Al Museo Ebraico di Livorno ''Jerusalem''

Il museo ebraico di Livorno “Yeshivà Marini” si apre all’arte contemporanea. Dal 12 al 31 agosto 2010 accoglie infatti, per la prima volta, un’installazione dell’artista contemporaneo livornese CCH.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 agosto 2010 14:52
Al Museo Ebraico di Livorno ''Jerusalem''

Il museo ebraico di Livorno “Yeshivà Marini” si apre all’arte contemporanea. Dal 12 al 31 agosto 2010 accoglie infatti, per la prima volta, un’installazione dell’artista contemporaneo livornese CCH. La mostra dal titolo “Jerusalem” ha la volontà di rovesciare il significato del simbolo “muro”. Non più qualcosa di indistruttibile e negativo, piuttosto un simbolo di pace, una realtà fragile e accessibile. Un insieme di cartoni, per la precisione otto, ricolmi di pane azzimo importato da Gerusalemme saranno posizionati in modo da ostruire una finestra del museo.

L’opera minimale ha come ulteriore scopo quello di aprire un dibattito sul concetto di integrazione tra arte antica e contemporanea. CCH nasce a Livorno dove vive e lavora tutt’oggi. Il lavoro dell’artista contemporaneo livornese è una continua ricerca per mantener vivo il ricordo “politico” di ciò che ogni giorno accade nel mondo. Pone interrogativi costanti, ferma il momento, nella speranza di “svegliare” le coscienze delle persone affinché non dimentichino. Non si considera un attivista, non è sua intenzione esserlo.

Semplicemente si limita a creare sempre nuovi stimoli. Ciò che conta nelle opere dell’artista labronico è il concetto, solo successivamente sceglie i materiali e le forme che ritiene più adeguate per sviluppare le proprie opere.

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