Museo dell’Opera di Firenze, il 29 ottobre 2015 aprirà al pubblico

Si tratta della più importante raccolta al mondo di scultura medievale e rinascimentale fiorentina con capolavori di Donatello, Michelangelo, Lorenzo Ghiberti, Luca della Robbia, Arnolfo di Cambio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 dicembre 2014 16:52
Museo dell’Opera di Firenze, il 29 ottobre 2015 aprirà al pubblico

Dopo circa due anni di lavori strutturali, il nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Firenze inaugurerà al pubblico il 29 ottobre 2015, in occasione del V Convegno Ecclesiale Nazionale della Chiesa Italiana, previsto nella cittadina toscana dal 9 al 13 novembre 2015.

Il museo ospita la più importante raccolta al mondo di scultura medievale e rinascimentale fiorentina con capolavori di Donatello, Michelangelo, Lorenzo Ghiberti, Luca della Robbia, Arnolfo di Cambio, Tino da Camaino, Nanni di Bartolo, il Ghirlandaio e altri ancora. Opere eseguite nei secoli per i monumenti del Duomo di Firenze e che, per motivi di conservazione o nel corso di modifiche e ammodernamenti, sono state rimosse dalla collocazione originale.

Il nuovo museo, che si caratterizzerà per la spettacolarità degli allestimenti e la grandiosità degli spazi espositivi,sarà realizzato dall’Opera di Santa Maria del Fiore - l’istituzione fiorentina fondata nel 1296 che si occupa di conservare e valorizzare i monumenti del Duomo di Firenze – con un investimento totale di 45 milioni di euro (senza nessun contributo pubblico), di cui 23 milioni e 465 mila sono nell’ultimo biennio 2014-15.

Il progetto architettonico e di allestimento è di Adolfo Natalini e Guicciardini & Magni architetti, direttore del museo Timothy Verdon.

Il nuovo museo sarà costituito dall’unione del vecchio museo, inaugurato nel 1981, e l’attiguo Teatro degli Intrepidi, acquistato dall’Opera nel 1997, e avrà 25 sale disposte su tre piani, per un totale di 5,500 metri quadri di spazio espositivo. Le due strutture saranno collegate in un percorso unitario che ”pur nel rispetto delle loro caratteristiche architettoniche storicizzate, andranno a costituire un unico spazio”, spiegano gli architetti. Sarà così possibile un allestimento razionale delle opere, che saranno divise tra quelle realizzate per l’esterno dei monumenti e gli arredi interni. Capolavori come la Pietà di Michelangelo o la Maddalena di Donatello saranno finalmente esposti in spazi adeguati che consentiranno una lettura corretta e suggestiva delle opere.

“L’ampliamento del museo è un fatto di grande importanza”, afferma Timthy Verdon, “in quanto permetteràl’esposizione dell’intera collezione e consentirà di accogliere opere monumentali come la Porta del Paradiso del Ghiberti e le altre due porte del Battistero, insieme ai gruppi scultorei che le sovrastano”.

Fulcro del nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Firenze sarà la grandiosa sala dell’Antica facciata - un ambiente di 36 metri di lunghezza, 20 di altezza e 15 di profondità - dove su un lato sarà ricostruita a grandezza reale un modello dell’incompiuta facciata trecentesca del Duomo di Firenze di Arnolfo di Cambio, resa possibile grazie ad un disegno realizzato al momento dello smantellamento nel 1586-87. Su questo gigantesco modello (in resina marmorea) saranno ricollocate, alle altezze originali, quaranta statue e statuine provenienti dall’antica facciata del duomo, tra cui i famosi Evangelisti di Donatello, Nanni di Banco, Niccolò Lamberti e Bernardo Ciuffagni.

Di fronte, sull’altro lato della sala, saranno esposte le tre porte bronzee del Battistero con, al centro, quella di Lorenzo Ghiberti che Michelangelo chiamò “Porta del Paradiso”, e - sopra di esse - i monumentali gruppi statuari realizzati nel XVI secolo a firma di Giovan Francesco Rustici, Andrea Sansovino e Vincenzo Danti.

Alla Pietà di Michelangelo sarà dedicata una sala, dove la luce filtrata scenderà dall’alto. L’opera sarà collocata su un basamento centrale in pietra serena, a evocazione di una mensa d’altare, che consentirà la visione del gruppo scultoreo in linea con la sua natura religiosa, pensata da Michelangelo come proprio monumento funerario. Il basamento centrale del gruppo sarà poggiato su un elevatore a scomparsa, in grado di movimentare l’opera verso l’alto in caso d’inondazione.

Tra gli altri spazi del nuovo museo si segnala: al primo piano una galleria lunga 36 metri in cui saranno raccolte le sculture un tempo all’esterno del Campanile di Giotto: cinquantaquattro altorilievi e sedici statue di grandezza naturale tra cui il Geremia e l’Abacuc (“lo Zuccone”) di Donatello.

Accanto a questa una seconda galleria raccoglierà i modelli lignei quattrocenteschi della cupola e della lanterna del Brunelleschi, e strumenti d’epoca ed elementi dei ponteggi usati dall’architetto. In questo spazio detto Sala della Cupola saranno allestiti anche grandi modelli didattici, uno spazioin cui sarà proiettato un breve film, e una stazione interattiva per chi volesse approfondire il tema accedendo alla piattaforma predisposta dall’Opera “Gli anni della cupola”.

Al secondo piano, un’altra galleria raccoglierà poi i progetti voluti dai granduchi medicei per una nuova facciata del duomo: la collezione di grandi modelli architettonici del XVI e XVII secolo più importante d’Italia. Insieme ai modelli, saranno esposti anche gli addobbi effimeri realizzati per il matrimonio del Granduca Ferdinando I con Cristina di Lorena nella cattedrale nel 1589.

Da questo livello sarà possibile salire alla terrazza panoramica da cui si godrà una nuova visione ravvicinata della cupola brunelleschiana.

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