Firenze 10+10: fondo di solidarietà Ue, terremoto in Emilia, Fiat e Marchionne

Sabato 10 novembre 'Voglio Restare' alla Fortezza Da Basso; all'appello hanno già risposto in milletrecento. La conclusione dell'evento domenica in Piazza Del Carmine

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 novembre 2012 22:10
Firenze 10+10: fondo di solidarietà Ue, terremoto in Emilia, Fiat e Marchionne

Si avvia alla conclusione Firenze 10+10, l’incontro che vede raccolte tra le mura della Fortezza da Basso decine di realtà europee impegnate sul fronte dei diritti, della pace, dei beni comuni, della democrazia. L'evento che dopo 10 anni è ritornato a Firenze da dove era partito per parlare di economia, di europa e di una diversa globalizzazione. L'evento che raccoglie giovani da tutta Italia e da tutta Europa durerà fino all’11 novembre. Tommaso Fattori e Jason Nardi del Comitato promotore dell’iniziativa sono intervenuti sullo stop di 5 paesi europei all’utilizzo del Fondo di solidarietà UE per il sisma in Emilia Romagna. “La scelta di 5 governi, guidati da Germania e Gran Bretagna, di negare il fondo di solidarietà all'Italia dice una sola cosa: nell'Europa dell'austerità il "debito" e gli interessi degli speculatori finanziari vengono prima delle persone.

In questi anni per salvare le banche Europa e Stati Uniti hanno speso oltre 4700 miliardi di denaro pubblico mentre adesso si negano i fondi all'Emilia Romagna. Firenze 10+10" è vicina ai popoli colpiti dal terremoto, siamo qui insieme per costruire un'Europa solidale, dei diritti e dei beni comuni prima che sia troppo tardi." E naturalmente si è parlato anche di lavoro, di cassa integrazione e di Fiat: "L’annuncio di Marchionne, 19 contro 19, ha avuto effetto opposto a quanto lui sperava… invece di una guerra tra poveri, ha svegliato le coscienze.

Pensa che un delegato RSU ha ricevuto la telefonata di un operaio che gli ha detto se entri te al posto mio, sono contento ". Così racconta Ciro D’Alessio 32 anni, da 7 operaio Fiat. Ciro saldava lamiere a Pomigliano prima dell’espulsione dei tesserati Fiom; in questi anni ha fatto militanza a tempo pieno senza mai mollare. D’Alessio ha raccontato la sua storia a Firenze 10+10, a margine del seminario che ha visto protagonisti sindacati italiani ed europei (Cgil, Fiom, Filcam per l’Italia, Fmt Cgt per la Francia, CCOO per la Spagna), con la Joint Social Conference (Conferenza sociale europea che riunisce sindacati, ong, movimenti sociali che si abbattono contro le politiche di austerità). "Il problema vero di Pomigliano è che a luglio 2013 scade la cassa integrazione per 2300 lavoratori – ha continuato Ciro D’Alessio -, se non c’è posto per reintegrarne 19, dove si metteranno questi altri? La risposta della Fiom è: contratti di solidarietà e orario ridotto".

"Ormai sembra retorica ricordarlo, ma siamo una Repubblica fondata sul lavoro! Per questo è importante che il 14 novembre anche in Italia lo sciopero europeo sia molto partecipato: Pomigliano sarà uno dei luoghi simbolo della mobilitazione". Il 14 novembre infatti è stato indetto in molti paesi europei uno sciopero generale contro le politiche di austerità e per l’adozione di misure radicalmente alternative di uscita dalla crisi. In Italia è promosso dalla Cgil e dai Cobas. "Voglio restare": si intola così l'incontro di sabato 10 novembre a Firenze in occasione del Social Forum 10+10 in corso alla Fortezza Da Basso.

"Milletrecento aderenti in due settimane" - dichiara in una nota l'organizzazione della manifestazione - : studenti e dottorandi, metalmeccanici, giornalisti precari, blogger e attivisti del mondo antimafia, giovani attivi in spazi sociali e circoli Arci, videomaker, architetti, medici specializzandi di medicina, interpreti e traduttori, disoccupati, piccoli editori, attivisti di numerose reti. C'è chi è partito e vorrebbe tornare, e chi cerca di restare, chi sta facendo i bagagli e sta partendo, costretto a farlo. È stata del tutto straordinaria l'adesione all'appello “Io voglio restare”, lanciato con il sito www.vogliorestare.it .

Hanno risposto mondi diversi di questa generazione, segno della necessità di costruire un progetto ampio e concreto per difendere il futuro. L’appello prelude ad una campagna che verte attorno a quattro temi: conoscenza e saperi; welfare e reddito; lavoro e precarietà; innovazione e nuova occupazione, e che vedrà i numerosi aderenti all’appello confrontarsi per la prima volta di persona sabato 10 novembre, dalle 13 alle 21, presso la Fortezza da Basso a Firenze nell’ambito di Firenze 10+10 www.firenze1010.eu , incontro internazionale che si svolge a 10 anni dallo straordinario Social Forum Europeo di Firenze.

La scelta di riunirsi in quella sede non è casuale: la campagna non può che essere un impegno anche per un'altra Europa. Quello di sabato a Firenze sarà un incontro per organizzarsi e costruire un percorso pubblico, partecipato e indipendente, in cui trasformare le idee delineate nel sito www.vogliorestare.it in proposte concrete, credibili e sostenibili, per cui battersi in ogni ambito - lavorativo, di piazza, politico - e che permettano a questa generazione di restare in Italia e non arrendersi alla fuga.

Idee e contributi stanno arrivando numerosi da tutta Italia e dall’estero, e sono raccolti e pubblicati sul blog della campagna. Interamente autofinanziata, a costo (quasi) zero, la campagna Voglio Restare vive delle energie e dell’impegno delle persone che l'hanno lanciata e dei tantissimi che hanno scelto di aderire e che sabato saranno a Firenze". Il programma della giornata: fin dalla mattina si svolgeranno gli incontri di convergenza per un’azione comune a livello europeo per contrastare la crisi economica dalla parte dei cittadini, contro il dogma dei mercati. La pace e la guerra tornano al centro del dibattito.

Domani si discuterà della situazione in Siria con il lancio di iniziative politiche per il cessate il fuoco, della costruzione di un corpo di pace europeo, di disarmo, di resistenza palestinese nonviolenta. Il focus del dibattito si sposta poi ad est e sud, grazie alla presenza di organizzazioni ungheresi e ceche e di esponenti dei paesi protagonisti della primavera araba – il prossimo Social Forum Mondiale si terrà a Tunisi nel marzo 2013. Altri temi rilevanti discussi domani sono la sovranità alimentare, la libertà di informazione, la precarietà, l’educazione e la conoscenza. Ben nutrito anche il programma culturale, con spettacoli di teatro, danza, mimo e clown e diversi laboratori per bambini.

Tra le tante cose segnaliamo alle 9.00 Ship to Gaza, documentario sulla nave Estelle della Freedom Flotilla III, e alle 15 al cinema Odeon il film Indignados, alla presenza del regista Tony Gatlif e di Luciana Castellina. La chiusura della giornata, dalle 18, è affidata ad un presidio-festa in piazza del Carmine – luogo simbolo di resistenza per l’opposizione al previsto parcheggio sotterraneo multipiano: tanta musica ad animare la serata con Tassouma Kono dall’Africa, Squipe Gang dall’Albania, Fiati Sprecati, Titubanda, Roncati.

Per conoscere le ultime novità di Firenze 10+10 è attivo il sito www.firenze1010.eu e l'indirizzo di posta elettronica info@firenze1010.eu.

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