Palazzuolo sul Senio dice addio alla pietra serena

Rinuncia alla materia che contraddistingueva il disegno pavimentale nelle strade del centro storico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 ottobre 2013 15:03
Palazzuolo sul Senio dice addio alla pietra serena

La pietra, forte, o serena che sia, arenaria, o calcarea, viene estratta da secoli dalle cave del Chianti, o dalle montagne del Mugello, per essere trasportata in blocchi nelle città e lì usata per costruire altre montagne dell'ingegno umano, che sono i nostri monumenti più celebri. Adesso persino il borgo medievale dell'Appennino Tosco-romagnolo che da sempre ne è stata la culla dice addio alla pietra serena. Una delle peculiarità del centro storico di Palazzuolo sul Senio, infatti è la ricchezza di pavimentazioni in pietra che donano al paese un aspetto caratteristico ed unico.

Le pavimentazioni attuali sono state realizzate nel corso degli ultimi 30 anni con pietra serena locale, ma hanno subito un rapido depauperamento a causa degli agenti atmosferici, degli sbalzi termici ma soprattutto a causa del sale antigelo e delle spalature invernali. Da qui la decisione di cambiare le soluzioni di arredo urbanistico. Da sempre il paesaggio toscano è noto al mondo per la sua armonia naturale, frutto tuttavia di un intervento umano costante e pervasivo. Naturale e allo stesso tempo completamente artificiale e per questo armoniosamente consonante alle esigenze umane.

Dal medioevo questo senso delle proporzioni, dell'equilibrio delle forme e della scelta dei materiali naturali si manifesta in un'epoca straordinaria dell'architettura e dell'urbanistica, nota con il nome di Rinascimento fiorentino. Al centro di questa irripetibile impresa umana ci sono le materie prime estratte dal territorio per ricostruire l'artificio urbano con la stessa armoniosità dell'ambiente naturale. L'elemento costitutivo è la pietra, presente in mura e torri, strade e palazzi, una componente organica dell'immagine di Firenze. Per il Sindaco Cristian Menghetti «purtroppo quasi tutte le pavimentazioni del paese sono in condizioni pessime e la durata di questi interventi è stata veramente breve.

Si assiste a lavori fatti solamente 15 anni fa che versano in condizioni drammatiche, mentre le strade dei romani sono ancora percorribili dopo millenni. La causa di questo rapido depauperamento è l’utilizzo di pietra locale molto bella, ma assolutamente inadatta a durare nel tempo». Gli interventi di riqualificazione sono molti costosi e l’attuale amministrazione non è intenzionata a ripetere gli errori del passato, per questo è stata coinvolta anche la minoranza, al fine di individuare una soluzione tecnica ed architettonica adeguata.

Sempre per il primo cittadino palazzuolese «stiamo mettendo a punto il progetto coinvolgendo maggioranza e minoranza, poiché la scelta da prendere è importante. In sostanza si tratta di abbandonare la pietra serena, ed inaugurare una nuova tendenza architettonica che prediliga materiali resistenti al ghiaccio ed al sale, come ad esempio il granito di elevato spessore. Rifare le pavimentazioni ha un costo elevatissimo, che si aggira dai 120 ai 150 euro per ogni metro quadrato di superficie, ma stiamo riuscendo nell’impresa di trovare circa 200.000 euro per rifare completamente alcune vie disastrate e visti i tempi di magra dobbiamo cogliere questa occasione per mettere in cantiere delle opere durevoli».

Il nuovo stile architettonico individuato da maggioranza e minoranza è quindi la posa delle pavimentazioni in granito, che oltre a garantire la massima stabilità e durevolezza nel tempo, si presta anche alle più raffinate ed eleganti interpretazioni estetiche. Si potranno ottenere così pavimentazioni esterne di granito prestigiose che garantiscono un'ottima flessibilità durante la posa così da assecondare la forma dell'area di intervento. Le pavimentazioni esterne in granito offrono un impareggiabile risultato in termini di resistenza all'usura, proprio per questo sono perfette anche per gli ambienti pubblici, caratterizzati da un massiccio passaggio di mezzi e persone.

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