IMU Agricola: i comuni chiedono la soppressione definitiva

Dal 2015 tutti i proprietari di terreni saranno soggetti all’imposta. Il nuovo decreto legge sui parametri per il pagamento prevede l'aliquota base del 7,6 per mille per il 2014. Parte la mobilitazione regionale. Venerdì 6 febbraio 2015 in una piazza fiorentina la stalla con gli allevatori. Dallai (Pd): "Il Governo ha fatto solo un primo passo".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 febbraio 2015 23:07
IMU Agricola: i comuni chiedono la soppressione definitiva

A poco più di un mese e mezzo dal Decreto n. 66 del 28 novembre 2014, in seguito alla protesta di molti Sindaci che invitavano ad una sua modifica, è stato emanato il secondo decreto, in data 23 gennaio, con il quale poco cambia rispetto al primo. La correzione apportata, relativa al criterio dell'altitudine, che passa da quella della sede comunale a quella della classificazione ISTAT, non produce alcun cambiamento per i territori classificati come pianeggianti. In tutti quei comuni definiti pianeggianti per la prima volta tutti i proprietari di terreni agricoli, imprenditori o no, dovranno pagare, entro il 10 febbraio, l'IMU ad aliquota base.Lla Cia Toscana consiglia ancora agli associati di non effettuare alcun versamento nell’attesa di un provvedimento correttivo da parte del Parlamento “che sollecitiamo venga adottato con la conversione del decreto legge”.

Lo sottolinea un Ordine del giorno approvato dalla Giunta regionale della Cia che conferma il proprio impegno per contrastare questo insostenibile ed iniquo tributo. La Cia dichiara lo stato di mobilitazione della categoria promuovendo e sollecitando iniziative ad ogni livello, a partire dal territorio regionale.

La Cia Toscana consiglia ancora agli associati di non effettuare alcun versamento nell’attesa di un provvedimento correttivo da parte del Parlamento “che sollecitiamo venga adottato con la conversione del decreto legge”. Lo sottolinea un Ordine del giorno approvato dalla Giunta regionale della Cia che conferma il proprio impegno per contrastare questo insostenibile ed iniquo tributo. La Cia dichiara lo stato di mobilitazione della categoria promuovendo e sollecitando iniziative ad ogni livello, a partire dal territorio regionale.

Ecco cosa cambia nei comuni della Toscana

Approfondimenti

La gazzetta ufficiale di sabato 24 gennaio, ha pubblicato il decreto legge 24 gennaio 2015, n. 4 con il quale si definiscono le modalità di pagamento dell’Imu nei comuni sulla base della loro classificazione. In pratica per il 2015 è stata abbandonata la classificazione dei comuni in base all’altitudine del capoluogo e si è prevista l’utilizzazione della classificazione Istat che prevede 3 tipologie di comuni: Comuni Totalmente Montani Codificati con la lettera “T”; Comuni Parzialmente Montani Codificati con la lettera “P”; Comuni Non Montani codificati con le lettere “NM”. Il Decreto, sulla base di questa classificazione, prevede le esenzioni e i pagamenti introducendo anche una differenziazione, solo per i comuni Parzialmente Montani, per proprietari iscritti all’Inps come CD o come IAP che sono esonerati dal pagamento e per tutti gli altri.

Il decreto prevede che l’esenzione si applica, anche in questo caso solo per i comuni parzialmente montani, ai proprietari che affittano il terreno a CD o IAP. Riepilogando: Comuni Totalmente Montani NON paga nessuno; Comuni Parzialmente Montani pagano i NON CD o IAP iscritti all’Inps; Comuni Non Montani Pagano TUTTI. Rispetto al passato ogni comune ha una classificazione che varrà per l’intero territorio comunale e quindi non esistono più comuni con parte del territorio esente e parte imponibile.

La nuova modalità di classificazione dei comuni verrà completamente utilizzata per il pagamento IMU relativo al 2015. Per il 2014, oltre ad utilizzare le nuove classificazioni dei comuni, il decreto prevede l’applicazione di una sorta “di clausola di salvaguardia” che tiene conto anche della classificazione, mai utilizzata, sulla base dell’altitudine del capoluogo di provincia. In sintesi la clausola di salvaguardia prevede l’esenzione dal pagamento per: tutti i terreni in comuni con capoluogo superiore a 600 metri anche se la classificazione è PARZIALMENTE MONTANO (P) oppure NON MONTANO (NM).

I terreni di proprietà di Coltivatori Diretti o IAP nei comuni con altitudine fra 281 e 600 metri.

Pur trovandosi in posizione collinare, le aree di Barberino e Tavarnelle non rientrano nella lista dei Comuni montani e dunque diventano soggetti al pagamento dell’Imu terreni agricoli. Una preoccupazione in più per i sindaci chiantigiani, alle prese con tagli continui e sempre più pressanti. Alla luce di questa rilevazione, effettuata da Istat, le amministrazioni comunali dovranno fare i conti con l’applicazione di un nuovo tributo. E’ l’Imu agricola, la tassa che fino al 2013 esentava i territori chiantigiani perché inseriti in una specifica fascia altimetrica e che da ora in poi dovrà essere versata da tutti i proprietari di terreni agricoli residenti nei territori, dai piccoli appezzamenti alle proprietà più estese.

Nel 2014 il pagamento avveniva parzialmente ed era a carico dei cittadini non imprenditori agricoli e non coltivatori diretti. “E’ una soluzione che non condividiamo – spiegano Giacomo Trentanovi e David Baroncelli, sindaci rispettivamente di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa – riteniamo il provvedimento pesante perché ancora una volta grava sui contribuenti e sulle municipalità andando a penalizzare le potenzialità economiche del nostro territorio legate imprescindibilmente alla vocazione rurale del Chianti”.

Si è svolta oggi nella sala Giunta del palazzo Comunale di Cortona una riunione che ha visto la pafrtecipazione di tutti i Sindaci della Valdichiana(Cortona – Castiglion Fiorentino – Marciano della Chiana – Lucignano – Foiano della Chiana – Monte San Savino – Civitella in Valdichiana) assieme ai rappreswentanti delle categorie agricole e dei sindacati per affrontare il tema della IMU su terrreni agricoli.«Ho apprezzato la tempestività con la quale il Governo è andato a fare chiarezza in una vicenda che era completamente sfuggita di mano, ma non posso non sottolineare come tutto il territorio senese ne esca profondamente penalizzato».

Così il sindaco di Asciano Paolo Bonari interviene in merito al nuovo decreto legge sull’Imu agricola. «E' evidente che per noi la toppa è peggiore del buco – prosegue Bonari - e continua a creare problemi non solo nel merito ma anche nel metodo, visto che Asciano nel 2014 non aveva deliberato un'aliquota specifica per i terreni agricoli. Siamo inoltre costretti a ‘cestinare’ anche l’idea di spostare la sede legale del Comune a Chiusure perchè non varrebbe a niente dopo il decadimento del criterio altimetrico.

Dopo un'attenta analisi della situazione – sottolinea il primo cittadino di Asciano - abbiamo deciso di propendere per l'interpretazione meno onerosa per gli agricoltori, con l'applicazione dell'aliquota base del 7,6 per mille riferita appunto al 2014 e rinviando ai prossimi mesi la determinazione dell'aliquota per il 2015. Una decisione supportata da diversi pareri che spero possa quantomeno lenire il danno subito dalle nostre aziende. Ma la battaglia su questa vicenda non si ferma qui. Nelle prossime settimane saremo al fianco di quei Comuni e di quelle associazioni che già stanno chiedendo al Governo una modifica radicale del decreto – conclude Bonari -, per tornare a comprendere nelle fasce di esenzione anche le aree collinari svantaggiate come la nostra e come quella degli altri 20 Comuni della provincia di Siena che dal 2015 si troveranno a pagare interamente»."Le preoccupazioni e le critiche espresse dal mondo agricolo rispetto alla questione dell'Imu sui terreni agricoli sollevano temi reali e come tali devono essere ascoltate.

L'intervento del governo sull'Imu ha consentito di scongiurare un duro colpo a imprese agricole che si sarebbero trovate a pagare una tassa ingiusta e basata su criteri sbagliati. A questo primo passo dovranno seguirne altri che coinvolgano le associazioni agricole e tutti coloro che ogni giorno mandano avanti, pur tra mille difficoltà, uno dei comparti fondamentali della nostra economia. Il principio da seguire, a mio parere, è quello di continuare a spostare la tassazione dal lavoro alle rendite.

Dobbiamo essere consapevoli delle esigenze finanziare dello Stato per evitare le banalizzazioni sul gettito che attualmente deriva dall'IMU sui terreni, e al tempo stesso, ragionare su come sia possibile incentivare le attività agricole in una fase in cui anche gli incentivi risultano diminuire”. Con queste parole Luigi Dallai, deputato del Pd e membro della commissione ambiente, commenta l'intervento della Cia sull'Imu agricola.La più grande operazione pubblica di mungitura mai realizzata in Italia.

In Piazza della Repubblica, a Firenze, “un giorno da allevatore” per salvare il latte Made in Italy. Ci sarà una maxi-stalla popolata da bellissime mucche, prove di mungitura “espressa”, dimostrazioni di caseificazione, degustazioni di latte fresco destinate a residenti e turisti e la partecipazione di testimonial d’eccezione nelle centralissima piazza fiorentina per manifestare il proprio sostegno agli allevatori toscani. Un segno concreto di solidarietà e vicinanza al lavoro che tutti i giorni svolgono gli allevatori, per garantire latte fresco e grandi formaggi Made in Italy ma anche la biodiversità e il presidio del territorio anche nelle aree più difficili. L’appuntamento per salvare le stalle italiane è fissato per venerdì 6 febbraio alle ore 9,30 in Piazza della Repubblica, a Firenze, ed in contemporanea in molte piazze italiane tra cui Roma, con Piazza del Campidoglio, e Milano.

Stalle saranno allestite anche a Torino, Udine, Bologna, Napoli, Bari, Cosenza, Palermo ma anche a Venezia dove la stalla sarà galleggiante nel molo di Piazza San Marco. L’iniziativa è promossa da Coldiretti Toscana e Associazione Italiana Allevatori. Alla giornata dell’allevatore sono stati invitati a partecipare deputati e senatori, rappresentanti istituzionali dell’amministrazione regionale, sindaci ed assessori dei comuni, rappresentanti delle associazione dei consumatori ed ambientaliste.

Già confermata la presenza dell’europarlamentare Nicola Danti, dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori e del consigliere regionale, Loris Rossetti e del VicePresidente di Federconsumatori Toscana, Giuseppe Notaro. L’obiettivo della “giornata da allevatore” è quello di far conoscere da vicino il difficile lavoro degli allevatori e gli effetti positivi per l’intera collettività.

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