Privatizzazione Ataf, Gianassi invita anche i sindacati al tavolo

Si riunisce nuovamente il tavolo dei sindaci che gestiscono l'azienda di trasporto fiorentina. Sede dell'incontro il Comune di Sesto dove Gianassi chiama tutti a raccolta ed invita i sindacati

Redazione Nove da Firenze
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11 luglio 2011 15:08
Privatizzazione Ataf, Gianassi invita anche i sindacati al tavolo

Dopo la riunione di alcuni giorni fa in Palazzo Vecchio dove, a seguito dell'approvazione del Bilancio, i sindaci si erano trattenuti per parlare della privatizzazione dell'Azienda, senza però raggiungere un accordo di massima, il gran consiglio si è riunito nuovamente in quel di Sesto Fiorentino. l'invito è arrivato da Gianni Gianassi, sindaco di area PD, ma con idee divergenti dal 'renzismo avanzante'. Il dualismo è facile da fare tra quanto accade a Roma con Atac ed Ataf per Firenze, le parti sono invertite e politicamente parlando è sentore dei sindacati che "qualche anima si stia svegliando in ritardo rivendicando una coscienza politica sopita". Se da una parte Renzi 'buca' l'incontro di fine giugno tanto che i sindacati ricordano nel manifesto per lo Sciopero: "Ci aveva detto che entro il 30 giugno ci avrebbe convocati per illustrarci la relazione dell'advisor, ma nessuno di noi l'ha visto".

Gianni Gianassi invita tutti a stretto giro di e-mail. "Sul tavolo di Gianassi abbiamo visto la relazione dell'Advisor - ci racconta Paolo Pini della Uil - però il materiale resta "secretato", usiamo questo termine visto che non ci è stato dato modo di poterne visionare il contenuto. Restano in ballo le idee già avanzate di suddivisione dell'azienda in due Società una per gli immobili che poi rientri del debito con l'affitto dei depositi e l'altra per la gestione dei dipendenti.

Restiamo preoccupati per le tante variabili, dal numero del personale che verrà riassunto al fatto stesso di trovare un compratore che voglia investire senza rischiare di fare un buco nell'acqua" Riguardo a questo però Ataf presenta un Bilancio solido: "Questa è la posizione sostenuta dal nostro Presidente al quale piace sbandierare i risultati ottenuti, ma sui numeri è facile giocare. Faccio un esempio - spiega Pini - banale con le multe elevate per sanzionare quanti sono stati trovati senza biglietto, su 46.000 verbali è tanto se rientriamo di 23.000, perché poi la maggior parte sono fatte a persone che non hanno modo di pagare, che non sono rintracciabili e pertanto il credito resta inesigibile" Non avendo sottomano la relazione dell'Advisor vi siete però presentati con delle richieste: "Abbiamo buttato lì l'idea di poter attingere a fondi alternativi per sostenere l'Azienda, uno di questi potrebbe essere la gestione della sosta.." Il clima è quello tipico delle grandi decisioni e se da una parte sussiste l'esigenza di vendere, ribadita anche da Massimo Mattei presente per delega del sindaco di Firenze, dall'altra si cerca di escogitare un accordo che possa salvaguardare le parti in causa.

Il rischio è presentare ad un potenziale acquirente un quadro difficile da gestire, dove la salvaguardia dei posti di lavoro può diventare un ostacolo ai piani aziendali di guadagno. Fine ultimo di una qualsiasi gestione privata. Per il 18 resta fissato e confermato lo sciopero? "Certo - spiegano i sindacati - perché in Consiglio comunale a Firenze si tratterà della pedonalizzazione e noi vogliamo esserci tutti. L'unico dubbio è se lo potremo fare o meno, visto che a poche ore è fissato anche quello nazionale dei trasporti per il contratto di lavoro" Ataf Gestione, una delle due società in cui dovrebbe dividersi l'azienda ai fini della sua privatizzazione, e che avrebbe necessità di 800 lavoratori mentre Ataf Reti (l'altra società cui faranno capo gli immobili e le pensiline), avrebbe necessità di solo 20 impiegati amministrativi. Il personale a tutt'oggi in Ataf è di circa 1300 persone, da cui si evincerebbe un surplus di 480 unità lavorative.

"La Provincia di Firenze ha competenze importanti per quanto riguarda il Tpl (trasporto pubblico locale) - interviene la Lega Nord - e le vertenze in materia di lavoro. Chiediamo che cosa possa fare questa Amministrazione, per quanto di propria competenza ai fini di una migliore chiarezza informativa e di una soluzione positiva della vertenza Ataf dato che la situazione ci preoccupa fortemente". L'Assessore Rosa Maria Di Giorgi anticipa i tempi sulla discussione di Ataf e risponde ad una domanda di Ornella De Zordo circa le preoccupazioni su dipendenti e servizi: "Al momento in nessun tavolo si è discusso del numero di dipendenti che rischiano di perdere il posto altresì nulla si è detto ancora sul numero delle Linee che dovranno permanere o sparire, sarà nostra premura discuterne quanto prima". De Zordo ribatte che "Non è una notizia delle ultime ore e non è possibile che non vi saranno ritocchi.

Ci vuole poco a capire che il processo di privatizzazione avrà ripercussioni sui dipendenti. Nessuno cita i 475 operai che spariscono dai pensieri dell'advisor. Si tratta di razionalizzazione, quindi non veniteci a dire che non spariranno dipendenti. Si tratta di una scelata pesante per tutta la città che si vede espropriata l'azienda di trasporti locale, non si può andare avanti solo con riunioni private fatte di pochi eletti. Mi auguro che il 18 se ne possa parlare avendo in mano del materiale utile. Oggi i comuni di Firenze e dell'hinterland proprietari di Ataf hanno confermato a loro volta la volontà di realizzare la privatizzazione totale dell'azienda, sottolineando così l'impossibilità e la rinuncia al governo pubblico del trasporto. “Anziché far squadra per la futura gara unica regionale – si legge in una nota diffusa dalla Cgil -, assistiamo in Toscana all' accentramento su 3 assi delle imprese ( Ataf appunto, Tiemme e CTT) in competizione tra loro immaginando da parte dei comuni di Firenze, che il privato sotto forma di cavaliere bianco, sia in grado di vincere in solitudine la gara regionale, senza alcuna valutazione circa le modalità e la qualità dei servizi, ma avendo unicamente a riferimento il risparmio per gli Enti”. “E' demagogico ricordare la riaffermata volontà popolare manifestatasi col recente referendum – si chiedono i rappresentanti della Cgil -? Ci sia consentito esprimere il nostro sconcerto per il rischio conclamato che un servizio pubblico per antonomasia, fondamentale per la mobilità di tutti i cittadini a partire dai più deboli, possa essere consegnato a privati, magari provenienti da fuori la Toscana o dall'estero, rispondendo a pure logiche di mercato, disperdendo così un patrimonio di storia e ripetendo errori già compiuti in altri settori economici che hanno prodotto la marginalità della nostra regione. E' un tema che poniamo alle amministrazioni e alle forze politiche del territorio e a tutti i cittadini. La CGIL, promuoverà dai prossimi giorni insieme agli altri sindacati, iniziative di mobilitazione e di sensibilizzazione”. Ant.

Len.

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