Emergenza lavoro in Toscana, si rischia il black out

Non si contano più le ore di sciopero, di serrata e di protesta che coinvolgono il mondo del lavoro in Toscana. Non solo le grandi ditte guardano con preoccupazione al proprio futuro.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 marzo 2012 14:47
Emergenza lavoro in Toscana, si rischia il black out

Due ore di sciopero e presidio, dalle 9,30 alle 11,30, domani mattina a Campi Bisenzio davanti alla portineria della Selex Galileo da parte dei lavoratori della Simav. Simav, nata anni fa come global service di Finmeccanica e ora società autonoma, conta oltre 500 dipendenti in tutta Italia, 34 dei quali a Campi Bisenzio, attivi in servizi come la manutenzione e il magazzino. Ed in contemporanea la RSU chiede un colloquio con il responsabile di R.U. di S. G. di Campi Bisenzio ,per mettere a conoscenza e chiarire la posizione dei lavoratori SIMAV impiegati presso S.

G. sulle possibili eventuali ricadute produttive che si potrebbero avere in seguito alle agitazioni in corso. Confermano, quanto già detto al coordinamento nazionale,e quindi danno forza a FIM-FIOM-UILM nazionali di richiedere un tavolo di confronto con FINMECCANICA per costruire quelle regole che salvaguardino i lavoratori SIMAV , quasi tutti provenienti da cessioni di rami d’azienda ,su occupazione- professionalità- condizioni normative ed economiche. Nuova trasferta per la commissione Emergenza occupazionale del Consiglio toscano.

Questa volta, per monitorare gli effetti della crisi nei vari territori e per capire se le politiche regionali stanno producendo dei risultati positivi, la commissione farà tappa a Livorno. Domani, venerdì 30 marzo, ore 10, l’organismo presieduto da Paolo Marini (Fds-Verdi) incontrerà i rappresentanti delle istituzioni locali e delle categorie economiche e sociali a Palazzo Granducale, sede della Provincia di Livorno, dove si affronteranno le questioni aperte a livello locale e in particolare quelle delle tante aziende in crisi, fra cui le acciaierie di Piombino, le officine automobilistiche De Tomaso di Guasticce e la Noval di Livorno che produce biodisel.L’incontro di domani a Livorno segue quelli già svolti a Grosseto, Prato, Siena, Pisa, Pistoia, Arezzo e Massa, tappe in cui la commissione Emergenza occupazionale del Consiglio regionale, che ha anche chiesto un incontro con la commissione Lavoro della Camera, ha raccolto dati aggiornati sull’andamento dell’occupazione e sulle vertenze aziendali aperte in Toscana. Cofely, azienda leader nel settore delle conduzioni di impianti di riscaldamento, annuncia una procedura di mobilità per 109 lavoratori di cui 10 nella sede di Firenze.

Fim, Fiom e Uilm proclamano uno sciopero con presidio. Rifondazione Comunista, "nell’esprimere piena solidarietà ai lavoratori chiede l’impegno chiede all’Amministrazione provinciale per contrastare le decisioni della proprietà". I consiglieri di Rifondazione Andrea Calò e Lorenzo Verdi hanno presentato una domanda d'attualità. "Apprendiamo che alla Cofely, azienda leader nel settore delle conduzioni di impianti di riscaldamento e degli impianti in genere che lavora principalmente per Enti Pubblici ( Prefetture, Università, Scuole, Ospedali, ecc.

), ha aperto una procedura di mobilità per 109 licenziamenti su tutto il territorio nazionale, nella sede di Firenze si parla di almeno 10 licenziamenti. La Cofely è un’azienda che conta circa 2600 occupati su tutto il territorio nazionale di cui 130 in Toscana. Si tratta quindi di una grande azienda, cha ha contratti con la pubblica amministrazione, e proprio su quest’ultimo aspetto si appunta la preoccupazione dei tanti lavoratori che si vedono usati come merce di scambio dall’azienda per cercare di incassare quando a seguito dei gravi ritardi nei pagamenti , ritardi stimati mediamente di circa un anno.

A seguito dello stato di agitazione dichiarato dopo l'ultimo incontro svolto con l'Azienda da parte delle Organizzazioni Sindacali, la Cofely ha sostanzialmente chiuso la trattativa rispetto ad una soluzione condivisa sulla riorganizzazione aziendale con un relativo piano di esuberi. L’Azienda ha espresso anche la propria indisponibilità ad adottare a strumenti alternativi (Cigs, Cds) alla semplice mobilità, cosa che ripropone il tema dell’arroganza padronale e la scarsa sensibilità sociale dell’ azienda.

FIM FIOM UILM hanno già volto a marzo uno sciopero di 4 ore ed hanno richiesto un incontro urgente al Ministero dello Sviluppo Economico, chiedendo al Governo di intervenire per recuperare i crediti verso le Aziende che lavorano e hanno lavorato per la Pubblica Amministrazione evitando così di esporre al ricatto occupazionale i lavoratori" Per Autolinee Toscane l'articolo 18 è già superato? Rifondazione Comunista: "Licenziato in tronco un autista. Un atteggiamento inaccettabile e persecutorio.

La Provincia intervenga nella vertenza per ripristinare la legalità e per il reintegro immediato del lavoratore respingendo sul nascere ogni tentativo arbitrario delle aziende di scaricare sui lavoratori le conseguenze della ristrutturazione del TPL. Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale. "La società autolinee Toscane ha licenziato in tronco un autista, adducendo come motivazione quella della riduzione del servizio: un atto e un metodo che non ci piace - afferma il Consigliere comunale Tommaso Grassi - Se il buongiorno si vede dal mattino siamo messi male in vista della gara unica regionale e della privatizzazione di ATAF." "Ancora l'articolo 18 dovrebbe valere, e ancora non è possibile licenziare a piacimento e senza vincoli, aprendo un conflitto tra lavoratori e azienda che ci preoccupa profondamente.

Chiediamo per questo che Sauro Certini, il lavoratore licenziato, venga immediatamente riassunto e reintegrato alla guida." "Se si considera che la società RATP potrebbe ritrovarsi, potendo usufruire del diritto di prelazione sull'acquisto delle quote di GEST, a divenire unico soggetto gestore della tramvia fiorentina, queste scelte e questo metodo non ci fa assolutamente ben sperare e rafforza la nostra ferma e netta contrarietà all'operazione portata avanti dal Sindaco Renzi e dal Presidente di ATAF Bonaccorsi di privatizzazione e di s-vendita di ATAF." "Sicuramente è difficilmente pensabile che questo tipo di atti possa avvenire senza responsabilità da parte degli Enti locali: in un momento come quello dell'imminente gara regionale per il trasporto pubblico locale, la privatizzazione di ATAF, la maggiore azienda di trasporto la cui vendita potrebbe far cambiare i rapporti di forza a livello regionale, il disimpegno del Presidente di ATAF per l'inserimento della clausola sociale nel bando di gara e la promessa solo verbale e quindi priva di significato, rispetto alla garanzia delle condizioni occupazionali, di sede e salariali agli attuali lavoratori impegnati nel trasporto pubblico locale, - conclude Grassi - sicuramente rappresentano un terreno fertile per quei privati che intendono fagocitare il mercato, traendone il maggior guadagno possibile anche a costo di peggiorare il servizio e le condizioni di chi vi ci lavora." Presentata sulla vicenda anche una domanda d'attualità dei consiglieri provinciali del Pd Stefano Prosperi e Piero Giunti: "Appreso dalla stampa che Autolinee Toscane ha proceduto al licenziamento senza preavviso di un singolo autista giustificandolo con motivi economici, legati alla riduzione del servizio e ad aumenti dei costi di gestione aziendali; Appreso inoltre che il lavoratore in questione, tra l'altro referente sindacale all'interno dell'azienda, ha deciso di impugnare il provvedimento dell'azienda ed adire le vie legali per ottenere il reintegro nel proprio posto di lavoro; Considerato che le aziende di trasporto pubblico operanti in Toscana, nonostante i pesanti tagli al settore, avevano fino ad oggi sempre sostenuto la volontà di mantenere gli attuali livelli occupazionali, e che questo è il primo caso nella nostra Regione di un lavoratore del settore licenziato per motivi economici, Considerato che il comportamento di Autolinee Toscane apre inquietanti scenari in vista sia della cessione delle quota pubbliche di ATAF che per la gara unica regionale, che potrebbero avere pesanti ricadute sui posti di lavoro nel settore dei trasporti pubblici; Ritenuto pertanto necessario che la Provincia, insieme alle altre istituzioni coinvolte, sia parte attiva della vertenza che si è aperta sul licenziamento in questione, per consentire una positiva soluzione della vicenda; nell'esprimere la propria solidarietà al lavoratore licenziato da Autolinee Toscane, condannando il comportamento dell'azienda; chiedono se quanto sopra esposto corrisponde a verità e quali ulteriori notizie ha in merito la Giunta Provinciale; quali iniziative ha attivato o intenda attuare la Giunta Provinciale in merito alla vertenza sul licenziamento individuale operato da Autolinee Toscane; quali iniziative ha attivato o intenda attuare la Giunta Provinciale per il mantenimento dei livelli occupazionali nel settore del trasporto pubblico in vista della gara unica regionale". Possibili disservizi per assemblee del personale Quadrifoglio Quadrifoglio le OO.SS.

aziendali hanno indetto due assemblee dei dipendenti per discutere sul futuro industriale della società: la prima oggi, giovedì 29 marzo, degli addetti agli impianti tecnologici di Case Passerini e di San Donnino e la seconda domani, venerdì 30 marzo , assemblea generale per tutto il personale dipendente. In conseguenza di ciò potranno verificarsi ritardi e/o disservizi sia nell’effettuazione della raccolta rifiuti sia nello spazzamento stradale in tutti i 12 comuni serviti. Nella giornata di domani, dalle ore 10.00 alle ore 14.00 (assemblea generale) non è assicurata l’operatività delle strutture e funzioni accessorie (stazioni ecologiche, uffici Tia, uffici amministrativi, gestione numero verde, etc.).

Quadrifoglio SpA assicura il massimo impegno affinché la situazione sia riportata alla normalità nel minor tempo possibile, garantendo il recupero della raccolta dei rifiuti delle sezioni rimaste eventualmente indietro ed effettuando servizi di spazzamento di mantenimento (intervento manuale senza divieti di sosta) laddove fosse saltata parte della normale programmazione di pulizia strade con ordinanza.

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