Rossi: "PD unica alternativa alla destra reazionaria e anti-Europa"

Il governatore della Toscana, appena rientrato nel partito: "Stiamo recuperando, una buona base per combattere l'onda nera. Ottimo risultato dei Verdi". Di Giorgi: "Ritrovato credibilità"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 maggio 2019 11:31
Rossi:

(DIRE) Firenze, 27 mag. - "Il risultato delle Europee in Italia fa vincere e rende autosufficiente la Lega, che insieme ai Fratelli d'Italia raggiunge il 40 per cento: una destra estrema, nazionalista, con pulsioni razzistiche e fasciste, priva di riferimenti ai valori della Costituzione, e con un leader, Salvini, che aspira ad essere l'uomo del destino. Il Movimento 5 Stelle crolla: la cosiddetta 'svolta a sinistra', tardiva e poco credibile, è fallita". È quanto afferma, in un post su Facebook il presidente della Toscana, Enrico Rossi, commentando l'esito delle elezioni Europee.

Secondo il governatore non è stato premiato il M5S ne' per il reddito di cittadinanza, rivelatosi "confuso e clientelare", né il tentativo di collocarsi oltre la destra e la sinistra. Invece, "il Pd recupera e si presenta come la vera unica alternativa possibile alla destra estrema. Il risultato, se unito ai voti di +Europa e di Europa Verde, rappresenta una buona base per combattere contro 'l'onda nera' reazionaria che attraversa l'Italia", chiarisce. C'è una duplice prospettiva per la sinistra: "socialismo ed ecologismo".

Più complessivamente, prosegue il ragionamento Rossi, "i nazionalpopulisti risultano non determinanti per formare una maggioranza. Ottimo il risultato dei Verdi. I Socialdemocratici vanno bene quando provano ad essere se stessi e non fanno alleanze con la destra". In questo contesto "l'Italia si troverà isolata con Lega e M5stelle in gruppi estremisti di destra antieuropeisti, pericolosi ma di scarso peso. Queste elezioni ci qualificano come il grande malato d'Europa". E se Salvini sara' coerente con le sue idee, avverte, "il rischio è che il nostro Paese assomigli alla Gran Bretagna dove vince ancora Brexit".

Scendendo al livello locale, Rossi sottolinea: "La Toscana è l'unica regione in Italia dove il Pd è il primo partito. A Firenze è al 44%, a Empoli al 42% nel senese e persino nella città di Livorno il Pd raggiunge e supera il 35%. È un risultato buono che si deve anzitutto alla forza del lascito della cultura di sinistra dei nostri padri e, io credo, anche al fatto di non avere ceduto nella lotta contro il razzismo e contro l'ideologia neofascista". "Il blocco sociale  - prosegue Rossi - della sinistra, costituito dal mondo del lavoro, dell'impresa e della cultura non e' stato smantellato anche per l'azione positiva delle amministrazioni locali e del governo regionale- aggiunge-.

Questo ci dice che la sfida per le elezioni regionali del 2020 e' ancora aperta a condizione di consolidare e allargare le alleanze sociali e di costruire una ampia colazione democratica che mette insieme forze diverse, dai liberali ai verdi al Pd fino alla sinistra radicale e ai movimenti civici, senza chiusure e senza arroganza".

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Rosa Maria Di Giorgi, parlamentare e membro della direzione nazionale PD: "Le elezioni europee ci rimandano un quadro politico molto chiaro: in Italia il Pd è l'unico argine ai populismi di destra. Con la guida di Nicola Zingaretti il nostro partito ha ritrovato quella credibilità che pareva smarrita, ed in pochi mesi ha recuperato una fetta del proprio elettorato deluso. Il lavoro ovviamente è solo agli inizi, ma il risultato delle urne, che contiamo di replicare nelle amministrative, ci rincuora.

Come ci rincuora il fatto che, a livello continentale, la temuta spallata dei sovranisti non c'è stata: segno che i cittadini europei sono ancora molto attaccati all'idea dell'UE, anche se chiedono un cambiamento. Quel cambiamento che il Partito Democratico si impegnerà a sostenere nel nuovo Parlamento. Da rimarcare infine il flop del Movimento 5 Stelle, che dimezza i voti rispetto al recentissimo passato. Segno che la linea di vero e proprio vassallaggio verso la Lega sta consegnando il partito di Grillo alla marginalizzazione politica.

Coerenza vorrebbe che Di Maio presentasse le proprie dimissioni e desse spazio ad altri. Cosa che ovviamente non farà. Per quanto ci riguarda, il PD ora deve concentrarsi nel rafforzare il proprio progetto, puntando all'unità del centrosinistra, per il rilancio di una prospettiva progressista che salvi il paese dalla deriva cui il governo gialloverde lo sta portando. Compito sicuramente non semplice, nemmeno in Toscana, dove la Lega è oramai stabilmente il secondo partito con percentuali fino a pochi mesi fa del tutto inimmaginabili", conclude Di Giorgi.

In evidenza