Imbrattata 'Pietra d’inciampo' in via Aretina

Presentazione di un libro sulle lapidi ebraiche a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2023 22:11
Imbrattata 'Pietra d’inciampo' in via Aretina

"Un oltraggio gravissimo alla memoria della Shoah. Chi vandalizza le Pietre d’inciampo disonora Firenze e i suoi cittadini». Così l'assessora alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani commenta il danneggiamento di una 'Pietra d’inciampo' posata sul marciapiede di via Aretina 131 per ricordare Bruno Corsi, deportato a Fallingbostel e ucciso a Braunschweig nel 1944.

La lastra in metallo che riporta il nome di Corsi, davanti alla sua casa, è stata prima graffiata e scalfita e poi imbrattata con un spray."Quando il personale del Comune è andato sul luogo per ripulire la pietra vandalizzata ha scoperto che era già stata ripulita da un cittadino che abita lì - ha aggiunto l'assessora Giuliani - lo ringrazio per il suo senso civico".

Proprio in occasione del Giorno della Memoria 2023 il presidente del Consiglio comunale Luca Milani e l’istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea presentano il libro "Le tavole del ricordo. Guerre e Shoah nelle lapidi ebraiche a Firenze (1919-1920)". Edito da Viella e che ha vinto il premio ANCI - SISSCO 2022.

Approfondimenti

Il libro di Marta Baiardi si fonda su un’indagine esaustiva delle epigrafi contenute in lapidi e iscrizioni dedicate ad ebrei fiorentini, in un’accezione ampia: non si tratta solo di epigrafi commemorative di ebrei, ma, anche, di epigrafi “prodotte” da ebrei, nell’arco di tempo che va dal 1919 al 2020.

“Mi sento di ringraziare ancora una volta l’istituto storico della Resistenza che ha fortemente sostenuto e voluto questo libro, un ente culturale che ha come valori fondatici la Resistenza, la Costituzione della Repubblica Italiana, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, la Convenzione di Ginevra, la Convenzione europea sui diritti dell’Uomo. Spero – continua il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – che questo libro stimoli la curiosità di molte persone, soprattutto giovani studenti, perché conoscere la storia, in particolar modo della città nella quale si risiede, è fondamentale per la crescita culturale di ogni giovane cittadino. Spesso camminando ci imbattiamo in queste lapidi, che sono delle vere e proprie pagine di storia impresse nella pietra, senza conoscerne il significato e senza porci troppe domande, questo libro – conclude Milani – ci aiuta a comprendere e rivivere la grande storia di una comunità”.

Uno dei punti di forza del libro è proprio l’indagine di lungo periodo, dalla fine della Prima Guerra Mondiale, appunto, ai giorni nostri. Il libro ricostruisce infatti i rapporti tra la società ebraica locale e la città Firenze, in un lasso di tempo che comprende l’esaltazione per la Grande Guerra e, poi, i suoi terribili lutti, fino alla triplice violenza del fascismo, del secondo conflitto mondiale e della persecuzione antiebraica, per poi arrivare ai giorni nostri.

Lo sguardo locale si intreccia costantemente con il contesto nazionale e, quindi, l’analisi sulle epigrafi, sulle loro motivazioni palesi e recondite, sulle narrazioni che le accompagnano si muove sempre oltre la vicenda fiorentina. Lo sguardo dell’autrice permette, più in generale, di cogliere bene continuità e fratture relative alla percezione della questione ebraica in relazione ai principali snodi della storia dell’Italia contemporanea: in primo luogo, ovviamente, la politica razziale del fascismo e la sua successiva ricostruzione storica nonché la valutazione, anche giudiziaria, che di tale politica si è operata nell’Italia repubblicana.

Infine, va sottolineata la capacità dell’autrice di confrontarsi con uno dei temi storiografici più dinamici degli ultimi anni, quello della memoria, indagato sotto vari profili, e in qualche caso delineandone, con sobrietà, gli eccessi.

Il libro è stato voluto e sostenuto con forza dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea anche grazie ad un contributo ricevuto dal Ministero della Cultura DGERIC. L’evento si terrà martedì 24 gennaio, alle 17, nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio.

Dopo i saluti del presidente Luca Milani, del presidente dell’Istituto storico della Resistenza Toscana Giuseppe Matulli e del presidente della comunità ebraica di Firenze Enrico Fink ci saranno gli interventi di Silvia Alessandri, già vicedirettrice della Biblioteca nazionale centrale di Firenze e di Simone Neri Sernesi, dell’Università di Firenze. Sarà presente l’autrice del libro, Marta Baiardi, collaboratrice dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea. Per partecipare è necessaria la prenotazione scrivendo a: isrt@istoresistenzatoscana.it

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