Il ciclo di vetrate della cattedrale di Firenze è tra i più importanti al mondo per l'unicità cronologica, per la grande percentuale di vetri originali e per gli artisti che eseguirono i disegni preparatori tra cui Agnolo Gaddi, Donatello, Paolo Uccello, Andrea del Castagno e in modo particolare Lorenzo Ghiberti, il cui nome è legato a 36 delle attuali 44 vetrate. Il problema principale di questa e delle altre vetrata del Duomo è il fenomeno di polverizzazione del vetro, dovuto a cause di origine chimica e biologica, prima fra tutte l'umidità della condensa.
Questa causa produce le cosiddette ''croste di disfacimento del vetro'', che continua ad assottigliarsi, con il rischio di scomparire, oltre a creare un forte effetto oscurante. Una lettura complessiva dei soggetti delle vetrate mostra che il programma iconografico era quello di esaltare Maria, a cui è dedicata la Cattedrale, e che trova i suoi passaggi più espliciti nelle due serie di vetrate circolari della facciata e del tamburo, inizio e fine dell'impresa in ordine cronologico: l'una dominata dall'Annunciazione e l'altra dall'Incoronazione, quest'ultima andata distrutta a causa di un fulmine.
''L'Assunta ghibertiana - spiega Cristina Acidini, soprintendente per il Polo Museale Fiorentino - siede al centro di una mandorla sostenuta da angeli, mentre altri angeli musicanti ruotano flessuosamente in volo, a suggerire la profondità del cielo. La bordatura circolare contiene quattordici compassi, con i dodici Apostoli e due profeti: in alto la interrompe Cristo che sorretto, da nubi angeliche, porge la corona alla Madre'