San Gimignano: Bebo Storti in “Mai Morti”, martedì 2 aprile ai Leggieri

Uno spettacolo che fa discutere, arrabbiare, divide, emoziona e commuove

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 marzo 2013 10:50
San Gimignano: Bebo Storti in “Mai Morti”, martedì 2 aprile ai Leggieri

L’attore Bebo Storti interpreta “Mai morti”, in scena martedì 2 aprile 2013 alle 21,30 al Teatro dei Leggieri di San Gimignano (Siena). Un testo di e per la regia di Renato Sarti. All’interno della stagione “Leggieri d’Inverno” edizione 2013 a cura di Giardino Chiuso. In collaborazione con l’A.n.p.i. sezione di San Gimignano, per il 68° Anniversario dell'Eccidio di Montemaggio, nell’ambito dei progetti “Stasera Memoria” e “Leggieri Giovani”. Video di Mirko Locatelli.

Produzione Teatro della Cooperativa in collaborazione con Teatridithalia, Teatri 90 Progetti/Maratona di Milano. Mai Morti è uno spettacolo che fa discutere, arrabbiare, divide, emoziona e commuove. Con una scrittura evocativa, Renato Sarti ripercorre la nostra storia recente attraverso i racconti di un uomo mai pentito, per riflettere su quanto, in Italia, razzismo, nazionalismo e xenofobia siano ancora difficili da estirpare. È affidato a Bebo Storti il difficile compito di dare voce a questo nostalgico delle “belle imprese” del ventennio fascista, oggi impegnato in prima persona a difesa dell’ordine pubblico contro viados, extracomunitari, zingari e drogati.

Un monologo che cerca di rammentare, a chi se lo fosse dimenticato o non l’avesse mai appreso, che la parola antifascismo ha ancora un fondamentale e profondo motivo di esistere. Mai Morti era il nome di uno dei più terribili battaglioni della Decima Mas. A questa formazione, che operò a fianco dei nazisti nella repressione antipartigiana, e al magma inquietante del pianeta fascista il personaggio guarda con delirante nostalgia. Durante una notte milanese dei nostri giorni il protagonista si abbandona a ricordi sacri, lontani, cari.

Evoca il bell’agire della Ettore Muti, banda fascista che Mussolini elevò a legione autonoma che rimarrà tragicamente nella memoria della città per la ferocia delle torture praticate a centinaia di antifascisti. Rivive la strage della comunità copta di Debrà Libanos, a novanta chilometri da Addis Abeba, dove nel 1937 il viceré Rodolfo Graziani e il generale Maletti Pietro Senior si resero protagonisti dell’eccidio di 2000 fra fedeli e diaconi. Accenna all’uso indiscriminato e massiccio dei gas da parte dell’esercito italiano in Africa contro le popolazioni civili.

E ancora rievoca le più orribili imprese portate a termine dalla Decima Mas nel Canavese e in Friuli nel 1944. Anche il passato più prossimo, e il nostro presente, animano i suoi sogni a occhi aperti: dalla Milano incandescente del 1969 quando “ai funerali di Piazza Fontana si doveva fare il gran botto finale. Allora si che si riusciva a scaraventare anarchici tranquillamente dalla finestra, raccontare frottole a destra e a manca e farla comunque sempre franca” fino ai fatti agghiaccianti del G8 di Genova e alla morte di Carlo Giuliani. La stagione è a a cura della Compagnia Giardino Chiuso e Comune di San Gimignano – Assessorato alla Cultura.

Con il contributo della Regione Toscana (progetto Sipario Aperto), all’interno del circuito Valdelsa Off. Direzione artistica di Tuccio Guicciardini, Patrizia de Bari e Clady Tancredi. Il cartellone prosegue fino alla fine di aprile con tanti nomi illustri. Come, Mario Mattia Giorgetti, Company Blu, Loriano Macchiavelli e Franco Insalaco. Tra prosa, danza, teatro ragazzi e incontri dedicati alla lettura, ecco l’edizione numero undici. Con uno sguardo concreto al teatro contemporaneo e alla ricerca.

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