No all’Imu agricola nei comuni montani

I consiglieri regionali contro la misura del Governo. Mobilitazione Anci e Uncem, giunta approva ordine del giorno su decreto Mef

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2014 23:49
No all’Imu agricola nei comuni montani

Con un decreto, datato, 28 novembre 2014 e ad oggi pubblicato solo sul sito del Ministero delle Finanze e non ancora in Gazzetta Ufficiale , viene estesa l’Imu sui terreni agricolinei comuni fino alla quota di 600 metri sul livello del mare. Contro la misura approntata dal Governo Renzi si è espressa oggi l'assemblea regionale approvando all'unanimità una mozione presentata da Forza Italia e poi sottoscritta da tutti i gruppi consiliari.«Il decreto del Ministro Padoan del primo dicembre, a valere sul 2014, per il recupero dell’Imu sui terreni agricoli montani, è ingiusto e sbagliato.

E’ necessario intervenire immediatamente per rinviare ogni decisione in merito e semmai demandare ad un apposito tavolo la revisione dei parametri per l’applicazione dell’Imu agricola». Così il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale in merito «Questa misura non tiene conto di quanto previsto dalla Costituzione e dallo Statuto del contribuente e modifica in modo grossolano e frettoloso la qualificazione di molti comuni montani, con impatto negativo che ovviamente va a penalizzare ulteriormente tantissimi cittadini, già tartassati dai Governi Monti-Letta e Renzi.

Applicare l’Imu come vorrebbe il nuovo decreto - spiegano gli esponenti azzurri - sarebbe una beffa ed una plateale vergogna. Alla palese ingiustizia di una scelta scellerata, che mortifica quanti ancora “resistono” abitando in comuni montani, incentivandone di fatto lo spopolamento, si aggiunge infatti la grave circostanza che si sia previsto che i nuovi pagamenti dovrebbero essere effettuti entro il 16 dicembre, cioè ben prima del sessantesimo giorno dalla data della entrata in vigore della norma.

Per decenza, oltre che per giustizia - concludono i consiglieri azzurri - abbiamo chiesto che si sospenda il provvedimento e, se c'è intenzione di rivedere la normativa di riferimento, si apra un tavolo serio che possa discuterne e decidere almeno con un po' di buon senso», concludono i consiglieri regionali di Forza Italia.“Chiediamo al Governo di rivedere con urgenza i parametri dell’Imu agricola che, se rimanessero come quelli previsti nell’attuale decreto, penalizzerebbero gli agricoltori e metterebbero in grave difficoltà i comuni”.

E’ questo l’appello lanciato da Susanna Cenni, deputata del Partito democratico in merito al decreto ministeriale per l’applicazione dell’Imu sui terreni agricoli. “Questo governo – continua Cenni – ha dato segnali importanti verso il mondo agricolo, come dimostra il progetto di ‘campo libero’ o la grande attenzione nei confronti dei giovani. Ora con questo decreto c’è il rischio di arrecare un grave danno all’intero settore. Secondo gli attuali parametri sarebbero esentati dall’imposta i Comuni al di sopra dei 600 metri, mentre dovrebbero pagare le tasse i terreni che si trovano in tutti gli altri territori.

Criteri ingiusti e che potrebbero presentare elementi di incostituzionalità. Non si può far rientrare il principio di ‘marginalità’ e dunque di equità e tassazione, soltanto tenendo conto dei fattori altimetrici. Per questo chiediamo con forza al Governo di rinviare al 2015 e di rivederne i parametri per l’Imu agricola. Una richiesta che abbiamo già avanzato all’esecutivo con altri colleghi parlamentari, democratici e di altre forze politiche, attraverso interrogazioni e con un ordine del giorno del Pd sulla sospensione dell’Imu agricola, approvato dalla Legge di Stabilità”.Lo chiede anche la giunta dell’Unione montana dei Comuni del Mugello che ha condiviso e approvato un ordine del giorno promosso dall’Uncem che chiede al governo un passo indietro sul decreto del Mef, sospendendone l’attuazione per l’anno 2014 e attivando “un tavolo di concertazione con gli enti locali e le associazioni di rappresentanza, Anci e Uncem, per confrontarsi sulle modalità di attuazione”.

Oltre a ciò, i sindaci mugellani sollecitano una rivisitazione complessiva del provvedimento, a partire dai parametri che definiscono la “montanità”. Nel documento si evidenzia come “sia opportuno avviare un percorso partecipato tra il governo e le istituzioni affinché sia concertato un metodo di individuazione delle zone montane e collinari esenti da Imu” e “non si possa riferirsi alla sola altimetria come strumento di selezione dei Comuni montani esenti da Imu perché vi sono altri fattori quali l’orografia, il deficit infrastrutturale, la densità di popolazione, etc, riconosciuti anche a livello europeo”, e ancora si sostiene che “non si possa approvare un decreto inerente l’introduzione di una nuova forma di tassazione per i comuni fino ad oggi esenti con così ristretto preavviso, anche considerando la difficile situazione economica che sta vivendo il settore agricolo nel nostro Paese”. I comuni del Mugello erano sempre stati considerati montani, e quindi i terreni agricoli erano esenti dall’applicazione dell’Imu.

Con i nuovi parametri, ad esempio, comuni come Firenzuola, Palazzuolo e Marradi perderanno quasi completamente la “montanità”. Una stangata gigantesca: 1.300.000 euro. Che dovranno sborsare i proprietari di terreni agricoli, obbligati a dover pagare l’imposta. 

Anche la Giunta Comunale di Cortona ha approvato un Ordine del Giorno che chiede al Governo di sospendere l’attuazione di questo decreto e di attivare un tavolo di concertazione con gli Enti Locali e le Associazioni di Categoria agricole, Anci e Uncem e di coinvolgere in questa battaglia i Parlamentari aretini, i Consiglieri regionali e le forze politiche.

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