TAV. Sequestrato un macchinario nel cantiere. Rifondazione: ''Quali i rischi?''

Rifondazione Comunista chiede quali monitoraggi e controlli sono stati effettuati dal’Osservatorio Ambientale, in sinergia con la ASL, sul versante della sicurezza dei lavoratori e dei piani di sicurezza nei cantieri dell’Alta Velocità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2011 14:58
TAV. Sequestrato un macchinario nel cantiere. Rifondazione: ''Quali i rischi?''

Sequestro, fortunatamente preventivo ad un incidente, del macchinario usato per effettuare i carotaggi nel terreno. Incidente che se verificatosi è in grado di mettere a rischio la vita dei lavoratori che vi operano. Rifondazione Comunista chiede quali monitoraggi e controlli sono stati effettuati dal’Osservatorio Ambientale, in sinergia con la ASL, sul versante della sicurezza dei lavoratori e dei piani di sicurezza nei cantieri dell’Alta Velocità in qualità di stazioni appaltanti dei lavori pubblici? "Gli uomini della sezione per la sicurezza sul lavoro, dipartimento Grandi opere hanno sequestrato, nel cantiere dei lavori per il nodo fiorentino AV degli ex Macelli, una perforatrice. Il macchinario, usato per effettuare i carotaggi nel terreno, è di proprietà della ditta Sonda Edile di Teramo.

Il dipartimento di prevenzione della Asl lo di Firenze ha messo sotto sequestro il macchinario per eseguire carotaggi, una macchina perforatrice, nel cantiere degli ex Macelli dove sono in corso i lavori propedeutici per la realizzazione del nodo fiorentino dell’Alta Velocità" - ricordano Calò e Verdi. Secondo quanto appurato dagli uomini della Asl la macchina perforatrice era priva del dispositivo di sicurezza. Come dichiarato nella relazione "l'organo operatore non aveva la fune collegata".

Questo sequestro, fortunatamente preventivo ad un incidente, che se verificatosi è in grado di mettere a serio rischio la sicurezza e la vita dei lavoratori che vi operano. Un anno fa morì un operaio con una macchina perforatrice simile a quella sequestrata nella galleria di Vaglia in Mugello. "Un fatto gravissimo, da non sottovalutare perché non è morto nessuno su quella macchina, teniamo presente che sono cantieri che lavorano per grandi opere pubbliche in cui i protocolli della sicurezza in ultima analisi sono responsabilità della stazioni appaltanti". Approvata a maggioranza dal Consiglio regionale della Toscana il 2 marzo una Mozione che impegna la Giunta regionale, in vista dei lavori sul nodo fiorentino dell'Alta velocita' a supportare la presenza della Regione Toscana nell'Osservatorio ambientale nazionale con ''un'adeguata e specifica struttura tecnico amministrativa, che possa essere per il proprio rappresentante un riferimento e un sostegno tecnico in ordine alle problematicita' ambientali connesse all'andamento dei lavori''. Rifondazione comunista chiede che la presenza della Regione e della Provincia coinvolte dai cantieri AV nell’Osservatorio Nazionale sia estesa specificatamente alle problematiche collegate al controllo della sicurezza dei lavoratori e dei piani di sicurezza nei cantieri delle grandi opere.

I Consiglieri Provinciali hanno chiesto nell'Interrogazione rivolta al Presidente Andrea Barducci "nel riaffermare la gravità dell’avvenuto sequestro della macchina perforatrice nel cantiere nell'area ex macelli. Scongiurato l’ennesimo possibile morto sul lavoro, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sull’avvenuto sequestro, sui motivi per cui erano stati rimossi i dispositivi di sicurezza, se la Provincia, la regione Toscana, e il Comune di Firenze nelle loro rispettive competenze hanno espletato, in qualità di stazioni appaltatrici, tutti i dovuti controlli dei protocolli di sicurezza richiesti dal TUSL (Dlgs 81/2008) e se la provincia di Firenze analogamente alla Regione Toscana quali monitoraggi e controlli siano stati effettuati da l’Osservatorio Ambientale, in sinergia con la ASL, sul versante della sicurezza dei lavoratori e dei piani di sicurezza nei cantieri dell’Alta Velocità e quali siano stati gli esiti".

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