Il Piano strutturale di Firenze entro novembre in Consiglio comunale

Presentato questa mattina a Commissioni e Quartieri. Dalla maggioranza prove tecniche di allargamento. Giocoli: "Il giovane sindaco contro la elefantiaca burocrazia del Demanio". Sabatini: "Ma etruschi e romani già conoscevano il tracciato TAV?"

Redazione Nove da Firenze
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20 ottobre 2010 19:30
Il Piano strutturale di Firenze entro novembre in Consiglio comunale

Giocoli: ''“Un atto storico, è il primo Piano strutturale che viene portato in Consiglio comunale con l'attuale normativa regionale e che tiene conto della legge 10 del 2010, un atto che va ben oltre una legislatura. Non dobbiamo sentirci condizionati da tempi, ma è necessario un continuo approfondito confronto, più riunioni di commissioni e anche più sessioni di Consiglio”. Così ha detto il presidente del Consiglio comunale di Firenze, Eugenio Giani, stamani nella Sala della Miniatura di Palazzo Vecchio dove erano riunite tutte le commissioni consiliari per assistere alla presentazione tecnica del Piano.

Dopo l’introduzione del presidente Giani e della presidente della commissione urbanistica Elisabetta Meucci è intervenuto anche il sindaco Matteo Renzi. “Prima del Piano strutturale – ha specificato il presidente Giani - c’erano i piani regolatori, il cosiddetto Piano Detti (1962), il Piano Vittorini (1992). Ora per la prima volta andrà in Consiglio comunale il Piano strutturale ed è un’occasione importante. Io mi sento – ha aggiunto Giani- garante di ogni proposta di emendamento, di integrazione, di volontà di approfondimento che emerga da tutti i consiglieri, ma anche da parte dei cittadini che nei 100 luoghi hanno dimostrati di voler essere partecipi ed interessati al confronto”. “Il Piano strutturale non è più solo uno strumento di pianificazione urbanistica, ma il principale strumento di governo del territorio”.

Lo ha detto la presidente della commissione urbanistica di Palazzo Vecchio Elisabetta Meucci (Pd) intervenendo alla presentazione del Piano strutturale di fronte a tutte le commissioni, ai Quartieri convocati dalla stessa Meucci per una prima conoscenza tecnica dei contenuti del Piano. “Da ora fino a novembre – ha spiegato la presidente - mese entro il quale il Piano strutturale andrà in Consiglio comunale, tutte le commissioni sono chiamate a portare il loro contributo ognuna secondo le proprie competenze (istruzione, sport, cultura, ambiente, mobilità, pari opportunità, eccetera).

Tutti i contributi, compresi quelli dei Consigli di Quartiere, saranno portati ad una sintesi in commissione urbanistica per l’espressione di parere. A quel punto il Piano strutturale andrà in Consiglio comunale per essere discusso e poi votato". Si allarga la maggioranza? Poi, durante la riunione che si è svolta stamani fra i capigruppo di maggioranza, Francesco Bonifazi (Pd), Giuseppe Scola (IdV), Eros Cruccolini (SeL), Stefano Di Puccio (Gruppo Misto) è stato rivolto al Gruppo Spini per Firenze (era presente Valdo Spini) l’invito a partecipare e confrontarsi sui contenuti del nuovo Piano strutturale in relazione a quanto fin qui emerso nel dibattito fra le forze politiche.

“Ci si confronterà – hanno detto Bonifazi, Scola, Cruccolini, Di Puccio e Spini - per valutare il percorso da seguire per il più ampio coinvolgimento possibile nell’adozione del Piano strutturale anche alla luce di un’auspicata convergenza delle forze di sinistra e di centro sinistra”. I commenti del centrodestra “Una sfida al governo, una lotta contro l’elefantiaca burocrazia del Demanio: è questo il ‘succo’ delle ambizioni del Piano strutturale alla luce di quanto ha detto oggi il sindaco alle commissioni riunite per la presentazione”.

Questo il commento della vicecapogruppo di Fli Bianca Maria Giocoli. “Infatti – ha proseguito Giocoli – il contenuto più innovativo del Piano, cioè i cosiddetti ‘volumi zero’ avrà un senso e potrà essere messo in pratica solo attraverso un accordo con il Demanio. Se Renzi ci riuscirà, e in tempi brevi, allora chapeau, e il piano funzionerà appieno, altrimenti la sua efficacia si affloscerà come un soufflé venuto male. Ad oggi quali accordi e con quali contenuti ci siano con il demanio non è dato sapere e francamente speriamo che ci siano e siano stati l’occasione e lo scopo dei frequenti viaggi a Roma del sindaco”. “Ma al di là del braccio di ferro con lo Stato – ha sottolineato l’esponente di Fli – resta comunque la domanda: ma per quale tipo di edilizia residenziale e per quali cittadini è stato pensato questo piano? Non certo per le cosiddette fasce grigie.

Quali cittadini potranno permettersi un’edilizia da 4500 euro al metro quadro? Si pensa forse che ristrutturare Costa San Giorgio potrà avvenire a costi zero o ai minimi termini? Perché, caro sindaco, è bello dire riqualifichiamo e “riusiamo”, ma a quali costi? Continuiamo a pensare a quei cittadini che non hanno i requisiti per l’edilizia pubblica ma nemmeno la capacità economica per l’edilizia da libero mercato, e ci dimentichiamo proprio dell’housing sociale di cui tutti si riempiono la bocca e che forse, volutamente, confondono con Casa spa”. “Rischiate di diventare, senza volerlo, i difensori della rendita, e intanto con Sant’Orsola persa la grande e ghiotta occasione di riportare la residenza in centro” ha concluso Giocoli. Sabatini (Pdl): "Ma etruschi e romani già conoscevano il tracciato TAV?" “L’odierna presentazione del Piano strutturale, dopo il discorso filosofico del sindaco, ha visto l’illustrazione delle tavole componenti il piano da parte dell’architetto Fanfani, dell’ingegner Parenti e del dottor Rubellini.

Dopo aver visto le tavole sulla tutela del rischio archeologico, sulla situazione delle falde idriche e sul rischio sismico, ho fatto notare come clamorosamente tutte quante non vedessero alcuna zona di contatto col tragitto del sottoattraversamento della Tav. In particolare, mi sono soffermato sulla carta della tutela del rischio archeologico, chiedendo ai tecnici se per caso già gli etruschi o gli antichi romani sapessero che migliaia di anni dopo ci sarebbe stato, proprio da lì, il passaggio di un treno sotterraneo.

In quella carta infatti le zone in grigio, che indicano appunto il rischio di incontrare reperti sepolti, si interrompono per coincidenza tutte lungo le linee del tracciato; una coincidenza alquanto bizzarra che mi ha spinto a porre ulteriori domande alle quali ho ricevuto per il momento risposte non esaustive. Per questo mi riservo un’approfondita analisi nelle prossime settimane”. Questo l’intervento del consigliere del Popolo delle Libertà Massimo Sabatini. (lb) (fdr)

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