Water Music. Un viaggio fiorentino da Giotto a Puccini - Italian Brass Week

Ponte Vecchio, Arno e Lungarno Anna Maria Luisa de' Medici sono stati lo scenario della nuova Prima assoluta mondiale del Festival Internazionale 'Italian Brass Week'.

Alessandro
Alessandro Rella
18 luglio 2017 00:41
Water Music. Un viaggio fiorentino da Giotto a Puccini - Italian Brass Week
Foto di Alessandro Rella

Enjott Schneider, compositore tedesco contemporaneo, ha presentato Sabato 15 luglio, al pubblico internazionale della città gigliata, il suo ultimo lavoro, in prima esecuzione mondiale, commissionatogli dal Festival, titolato 'Water Music. Un viaggio fiorentino da Giotto a Puccini'.

Schneider ha concepito l'opera come una Suite per soprano, 12 ottoni solisti e due orchestre di ottoni.

La Suite si divide in quattro parti: La ricchezza di Firenze – comprendente la Fanfara di apertura, Giotto, Il tempo del cambiamento, Toccata del Rinascimento e Fanfara di chiusura – ; Le memorie della Camerata fiorentina – suddivise in Intrada, 'Al fonte, al prato' di Jacopo Peri, Intermezzo, 'Amarilli' di Giulio Caccini – ; Gloria e Brillantezza – articolata in tre sotto sezioni Toccata festosa, Marcia con fierezza, Con gloria – ; La nascita di Opera – pensata per soprano solo, che sarà la voce del personaggio Opera, e costituita da Introduzione, Jacopo Peri, Finale pucciniano –.

Il titolo dell'opera, pur richiamando alla mente l'omonima composizione di G. F. Haendel, vuole essere un omaggio all'Arno che, col suo corso, attraversa Firenze. Firenze è baciata dal suo fiume che ne segna la sua immortale unicità nei secoli quale culla del Rinascimento europeo, delle scienze moderne, delle arti, dell'architettura, delle lettere, della musica.

Il viaggio pensato da Enjott Schneider inizia con una Fanfara, seguirà la commemorazione di Giotto di Bondone (1267-1337), nel 750esimo anniversario dalla sua nascita e l'affermazione del tempo del cambiamento, di quel secolo che porterà all'affermarsi del Rinascimento, con quella nuova concezione antropocentrica già propria dell'Umanesimo fiorentino.

Nella seconda parte le due arie di Peri e Caccini ricorderanno la nascita dell'opera lirica, in quel Palazzo Bardi di Via Tornabuoni, per volontà del circolo di intellettuali e musici facenti riferimento al Conte Giovanni de' Bardi da Vernio e alla Camerata fiorentina. Le arie dei due compositori saranno affidate alla voce solista del trombino di Otto Sauter e saranno accompagnate dai solisti del Festival – Andrea Tofanelli, Rex Richardson, Sergei Nakariakov (alle trombe), Francisco 'Pacho' Flores (al flicorno), Luca Benucci, Frank Lloyd (ai corni), Jamie Williams, Jonathan Reith (ai tromboni), Steve Rosse e Roland Szentpali (alle tube) – che suoneranno a bordo delle barche storiche dei Renaioli fiorentini.

Ai solisti si uniranno, nella terza parte dell'opera, le due orchestre di ottoni, quella collocata sul Lungarno Anna Maria Luisa de' Medici, sulla riva del Circolo dei Canottieri, e quella collocata sul Ponte Vecchio, per mostrare al mondo intero lo splendore di Firenze, attuale centro culturale del mondo, sia per le arti sia per le scienze. Lo splendore della città si specchia, al calar del sole sull'Arno 'd'argento', nelle molte decine di esecutori Brass e dei loro preziosi strumenti d'ottone splendente.

Infine, nella quarta parte della composizione, alla potenza di Firenze si unirà la voce del soprano austriaco Eva Lind, che proporrà alla città un recitativo e un'aria di Jacopo Peri per poi concludere la creazione di Enjott Schneider con l'interpretazione dell'aria 'O mio babbino caro' di Giovacchino Forzano per la musica di Giacomo Puccini dal 'Gianni Schicchi'.

Un gran finale scelto su misura per Firenze, sia musicalmente sia geograficamente. Con Eva Lind e la sua esecuzione di 'O mio babbino caro' saremo, come pensarono Forzano e Puccini e come ha pensato Schneider, a Firenze, sul Ponte Vecchio, sul Fiume Arno.

Una creazione maestosa e unica che prevede la sinergia di tre direttori musicali: Roger Bobo, la leggenda vivente della Tuba; Dale Clevenger, mitico showman del Corno per la Chicago Symphony Orchestra, e Alain Trudel, il nuovo 'Jascha Haifez' del trombone.

Un viaggio degno di una prima esecuzione mondiale che riporta nuovamente Firenze al centro del mondo; un lavoro realizzato grazie alla collaborazione dell'Estate Fiorentina 2017, dell'Associazione 'Ponte Vecchio', della Società Canottieri di Firenze, dell'Associazione culturale 'I Renaioli', dedicato, come sottolineato in partitura, ad Amore, ovvero al M° Luca Benucci, primo corno solista dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Solista internazionale, Docente del Conservatorio di Musica “B. Maderna” di Cesena, nonché Direttore Artistico del Festival Internazionale 'Italian Brass Week'.

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