa ragazza inglese, Marion Cave, laureata alla London University e insegnante presso il British Institute di Firenze, che nel 1926 diventa la moglie di Carlo. Il Circolo di Cultura svolge un'intensa attività antifascista, e rimane vittima della controffensiva fascista avvenuta dopo la crisi creata dall'assassinio di Matteotti. Il Circolo viene assaltato dai fascisti la notte dell'ultimo dell'anno 1924 e subito dopo il prefetto, il 3 gennaio 1925, ne decreta la chiusura.

Un mese dopo, appare a Firenze il primo numero di Non Mollare!, diretto dai Rosselli e da Ernesto Rossi. Inizia così un periodo difficile per le sorti degli antifascisti: molti sono costretti all'esilio e fra questi anche Carlo. Nel 1929, a Parigi, Carlo fonda il movimento Giustizia e Libertà, che vuole essere l'anima della rivoluzione liberatrice di domani: un movimento rivoluzionario che riunisce in Italia e all'Estero coloro che vogliono combattere il regime per creare una società libera e civile.

Nell'agosto 1936 Carlo passa la frontiera francese ed entra in Spagna a fianco del fronte popolare spagnolo, alla testa di una colonna di esuli antifascisti. Ferite e malattie riportano Carlo a curarsi in Francia, alla stazione termale di Bagnoles. Il 9 giugno 1937 nel percorso di ritorno verso l'albergo si consuma l'imboscata dei sicari della Cagoule, mandante il governo Mussolini: Carlo, e Nello, che aveva raggiunto il fratello qualche giorno prima, vengono uccisi. Ricorda la madre Amelia: Ebbi tre figli, li educai ad amare giustizia e libertà, e per avere amato giustizia e libertà uno morì in guerra, e due furono assassinati (Il Ponte, Firenze, gennaio 1955, pag.

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Nel suo percorso politico, Carlo passa prima attraverso il socialismo riformista, poi nelle correnti revisionistiche, per aderire alla fine al partito socialista unitario. Rosselli è stato un socialista eretico: aveva riflettuto sulla sconfitta e sull'avvento del fascismo, ed era insofferente di ogni immobilismo ed attendismo sia nel pensiero che nell'azione. Primo tra i socialisti italiani, Rosselli si colloca nel solco dei socialisti non - marxisti, in compagnia di quei laburisti inglesi che egli aveva studiato da giovane economista, e di cui aveva ammirato l'empirismo, che guardava ai problemi concreti negando ogni dogmatismo marxista.

Nel suo caso, in un socialismo post-marxista che supera esplicitamente il dibattito revisionista interno al marxismo stesso. Non un socialismo utopistico pre-marxista, ma un moderno socialismo liberale. Con il socialismo liberale si possono affrontare i problemi tipici del nostro tempo, cioè quelli di una società complessa e stratificata, immersa in una competizione globale.
Al suo apparire in francese, Socialismo Liberale, opera scritta durante il confino di Lipari, per la sua critica radicale del marxismo, è accolto da un coro di critiche più o meno aspre, che va dai socialisti riformisti ai comunisti, quali Claudio Treves (che intitolò la sua critica Né liberale né socialista), il giovane Giuseppe Saragat, Pietro Nenni, leader del partito socialista ufficiale.

Durissimi i comunisti: Palmiro Togliatti definisce Carlo Rosselli e il movimento Giustizia e Libertà fascismo dissidente, classificandolo addirittura tra i mussoliniani, aggiungendo imprudentemente che la storia gli avrebbe dato ragione. I momenti più bui degli anni '30 sono stati recentemente riletti criticamente, e va, con G. Napolitano, onestamente apprezzato il riconoscimento da parte di storici come Spriano e Ragionieri della inaudita carica di aggressività (parole di Ragionieri) della stroncatura da parte di Togliatti del libro Socialismo liberale e del movimento Giustizia e Libertà, e il ricorso all'arsenale della polemica politica più spietata (parole ancora di Ragionieri) attuate contro Carlo Rosselli.
Il Circolo e la Fondazione Rosselli hanno promosso in questi ultimi anni numerose manifestazioni per approfondire il pensiero politico dei Rosselli e per diffonderne la loro conoscenza.

Molte iniziative congressistiche sono state svolte da altre organizzazioni e varie opere librarie sono state pubblicate.

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