Firenze: mega murale del comunista Gramsci in via Canova, è polemica

Lo dipinge Jorit sulla facciata di un edificio di edilizia popolare. Il centrodestra: "Scelta unilaterale dell'amministrazione di sinistra che fugge dal dibattito"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 novembre 2020 17:08
Firenze: mega murale del comunista Gramsci in via Canova, è polemica
ph Marco Borrelli

A due anni dal murale di Nelson Mandela in piazza Leopoldo, Jorit torna a Firenze per realizzare una nuova opera su un edificio di edilizia popolare: l'artista dipingerà in via Canova un grande ritratto di Antonio Gramsci, politico e intellettuale comunista sardo incarcerato dal regime fascista dal 1926 al 1937.

Come nel suo stile, Jorit ha iniziato la fase preliminare del murale tracciando a tutta parete una frase, in questo caso note riflessioni gramsciane tratte da “Lettere dal carcere”: “Anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all'opera, ricominciando dall'inizio… La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere”.Condizioni meteo permettendo, il murale sarà completato in 10/15 giorni.A commento dell'opera una frase tratta da una delle lettere che Antonio Gramsci scrisse dal carcere a suo fratello Carlo nel 1927.

Una riflessione utile in tempi in cui l'intero paese si trova a scrutare timoroso il futuro e che ci richiama al "pessimismo dell'intelligenza, ottimismo della volontà", quello che fu il motto applicato da Gramsci per tutta la sua vita.Rimettersi all’opera, un impegno che l’associazione Teatro Puccini ha voluto ricordare sin dal titolo dato all’intero progetto, Odio gli indifferenti, preso da uno scritto di Gramsci apparso per la prima volta nel 1917 sulla rivista La Città Futura. E le parole con cui in quell’articolo Gramsci si scaglia contro l’abulia ed il disimpegno: “Odio gli indifferenti.

Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano” saranno bene presenti nel cantiere allestito per la realizzazione dell’opera. Perché oggi più che mai è indispensabile non essere indifferenti!Le riflessioni sviluppate da Gramsci durante la prigionia, raccolte nei “Quaderni del carcere” hanno ispirato negli anni partiti e movimenti di liberazione di tutto il mondo nella ricerca di percorsi di progresso per le classi popolari meno dipendenti dal dogmatismo comunista sovietico.

Fra questi anche il Partito Comunista Italiano, di cui Gramsci fu fra i fondatori, nel gennaio del 1921, e che anche nel segno di Gramsci caratterizzò la stagione definita dell’“eurocomunismo” che precedette di qualche anno il definitivo scioglimento del partito. Nel 1921 ricorrerà anche il 130esimo della nascita di Antonio Gramsci.Con questo intervento prosegue l'impegno del Comune di Firenze e di Casa spa di mettere alcune delle pareti dei suoi edifici a disposizione di artisti affinché trasformino parti della città in un museo all'aperto dell'arte contemporanea.Jorit, che concentra la propria arte sulla raffigurazione realistica del volto umano e si è confrontato più volte con grandi ritratti di personaggi che hanno lasciato un segno nella Storia, realizzerà un ritratto di Gramsci sulla parete esterna del condominio posto in via Canova al numero 25/22.

La superficie della parete è di 213 metri quadri."In questo momento - sottolinea l'assessore alle politiche giovanili Cosimo Guccione - è ancora più rilevante valorizzare e rigenerare gli spazi abitativi di Firenze, dove i cittadini sono chiamati a restare per fronteggiare la pandemia. E con questa iniziativa artistica pertanto vogliamo far sentire la presenza di istituzioni, realtà culturali cittadine e artisti di fama internazionale tutti uniti nel trasmettere il messaggio di Gramsci contro l'indifferenza e per una comunità solidale, partecipativa, sensibile verso il disagio che tutti stiamo vivendo".“Portare l’arte fuori dai musei, portarla fra le gente per condividere con più persone possibili messaggi importanti come questo contro l’indifferenza – ha detto l’assessora alla Casa Benedetta Albanese - Continuiamo con il binomio vincente alloggi popolari street-art e grazie ai murales avviciniamo interi quartieri all’arte, arricchendoli e trasformandoli nel loro complesso in delle vere e proprie opere d’arte all’aperto”."Siamo felici di ospitare sul nostro territorio l'opera di un'artista eccezionale - ha dichiarato il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni - che rappresenta uno degli intellettuali più importanti della storia del pensiero politico del Novecento, un classico che in quanto tale è ancora attualissimo.

Un messaggio di bellezza e di cultura di cui abbiamo bisogno, in questo momento forse più che mai".“Questo progetto è nato mentre si realizzava il murales di Mandela - spiega Luca Talluri, presidente di Casa Spa -Abbiamo deciso di raffigurare Antonio Gramsci, perché è stato un uomo che attraverso il suo pensiero, la sua vita ed il suo esempio ha rappresentato un punto di riferimento contro le sopraffazioni e le ingiustizie, stando sempre dalla parte dei più deboli. Ecco che allora, in un tempo come quello attuale, in cui abbiamo bisogno di figure in grado di guidarci, questo murales rappresenta un simbolo di luce, tanto più su un edificio di case popolari, inserito all’interno di un quartiere profondamente popolare”.Secondo Cristina Noferi, presidente dell'associazione culturale Teatro Puccini: “Anche se Antonio Gramsci viene ricordato come fondatore Partito Comunista Italiano, resta uno dei pochi personaggi storici intellettuali italiani studiati in tutto il mondo per il suo pensiero filosofico della politica.

Lo vogliamo ricordare come filosofo politico, storico, intellettuale, giornalista di umili origini che lasciò la Sardegna vincendo una borsa di studio per arrivare a Torino dove si laureò e cominciò la sua vita da giornalista. Voglio ricordare un suo pensiero che molto mi ha colpito nel quale sosteneva che ogni essere umano era un intellettuale, ma c’era chi lo faceva di mestiere. Esiliato, arrestato, cagionevole di salute ha passato tutta la vita alla ricerca dalla verità e il teatro Puccini che rappresento è orgoglioso di far parte del progetto Odio gli indifferenti”.L'iniziativa è promossa dall'associazione culturale Teatro Puccini, in collaborazione con l’Assessorato Sport, politiche giovanili, città della notte, terzo settore, immigrazione, lotta alla solitudine del Comune di Firenze, Quartiere 4 del Comune di Firenze e Casa spa.

Fornitori ufficiali sono Ariete srl, CBF Impianti, Dante Maggesi srl, Euro Impianti, Fiorentina Costruzioni srl, Kelm Costruzioni, Minuto Gioacchino srl, Nuova Ergo Impianti. Si ringrazia per il sostegno Betti Rent e CAF scrl. 

Naturalmente il centrodestra non può tacere. Queste le dichiarazioni del Coordinatore Cittadino di Forza Italia Firenze e Capogruppo in Palazzo Vecchio di Forza Italia, Jacopo Cellai e del Responsabile Enti Locali di Forza Italia Firenze e Capogruppo al Quartiere 4 di Forza Italia, Davide Bisconti insieme al capogruppo Lega Federico Bussolin e al consigliere Emanuele Cocollini, il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e Ubaldo Bocci (Misto)“La prima domanda da porre al Sindaco Nardella e al Presidente Dormentoni è se gli abitanti del palazzo di via Canova si cui è stato realizzato il murales raffigurante Antonio Gramsci siano stati interpellati e consultati.

La sinistra si riempie la bocca della parola partecipazione, sarebbe grottesco che una scelta del genere fosse stata di fatto imposta senza alcuna interlocuzione con i residenti.La seconda domanda è perché dedicare un murales a Gramsci. Perché se Gramsci è indubbiamente un importante intellettuale, un pensatore di grandissimo livello e un coraggioso politico antifascista del novecento, è allo stesso tempo un convinto comunista leninista: negava ogni pluralismo politico e sosteneva il partito unico che «liquidasse, anche con la forza armata, gli avversari»; intendeva creare uno stato totalitario, uno stato «etico ed educatore», riteneva il marxismo l'unica filosofia vera «integrale e totale», voleva delle rigorose «censure e selezioni» della cultura, considerava il Partito («Nuovo Principe») superiore alla morale, proponeva una rivoluzione che non doveva cambiare solo la società, ma anche l'uomo («riforma intellettuale e morale»), voleva creare una dittatura del proletariato («egemonia, cioè dominio + consenso»); voleva la fine della religione: «Il socialismo è la religione che deve ammazzare il cristianesimo».Può una figura come quella di Gramsci conciliarsi con i valori di libertà e democrazia che ci dovrebbero accomunare? E soprattutto perché non scegliere come primo murales del quartiere un grande politico della nostra città come può essere stato Giorgio La Pira o Lando Conti che sicuramente hanno un collegamento più marcato di Gramsci con la nostra città ?La terza domanda da porre ai nostri amministratori è perché realizzare il murales in via Canova.

Per premiare il quartiere più rosso di Firenze ?Un murales su Gramsci doveva essere accompagnato da un dibattito all’altezza del personaggio, non doveva essere una sorpresa sconosciuta ai più, ma forse Nardella e Dormentoni hanno preferito evitare il confronto”.

Questo l’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi“Partigiani, resistenza e immigrazione, sono sempre i temi principali della street art voluta dall'amministrazione comunale negli ultimi anni a Firenze; e adesso tocca ad Antonio Gramsci. L'artista Jorit lo aveva annunciato e lo ha ottenuto. La Firenze di Nardella si sta riempiendo di enormi murales dal palese richiamo ideologico: un'iconografia che ricalca quella dei regimi totalitari, ma in assenza di coerenza e di coraggio.

Commissionati dalle Istituzioni e pagati da noi, in questo caso 7.000 euro dati all'associazione Teatro Puccini, che ha proposto il progetto. E così il murales tutto a un tratto appare su una parete di un edificio di Casa spa in via Canova; doveva essere in Piazzetta Sansepolcro ma poi per qualche motivo è stata cambiata la location.Sebbene sdoganata negli ultimi anni, la street art da molta opinione pubblica era considerata alla stregua del vandalismo e dell'imbrattamento dei graffiti, oggi ha assunto un'immagine diversa.

Tuttavia, se può essere utile per coprire i muri di cemento dei sottopassi ferroviari o dei cavalcavia, rimane di dubbio gusto sui palazzi residenziali; siamo a Firenze non ad Harlem.Altra cosa interessante da sottolineare, dato che la giunta fiorentina è molto attenta alle tematiche ambientali, è il perché non abbia scelto di far realizzare il murales in vernice “airlite”, la pittura che utilizza la luce per ridurre l’inquinamento dell’aria ed elimina batteri e muffe in modo naturale, senza l’utilizzo di sostanze chimiche, come viene fatto in molte città europee e del nord Italia.Appreso poi che il PD ha a cuore la riqualificazione artistica e culturale della città, proporremo al consiglio comunale qualche figura novecentesca da rappresentare nei prossimi murales, magari in linea con la storia fiorentina; perché non dedicare un'opera di street art proprio a D'annunzio che ha convissuto con l’attrice Eleonora Duse per più di un decennio sulle colline di Settignano?Perché la maggioranza a Palazzo Vecchio ha bocciato una mia mozione che chiedeva di dedicare un murales a Norma Cossetto sul muro esterno di Villa Basilewsky, a costo zero, in largo Martiri delle Foibe?”.

In evidenza