La Toscana in corteo per Falcone

Accogliendo l'invito deelle conferderazioni nazionali Cgil Cisl Uil della Toscana hanno organizzato presidi, volantinaggi, fiaccolate serali un po' ovunque

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 maggio 2012 18:34
La Toscana in corteo per Falcone

Non permetteremo ai violenti di toglierci il futuro. CGIL, CISL e UIL, dinanzi ai vili attentati di questi giorni esprimono la più ferma condanna verso la violenza e verso i disegni destabilizzanti della criminalità e dell'eversione. L'attacco a ragazze e ragazzi inermi all'entrata di una scuola, e prima a Finmeccanica e ai lavoartori Equitalia sono i gesti vigliacchi che tentano di colpire il cuore del Paese: il lavoro, la legalità, il futuro. Domani mercoledì 23 maggio, nell'anniversario dell'uccisione di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro ricordiamo tutte le vittime della violenza mafiosa, terroristica e criminale, esprimiamo la vicinanza alle famiglie delle persone colpite dalla recente violenza eversiva e esprimiamo con forza la voglia di reagire da parte di chi vuole un futuro più giusto.

Accogliendo l'invito deelle conferderazioni nazionali Cgil Cisl Uil della Toscana hanno organizzato presidi, volantinaggi, fiaccolate serali un po' ovunque nella nostra regione. Di seguito quelle più significative:

AREZZO “Reazione civile”: in piazza contro tutte le violenze Fiaccolata nel ventesimo anniversario della strage di Capaci Appuntamento alle ore 20.30 di mercoledì 23 maggio in piazza della Libertà per una fiaccolata che raggiungerà piazza Sant’Agostino dove è prevista una diversa e ulteriore manifestazione sugli stessi temi. GROSSETO 23 maggio: presidio dalle ore 16.30 alle ore 19 in Piazza della Vasca, dinanzi alla Prefettura.

Partecipano unitariamente CGIL, CISL, UIL, Arci, Libera, ANPI, Rete degli Studenti LIVORNO 23 maggio Una fiaccolata contro le mafie e la violenza promossa da Cgil Cisl e Uil: si terrà mercoledì 23 maggio a Livorno. Il corteo silenzioso partirà alle 21 da Piazza della Repubblica per andare ad illuminare il cuore della città: partenza da Piazza Della Repubblica percorrendo Via Grande fino ai 4 Mori, proseguendo per Via San Giovanni con punto d'arrivo davanti alla Prefettura di Livorno. PISTOIA 23 maggio.

Saranno effettuate assemblee nelle scuole superiori sulla base di quanto concordato nella riunione del CUDIR (Comitato unitario difesa Istituzioni Repubblicane). Presidio/volantinaggio in Piazza Duomo (sede della prefettura) in occasione del mercato settimanale. PRATO 23 Maggio Ore 10.30 incontro unitario al Consiglio Provinciale. Dalle ore 12 presidio presso la Prefettura in Via Cairoli SIENA 23 maggio In risposta alla violenza inaudita della strage di Brindisi CGIL, CISL e UIL hanno promosso una mobilitazione in tutti i territori per la giornata, nell'anniversario della morte di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e dei tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Presidio davanti alla Prefettura a partire dalle ore 17.30. FIRENZE 23 maggio. Si sta aspettando l'ok dalle autorità per una fiaccolata in una piazza del capoluogo (N.d.R.: seguirà informazione appena ne sapremo di più) LUCCA 23 maggio. Ritrovo alle ore 20.45, in piazza Verdi, fiaccolata nel centro cittadino fino a Piazza Grande. Verrà effettuata una raccolta di firme su un documento unitario che verrà poi consegnato al Prefetto. MASSA CARRARA moblitazione contro le mafie e contro il terrorismo il prossimo 26 maggio quando è in programma l'inaugurazione a Marina di Carrara, davanti al Porto, parco Falcone Borsellino, di un monumento alla legalità alla presenza delle istituzioni e degli studenti.

L'appuntamento è per le ore 9 di mattina PISA 23 maggio. inziativa unitaria, ci si ritrova alle 17.30 ai Licei, si parte in corteo, si passa sotto la prefettura per poi confluire nella piazza della provincia sotto una gigantografia di Falcone e Borsellino, e questo punto la piazza sarà illuminata dall'accesione di centinaia di fiaccole.

"L'attentato terroristico di Brindisi ci ha nuovamente precipitati in un tempo oscuro. La risposta civile di tante persone è stata forte e spontanea e deve continuare. Come sindacati confederali abbiamo partecipato alle tante iniziative unitarie presenti nel territorio. In particolare abbiamo scelto la scuola come spazio reale, prezioso e insostituibile per il futuro e la democrazia nel nostro paese.

Barbiana, l'ITI L. Da Vinci, l'Istituto Russel Newton. Oggi abbiamo partecipato a Sesto Fiorentino all'assemblea delle scuole superiori, insieme al Sindaco, agli studenti, ai Dirigenti Scolastici, agli insegnanti. La mobilitazione che abbiamo scelto per fare memoria delle stragi di Capaci, di V. D'Amelio e dei Georgofili, sarà un presidio proprio in V. Dei Georgofili domani sera 23 maggio, dalle 20,00 alle 21,30. Ricorderemo insieme quanti sono caduti per la legalità e la libertà di tutti". “Ricordare la storia di chi ha creduto nello Stato e’ un dovere morale”, “Un personaggio come Falcone avrebbe avuto bisogno di una presenza forte al suo fianco da parte dello Stato”, “Giovanni Falcone non diede la sua vita per essere imbalsamato da morto”, “Falcone e’ stato una sorta di mito, e non soltanto per gli addetti ai lavori”, “E’ stato un personaggio fondamentale per l’Italia, nonostante le accuse che gli sono piovute addosso durante il suo lavoro”.

Sono questi i pensieri principali di alcuni tra i piu’ importanti scrittori di libri dedicati a Giovanni Falcone, il giudice ucciso in un attentato il 23 maggio 1992. A vent’anni dalla strage di Capaci, Libreriamo (www.libreriamo.it), il primo social book magazine ideato e diretto dal mood maker e presidente di Comunicazione Perbene Saro Trovato, volto alla promozione della lettura e dei libri, dedica uno speciale dedicato alla figura di Giovanni Falcone, attraverso le piu’ prestigiose firme italiane, da Saverio Lodato a Francesca Barra, che hanno parlato di lui raccogliendo testimonianze dirette e materiale riguardante la sua vita. La giornalista e scrittrice Francesca Barra ha di recente realizzato il libro “Giovanni Falcone, un uomo solo”.

L’autrice sottolinea l’importanza di ricordare una figura importante come quella del giudice morto a Capaci 20 anni fa. “Ricordare la storia di qualcuno che crede nello Stato e nell’applicazione delle leggi, quando oggi sembra che le leggi siano contro la societa’ civile e lo Stato non piu’ un punto di riferimento, ho pensato che fosse un dovere morale”. Un ricordo che assume un significato ancora piu’ forte a pochi giorni di distanza dall’attentato di Brindisi, dove ha perso la vita la giovane Melissa.

“Ci sono uomini che hanno calpestato il sangue di altri uomini e uomini che sono chiamati a pulirlo. Quello che e’ successo sabato a Brindisi e’ terribile, aberrante. Colpisce una generazione che stava smettendo di avere paura e tentando di tornare a combattere. Ma i giovani oggi vogliono pulire quel sangue versato. Non ignorano assolutamente cosa sta succedendo e questo e’ un grande valore della nostra societa’”. Il giornalista e autore televisivo Giammaria Monti, oltre ad aver scritto il libro “Falcone e Borsellino: la calunnia il tradimento la tragedia”, nel 2007 ha realizzato il libretto dell’opera sinfonica “Falcone e Borsellino.

Il coraggio della solitudine”, rappresentata in giro per l’Italia e all’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo, alla presenza degli studenti e con Remo Girone a leggere il testo. A 20 anni dalla strage, Monti sottolinea l’importanza di non ripetere l’errore fatto con Falcone e Borsellino, ossia quello di delegittimare i magistrati che lottano contro la mafia. “Un personaggio come Falcone avrebbe avuto bisogno di una presenza forte al suo fianco da parte dello Stato, di un supporto.

La cosa peggiore che puo’ accadere a uno che combatte la mafia e’ essere isolato”. “Ricordare quegli attacchi, le infamie, e’ un dovere nei loro confronti. Come diceva Primo Levi, chi non ricorda la propria storia, e’ condannato a riviverla”. Il giornalista e saggista Saverio Lodato, autore di “Ho ucciso Giovanni Falcone: la confessione di Giovanni Brusca”, “La mafia ha vinto” e “Quarant'anni di mafia”, si chiede cosa penserebbe Falcone oggi della situazione italiana.

“Giovanni Falcone non diede la sua vita per essere imbalsamato da morto. Lo infastidirebbero gli elogi retorici e ipocriti. Sapeva che a lui, e ai suoi colleghi del pool antimafia di Palermo, era toccato il compito di aggredire innanzitutto il profilo militare di Cosa Nostra. Ma sapeva altrettanto bene che sarebbe dovuto venire il tempo di recidere le complicita’ istituzionali economiche e politiche di Cosa Nostra. Che questo, a vent’anni dal suo sacrificio, resti in Italia un limite invalicabile, e’ la spiegazione del perché Cosa Nostra sia sopravvissuta a Falcone.

Il che, in uno Stato moderno e civile, non sarebbe dovuto accadere”. Il giornalista palermitano Leone Zingales ha scritto in collaborazione con le sorelle del giudice il libro “Giovanni Falcone, un uomo normale”. “Scrivere di e su Falcone ha rappresentato un momento di riflessione sui temi della legalita’ e della lotta alla mafia. Falcone e’ stato una sorta di mito, e non soltanto per gli addetti ai lavori”. Zingales sottolinea l’importanza di ricordare una figura come Giovanni Falcone, soprattutto per i piu’ giovani.

“Ritengo che conoscere il lavoro di una persona come il giudice Falcone e’ importante per le nuove generazioni, perché l'uomo Falcone ha sacrificato la sua vita privata nel nome del suo difficile lavoro ed il magistrato Falcone ha sacrificato tutto se stesso per debellare il cancro mafioso in Sicilia come nel resto del Paese. John Follain, corrispondente del «Sunday Times» e prima dell’agenzia Reuters, scrive sull’Italia da anni. Ha gia’ pubblicato diversi libri, tra i quali “I 57 giorni che hanno sconvolto l’Italia” e “Gli ultimi boss”.

Durante il suo lavoro, ha avuto l’onore di conoscere direttamente Giovanni Falcone. “Lo intervistai sette mesi prima che fosse ammazzato. Fui subito impressionato dal suo coraggio e dalla sua determinazione. Aveva degli ideali forti. E’ stato un personaggio fondamentale per l’Italia, nonostante le accuse che gli sono piovute addosso durante il suo lavoro. Non aveva voglia di parlare di se – lui era semplicemente un servitore dello stato. Alla domanda su cosa lo spingesse ? Solo la consapevolezza che ognuno deve fare il proprio lavoro.

Basta.” “E’ importantissimo ricordarlo e parlare di figure come la sua, soprattutto per le nuove generazioni. Il suo ideale, la sua stima per lo Stato, dovrebbe rappresentare un modello per i giovani”.

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