Via de' Georgofili, a Firenze ricordata la strage del '93 (Foto)

Il corteo partito alle 1:00 da Palazzo Vecchio è giunto in prossimità del luogo dell'attentato per la deposizione della corona ed il saluto delle autorità. Numerosi i partecipanti alla 19° ricorrenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 maggio 2012 03:43
Via de' Georgofili, a Firenze ricordata la strage del '93 (Foto)

Era il 27 maggio del 1993, le 1:04 di notte. Una data, un anno non simbolici, ma entrati nella storia di Firenze con il boato causato da quei 200 chili di tritolo nascosti nel Fiorino parcheggiato alle spalle della Galleria degli Uffizi. Uno squarcio nella notte che ha distrutto 5 vite e scosso l'intera città. Caterina Nencioni (50 giorni di vita), Nadia Nencioni (9 anni), Dario Capolicchio (22 anni), Angela Fiume (36 anni), Fabrizio Nencioni (39 anni), mentre 48 persone rimasero ferite. Le indagini svolte e i processi celebrati in questo lungo intervallo di tempo hanno permesso di individuare, grazie all'impegno di un pool di magistrati tra i quali il pm Gabriele Chelazzi (scomparso nel 2003), gli esecutori e i mandanti interni della strage, appartenenti all'organizzazione criminale Cosa Nostra.

Altre bombe esplosero lo stesso anno a Roma e Milano, a conferma di un disegno criminoso che voleva condizionare il funzionamento degli istituti democratici e lo svolgimento della vita civile del Paese.

Approfondimenti

Foto di Miriam Mancaniello per Nove da Firenze A distanza di anni istituzioni e familiari chiedono ancora di perseguire verità e giustizia, chiedono a chi conosce quelle verità nascoste di parlare, chiedono di conoscere le risposte a quelle domande rimaste irrisolte per mancanza di coscienza e di collaborazione. Il corteo silenzioso si è mosso da Palazzo Vecchio, al suono delle chiarine del Comune di Firenze, verso via dei Georgofili, luogo della strage del 1993, accompagnato da un gran numero di partecipanti.

La deposizione della corona ha visto in prima fila i familiari delle vittime, ed il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, al suo fianco il sindaco di Firenze Matteo Renzi ed il cardinale Giuseppe Betori. Grande commozione tra i presenti e tanti volti giovani in un momento storico non certo facile, ma che porta anche i recenti segni di ferite aperte sulle quali la più importante istituzione della Repubblica, il presidente Giorgio Napolitano, ha espresso l'auspicio di mantenere alta la guardia. Tra i presenti Eugenio Giani, presidente del Consiglio comunale, l'assessore Rosa Maria Di Giorgi, i consiglieri comunali Valdo Spini, Francesco Torselli e Francesco Bonifazi. Lunga giornata quella del 26 e 27 maggio a 19 anni dalla strage di Firenze che ha visto numerosi eventi che si concluderanno con la messa di domenica mattina in San Carlo e la deposizione dei fiori sulle tombe delle vittime. La mattina si era aperta con un minuto di silenzio per le vittime della scuola Falcone Morvilllo di Brindisi, successivamente ha preso la parola l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi che ha introdotto l’incontro con gli studenti delle scuole fiorentine.

“Il nostro impegno - ha detto l’assessore Di Giorgi- è quello di mantenere viva la memoria delle vittime di quel terribile giorno di 19 anni fa, quando Firenze fu colpita al cuore da un’autobomba mafiosa. Ricordare insieme ai giovani delle nostre scuole è un momento di formazione civile, che va ben oltre la semplice commemorazione. E’ un monito a tutti noi – ha continuato Di Giorgi - perché non abbassiamo mai la guardia davanti al pericolo della criminalità organizzata, perché non indulgiamo a comportamenti che, per quanto piccoli, costituiscono in se il venir meno al rispetto delle regole.

La mafia non è solo la Sicilia, ma è un cancro che si è propagato, in modo più o meno evidente, anche in tante altre regioni del nostro paese. Una criminalità che può parlare il linguaggio della finanza o dei grandi e piccoli appalti, davanti alla quale dobbiamo mantenere la massima attenzione. Tutto ciò dipende da ognuno di noi e, soprattutto dai giovani, perché la costruzione di un futuro diverso è nelle loro mani. Ricordare le vittime dalla mafia, come abbiamo fatto solo pochi giorni fa, commemorando le stragi di Capaci e via D’Amelio, incontrare il procuratore antimafia Grasso e altri magistrati in occasione dell’anniversario dei Georgofili, sono momenti che devono portare a riflettere su ciò che dobbiamo e possiamo fare.

Momenti di un percorso di formazione, promosso in sinergia fra scuola e istituzioni, dove il rispetto delle regole e la cultura della legalità sono l’elemento fondante dell’essere cittadini”. Sono seguiti gli interventi dei ragazzi dell’associazione “la Stanza dell’Attore” che hanno letto una poesia di Mario Luzi dedicata alla strage e uno stralcio della requisitoria del pm Gabriele Chelazzi. Era presente anche il procuratore antimafia Grasso e i sostituti procuratori della Procura generale Alessandro Crini e Giuseppe Nicolosi.

Alle 16 la presentazione del libro di Francesco Nocentini 'Storia d'Italia in 7 stragi' (edito da Firenze Libri) con l'autore, il sindaco Matteo Renzi, l'assessore Di Giorgi, il procuratore Grasso e il procuratore Quattrocchi. Alle 21 in piazza della Signoria, lo spettacolo teatrale 'Per non morire di mafia' tratto dal libro di Pietro Grasso e interpretato da Sebastiano Lo Monaco. A conclusione il concerto della Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze.

AntLen

Notizie correlate
In evidenza