Teatro Era: nella Stagione 2019/2020 anche le "Mine vaganti" di Özpetek

Cinema che diventa teatro con uno dei titoli più intriganti. Spettacoli da fine ottobre a metà maggio. Attesa anche per le matinée dedicate alle scuole

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2019 00:56
Teatro Era: nella Stagione 2019/2020 anche le

 Presentata la Stagione del Teatro Era di Pontedera, la cui inaugurazione è affidata alla Prima Nazionale di “Anfitrione”, grande classico del teatro latino, in scena martedì 29 e mercoledì 30 ottobre nella nuova versione firmata dal regista Filippo Dini, che ne attualizza il senso e riesce a parlare dell'oggi attraverso una rilettura brillante affidata a un cast da cui emergono i nomi di Antonio Catania, Barbora Bobulova e Valerio Santoro. Verità e inganno, intesi e malintesi, situazioni comiche, bizzarre e spiazzanti fanno da specchio alle sempre più grottesche e disorientanti vicende di un dilettante populista dei giorni nostri.

Giulio Scarpati e Valeria Solarino il 9 e il 10 novembre sono i protagonisti del “Misantropo”di Molière diretto da Nora Venturini, una commedia amara in cui non è previsto il lieto fine. Attorno a loro si muove un carosello di tipi umani: il politico con velleità da scrittore, i giovani bene, vanesi e modaioli, la dama di carità, ipocrita e bigotta, parodie dei vizi e dei difetti dell’alta società di ieri, di oggi e di domani.

Tanta attesa per l'arrivo a Pontedera della Compagnia Pippo Delbono che il 15 novembre porta al Teatro Era “La Gioia”: “Una parola – spiega il regista - che mi fa paura, che mi evoca immagini di famiglie felici, di bambini felici, di paesaggi felici. Tutto morto, tutto falso. Penso a questo spettacolo “La Gioia” come ad un racconto semplice, essenziale. Come qualcosa che c’entra con l’uscita dalla lotta, dal dolore, dal nero, dal buio”.

Il drammaturgo Michele Santeramo dal 21 al 24 novembre è in scena con la Prima Nazionale del lavoro “Di qua dall'infinito” che, a partire dalla “ricostruzione” della creazione dell'“Infinito” di Leopardi, dà forma a una girandola di azioni teatrali in cui testo e improvvisazione si intrecciano e si avvalgono delle musiche dal vivo di Sergio Altamura e Giorgio Vendola.

L'autore del pluripremiato “Macbettu”, Alessandro Serra presenta in Stagione due lavori particolarmente intriganti: dal 30 al 1 dicembre “L'ombra della sera”, un ritratto dal vivo ispirato alla vita e all’opera di Alberto Giacometti, con in scena la performer Chiara Michelini e il 12 gennaio la rilettura de “Il giardino dei ciliegi” di Anton Čechov, in una versione corale che porta sul palcoscenico Arianna Aloi, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Marta Cortellazzo Wiel, Massimiliano Donato, Chiara Michelini, Felice Montervino, Fabio Monti, Massimiliano Poli, Valentina Sperlì, Bruno Stori e Petra Valentini.

Comicità lieve e spumeggiante nella commedia di Gianni Clementi “Le signorine”, affidata all'abilità interpretativa di Isa Danieli e Giuliana De Sio, che il 7 e l'8 dicembre danno vita a un testo irriverente e poetico che ricorda come la famiglia sia il luogo dove ci è permesso dare il peggio di noi, senza il rischio di perdere i legami più importanti.

Uno dei protagonisti della nuova scena teatrale è certamente Lino Musella, presente al Teatro Era con due titoli come “Play Duett” (18 e 19 gennaio) e “The Night Writer” di Jan Fabre (14 febbraio). E se nel primo, insieme a Tonino Taiuti, l'attore campano crea un gioco teatral-musicale attorno alcune tra le più divertenti scene del teatro napoletano, da Basile a Moscato, da Viviani a Iacobelli, in “The Night Writer” viene fuori un autoritratto del regista Jan Fabre attraverso un mosaico fatto di estratti diaristici e testi prodotti nel corso di un'esistenza espressa sempre al limite.

Il 25 e il 26 gennaio Vinicio Marchioni dirige e interpreta con Giuseppe Zeno “I soliti ignoti”, in una inedita versione teatrale del mitico film di Mario Monicelli, uscito nel 1958 e diventato con il tempo un classico imperdibile della cinematografia italiana e non solo. Le gesta maldestre ed esilaranti di un gruppo di ladri improvvisati sbarcano sulle scene rituffandoci nell’Italia povera ma vitale del secondo dopoguerra.Uno spettacolo divertente ed emozionante.

Ancora cinema che diventa teatro con uno dei titoli più intriganti del 2020: “Mine Vaganti” di Ferzan Özpetek. L'8 e il 9 febbraio Francesco Pannofino, Paola Minaccioni, Arturo Muselli e Giorgio Marchesi interpretano l'adattamento del film del 2010 (2 David, 5 Nastri d’argento, 4 Globi d’oro) che arriva in teatro, diretto dallo stesso Özpetek, al debutto nella prosa.

Si prosegue il 22 e 23 febbraio con “Ditegli sempre di sì” di Eduardo De Filippo. Roberto Andò dirige Gianfelice Imparato, Carolina Rosi e la Compagnia Luca De Filippo e accompagnalo spettatore in quello che lo stesso regista definisce “un clima sospeso tra la surrealtà di Achille Campanile e un Luigi Pirandello finalmente privato della sua filosofia, irresistibilmente proiettato nel pastiche”.

La prestigiosa firma di Luca Zingaretti alla regia, arricchisce ulteriormente l'attrattiva di uno spettacolo come “The Deep Blue Sea” di Terence Rattigan con Luisa Ranieri, Maddalena Amorini, Giovanni Anzaldo, Alessia Giuliani, Flavio Furno, Aldo Ottobrino, Luciano Scarpa. Una una straordinaria storia d’amore e di passione. Una riflessione su cosa un uomo o una donna sono capaci di fare per inseguire l’oggetto del loro amore.

Dal 3 al 8 marzo Prima Nazionale di “Svegliami”, nuova produzione di Roberto Bacci, scritta da Michele Santeramo e interpretata da Elisa Cuppini, Maurizio Donadoni e Francesco Puleo. Le musiche sono firmate da Ares Tavolazzi. “I protagonisti sono teatranti – spiega Santeramo - una compagnia di giro che li costringe a lavorare sotto le direttive di uno di loro, convinto che il teatro sia ancora il posto nel quale, a cercar bene, si possa trovare qualcosa di vero”.

Il 17 e 18 marzo Luca De Fusco firma l'adattamento e la regia di “Salomè” di Oscar Wilde. Gli attori Eros Pagni, Gaia Aprea e Anita Bartolucci, insieme a un cast eccelso, rappresentano sul palcoscenico una Salomè inafferrabile, un enigma, che lo fa solo in apparenza somigliare a una tragedia greca, mentre in realtà ci troviamo di fronte a un’opera straordinaria, unica nel suo genere. Uno spettacolo che contamina teatro, danza, musica, cinema: quella forma “spuria” che il regista predilige da molto tempo.

La grande danza internazionale il 21 marzo regala un'anteprima assoluta con “Piano Works Debussy” della coreografa Lisbeth Gruwez, che insieme alla pianista Claire Chevallier regala al pubblico un incontro fisico e sonoro che indaga lo spazio tra le note nelle composizioni di Claude Debussy.

Tra i nomi più amati dal pubblico di un certo modo di fare teatro, Emma Dante svetta per quel dialogo aperto tra contemporaneo e le tradizioni del Sud, ogni volta reinventati al servizio di un modo inedito del saper narrare. Misericordia” (in programma il 27 marzo) racconta una realtà squallida, intrisa di povertà, analfabetismo e provincialismo, ed esplora l’inferno di un degrado terribile, sempre di più ignorato dalla società. Racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine.

L'Odin Teatret di Eurgenio Barba il 3 aprile arriva al Teatro Era con “Il libro di Ester”, di Iben Nagel Rasmussen. Nell’ambiente chiuso, ovattato e confortevole di un ospizio, madre e figlia dialogano. L’azione fisica è minima. Parole ripetute e ricordi ostinatamente rievocati fanno trapelare i sogni, le conquiste e i naufragi della vita di Ester.

Dal 7 al 10 maggio, Roberto Bacci firma la regia di “Oblomov, quando ci si sveglia si è morti”, per la drammaturgia di Stefano Geraci a partire daIvan Goncarov, e l'interpretazione di Maurizio Donadoni e Francesco Puleo. “Lo svegliarsi ed il morire - sottolinea Bacci - sono i due capi di un unico bastone a cui si appoggia la nostra intera esistenza, un bastone che può essere usato in un verso o nell’altro”.

Gran finale di Stagione con protagonista Silvia Calderoni e Motus in un ritorno con il capolavoro “MDLSX” (l'8 maggio) e l'ultimo “Chroma Keys” (10 maggio). E se MDLSX viene descritto come “ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, all’essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una Patria”. “Chroma Keys” è una incursione dentro al cinema, nella meraviglia della finzione e dei suoi vecchi “trucchi” stereoscopici. La possibilità della comparsa e sparizione repentina di un corpo “alieno” nella scena fittizia di un film, per un sabotaggio sfrontato del frame”.

LE MATINÉE PER LE SCUOLE

Tra gli appuntamenti più attesi in Valdera, la Stagione delle matinée dedicate ai ragazzi, ormai punto di riferimento per docenti e scuole che vogliano avvicinare l'arte scenica ai più giovani attraverso lo strumento della fantasia. Per il 2019/2020 si inizia con quel che Michele Santeramo ha costruito attorno alle figure di Leonardo e di Leopardi. Dal 4 al 7 novembre “Leonardo da Vinci. L’opera nascosta”, racconta lo slancio dell'“invenzione” del suo genio attraverso l'“invenzione” delle storie che ruotano attorno alla figura di Leonardo.

Il racconto affidato a Fabio Facchini (iNUOVI) dialoga in scena con le immagini di Cristina Gardumi, primi piani di una umanità che ha a che fare con Leonardo e la sua opera nascosta. Dal 26 al 29 novembre “Di qua dall’infinito” muove dalla cronaca presunta di come hanno preso ispirazione, forma e vita i versi de “L'infinito” di Giacomo Leopardi.

Cambio di atmosfera con “Arianna nel labirinto” di Arianna Gambaccini, che dal 5 al 12 dicembre accompagna in un racconto epico, fatto di scenografie mobili e teatrini di carta, dove è il superamento della paura il vero protagonista.

Sempre tessendo il filo delle storie e del mito, dal 16 al 17 dicembre arriva “Discorso sul mito/ Nel labirinto” scritto e interpretato da Vittorio Continelli, con le musiche originali di Ares Tavolazzi.

Un immersione nell'antichità per parlare del presente attraverso il filtro della metafora. Il 2020 si apre con il pluripremiato “I paladini di Francia. spada avete voi, spada avete io! Vita, morte e disavventure di Orlando e altri strani paladini” di Francesco Niccolini e la regia di Enzo Toma. Una produzione Cantieri Teatrali Koreja che il 23 gennaio porterà in scena la storia in questo caso comica e tragica dei paladini di Carlo Magno – dall’arrivo a corte della bella Angelica al massacro di Roncisvalle.

Sempre Cantieri Teatrali Koreja dietro a “Giardini di plastica”, regia di Salvatore Tramacere, con Giovanni De Monte, Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic, che il 12 febbraio daranno vita a un viaggio sorprendente alla scoperta di mondi magici dove colori, luci e suoni assecondano i desideri. Il 3 marzo la lezione-spettacolo sul circo contemporaneo “Spettacolare conferenza” di Giacomo Costantini apre lo sguardo e tutti i sensi allo stupore attraverso parole, gesti e macchine cangianti che catturano l'immaginazione con cura e originalità.

Un classico come “Cappuccetto rosso” il 13 marzo arriva nella versione di Michelangelo Campanale che dirige i danzatori - acrobati della Compagnia EleinaD affrontando la più popolare tra le fiabe.

Il 31 marzo ultimo appuntamento con “Lulù”, un racconto per bambini di e con Claudio Milani. Lulù è un mostro azzurro e morbido che si nasconde a tutti tranne a chi lo sa vedere, e non solo con gli occhi. (Inizio matinée ore 10, ingresso 5 euro).

Le linee di sviluppo della stagione 2019 / 2020 del Teatro Era si diramano a partire da un rapporto solido con compagnie e nomi della scena nazionale e internazionale portato avanti dal CSRT - Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale, che ne sottolineano l’aspetto di luogo di indagine dei linguaggi teatrali contemporanei. La presenza dell’artista e regista Jan Fabre, della danza firmata da Lisbeth Gruwez e Claire Chevallier, dell’Odin Teatret, per arrivare agli italiani Motus, Emma Dante, Lino Musella, Pippo Delbono, Alessandro Serra, delineano un panorama ricco e fertile su cui si inseriscono l’ultima creazione Svegliami e il Progetto Oblomov di Roberto Bacci.

Fondamentale, da questa prospettiva, il lavoro costante con la drammaturgia che trova in Michele Santeramo la figura di congiunzione tra la stagione teatrale, la formazione e progetti territoriali di sempre maggior respiro come il Festivaldera, di cui Santeramo è autore centrale. Il rapporto testo/contesto ha del resto l’obiettivo di ridisegnare il territorio attraverso la spinta dello spettacolo dal vivo e attività di qualità che ripartano dal Teatro Era quale luogo riconosciuto di identità e riferimento della Valdera e possano mostrare il fare teatro anche da prospettive inedite. L’idea di attivare nel tempo una rete progettuale delle eccellenze territoriali si muove verso un ampliamento relazionale costante che sta ponendo le basi per una piattaforma di pensiero, dialogo e confronto sempre più vitale e aperta.

Si struttura infine con ancora maggior solidità rispetto al passato il profilo del Teatro della Toscana quale Teatro Nazionale in cui il Teatro Era trova – tra innovazione e tradizione – ulteriori modalità di avvicinamento del pubblico anche verso proposte immaginate per comunità di spettatori eterogenee e diversificate, moltiplicando le possibilità di incroci tra sguardi e proposte di qualità. Sotto questa spinta entrano in stagione nomi del calibro di Filippo Dini, Valeria Solarino e Giulio Scarpati, Ferzan Özpetek, Gianni Clementi, Roberto Andò, Vinicio Marchioni, Luca Zingaretti.

"Quando nel 2015 lavorammo all’accordo tra il Teatro la Pergola di Firenze ed il nostro Teatro Era per offrire a Pontedera una stagione teatrale articolata e ricca – afferma il Sindaco di Pontedera Matteo Franconi - che non perdesse la propria caratterizzazione originaria ma che contestualmente assumesse una rilevanza nazionale, eravamo convinti che la sinergia avesse le basi per dispiegare i propri effetti positivi per entrambe le realtà. Nel corso di questi anni abbiamo avuto la prova che quella scelta lungimirante e questo rapporto di collaborazione tra il comune di Pontedera e quello di Firenze ha prodotto la qualità che cercavamo ed il gradimento di un pubblico sempre più numeroso e fidelizzato.

La nuova Stagione 2019/2020 del Teatro Era riesce perfettamente a raccontare questa contaminazione positiva che ha generato il Teatro della Toscana: un connubio importante tra sperimentazione e ricerca teatrale (che fanno di questi spazi un luogo di indagine dei linguaggi teatrali contemporanei) e proposte immaginate per avvicinare un pubblico più vasto incrociando interessi eterogenei e diversificati degli spettatori con la qualità indiscutibile di proposte condotte da artisti di fama nazionale ed internazionale.

La comunità di Pontedera che io ho l'onore di rappresentare crede davvero che sia possibile sviluppare e migliorare la qualità della vita dei cittadini costruendo legami territoriali ampi, dentro la Valdera ed attraverso le realtà della provincia e dell'intera regione, attraverso una sollecitazione culturale variegata di cui l'attività teatrale è architrave insostituibile. L’idea di attivare nel tempo una rete progettuale delle eccellenze territoriali, così come abbiamo fatto con Firenze e La Pergola, così come abbiamo fatto nell'estate con l'esperienza di Festivaldera in collaborazione con Peccioli e Ponsacco, si muove dentro questa idea che intendiamo portare avanti con determinazione ed energia: il teatro di qualità e la creazione di occasioni di dialogo della cultura e delle culture è uno straordinario volano in dotazione agli enti locali per disegnare prospettive di futuro delle comunità che amministrano.

Per questo ringrazio il comune di Firenze, Regione Toscana, il Ministero, tutte le istituzioni presenti, la direzione artistica ed amministrativa e l'intera governance della Fondazione Teatro della Toscana. Concludo ringraziando inoltre tutti gli artisti e le professionalità che a vario titolo rendono possibile la realizzazione di stagioni teatrali così importanti come quella che oggi presentiamo: il mio auspicio è che i cittadini di Pontedera e della Valdera partecipino numerosi come sempre".

“È con grande piacere ed emozione – dichiara Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura, alla Moda e al Design del Comune di Firenze e Presidente della Fondazione Teatro della Toscana - che annunciamo una stagione che saprà mischiare la classicità - con la riproposizione di opere immortali come “Il Misantropo” di Moliere - alla ricerca e alla sperimentazione di linguaggi artistici più contemporanei - assicurate ad esempio dall’opera autobiografica di Jan Fabre o dallo spettacolo di danza nato dalla collaborazione tra due professioniste del calibro di Lisbeth Gruwez e Claire Chevallier -. A impreziosire una stagione che si preannuncia veramente notevole ci saranno, tra gli altri, nomi di indiscussa fama come quelli di Ferzan Ozpetek, Luca Zingaretti e Roberto Andò.

Il consorzio dei Teatri della Toscana rappresenta un valore da preservare, un modello che aiuta il nostro territorio e la nostra regione a raccontarsi al mondo attraverso una piattaforma culturale in cui il Teatro Era riesce a esprimere a pieno la sua identità forte e riconoscibile, ovvero quel connubio straordinario tra innovazione e tradizione che da sempre lo contraddistingue”.

Foto gallery
In evidenza