Moody’s peggiora la nostra valutazione

Nencini: “Rating di Regioni legati allo Stato. Meglio non essere certificati”. Il Presidente della Provincia d’accordo con la proposta di Saitta di costituire attraverso UPI ed ANCI un’autorità indipendente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 febbraio 2012 21:33
Moody’s peggiora la nostra valutazione

FIRENZE– Moody’s, tra le tre più importanti agenzie di certificazione, ha abbassato il rating alla Regione Toscana, che passa da A2 ad A3. La comunicazione del declassamento da parte di Moody’s arriva in prossimità della cessazione del rapporto contrattuale con l’agenzia di rating. Fino ad un paio di anni fa la Regione Toscana era certificata anche da Standard’s & Poor’s. Il contratto successivamente non era stato più rinnovato. In particolare, la valutazione a lungo termine data dall’agenzia americana alla Provincia di Firenze scende di un posto, attestandosi ad A3. “E’ una decisione che niente ha a che fare con la situazione economica toscana e con il bilancio della Regione – spiega l’assessore Riccardo Nencini –, quanto semmai il riflesso, inevitabile, del declassamento che ha riguardato la Repubblica italiana.

In assenza di un vero federalismo e di una vera autonomia finanziaria, il rating di città, Comuni e Regioni sono infatti legate a quello dei conti della Repubblica. Un paradosso ed un assurdo, tant’è che anche per questo la giunta toscana aveva già deciso ad ottobre dello scorso anno di non rinnovare il contratto con Moody’s”. In questo modo la Regione rispamierà anche 51 mila euro. “La realtà è ben distante da quella dipinta dalle valutazioni quantomeno incomplete, se non addirittura fuorvianti, che arrivano dalle agenzie di rating.

La Provincia di Firenze, ad esempio, ha dimezzato negli ultimi quattro anni il debito raggiunto nel 2008” Così il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, commenta il taglio “La proposta del Presidente della Provincia di Torino Saitta – prosegue Barducci - sulla possibilità attraverso UPI e ANCI di costituire un’autorità indipendente di valutazione delle politiche locali, mi trova pienamente d’accordo. Questa strada ci permetterebbe di superare le modalità di valutazioni attuali, presentando ad imprese e cittadini valutazioni che rispecchino realmente la solidità dei bilanci e la trasparenza dei nostri atti”.

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