A Firenze in mostra il ''Grande cubo'' di Michelangelo Pistoletto

L’artista italiano è stato invitato dal CCCS - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina a presentare, all’interno del cortile di Palazzo Strozzi, un’opera che rendesse omaggio alla straordinaria architettura rinascimentale fiorentina.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 luglio 2010 16:08
A Firenze in mostra il ''Grande cubo'' di Michelangelo Pistoletto

Dal primo ottobre 2010 al 23 gennaio 2011, il cortile interno di Palazzo Strozzi di Firenze accoglie l’installazione di Michelangelo Pistoletto, Grande cubo specchiante - Luogo di riflessione e meditazione. Artista tra i più celebri del panorama contemporaneo, Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) è stato invitato dal CCCS - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina per realizzare un’opera che rendesse omaggio alla straordinaria architettura rinascimentale fiorentina. L’evento riprende le analoghe iniziative che, rispettivamente nel 2008 e nel 2009, avevano visto Wang Yu Yang (Harbin, Cina, 1979) e Yves Netzehammer (Sciaffusa, Svizzera, 1970) realizzare installazioni ambientali site specific. Il progetto ideato e realizzato della Fondazione Palazzo Strozzi – in collaborazione con Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Le Moulin – segna la nascita della partnership con Castello di Ama per l’Arte Contemporanea di Gaiole in Chianti (Siena).

Grande Cubo specchiante - Luogo di riflessione e meditazione è una struttura cubica ricoperta esternamente di opache lastre in acciaio e all’interno rivestita completamente di specchi. L’opera darà vita a un percorso nel quale il pubblico potrà vivere l’esperienza di un luogo senza limiti, che si estende all’infinito. Al centro dello spazio è collocato il Metrocubo di Infinito (1966), storica opera dell’artista piemontese costituita da superfici esternamente opache ma specchianti verso l'interno, facendo giungere al culmine le possibilità di rifrazione. Lo specchio è un elemento fondamentale dell’arte di Pistoletto.

Esso rappresenta l’estensione fisica e intellettuale della mente, rendendo percepibile ciò che normalmente è celato all’occhio umano. “Lo specchio – afferma lo stesso Pistoletto - espande le caratteristiche dell’occhio e la capacità della mente fino a offrire la visione della totalità”. L’opera diviene un luogo laico di raccoglimento spirituale, in cui ciò che ha davvero valore è l’uomo con la sua capacità d’immaginare. L’iniziativa si tiene in contemporanea con la mostra Ritratti del Potere che, dal primo ottobre 2010 al 23 gennaio 2011, svilupperà un’analisi sul ritratto e sulla rappresentazione mediatica del potere politico, economico e sociale nel mondo contemporaneo, attraverso le opere di artisti e collettivi internazionali quali Tina Barney, Christoph Brech, Bureau d’études, Fabio Cifariello Ciardi, Clegg & Guttman, Nick Danziger, Rineke Dijkstra, Jim Dow, Francesco Jodice, Annie Leibovitz, Helmut Newton, Trevor Paglen, Martin Parr, Wang Qingsong, Daniela Rossell, Jules Spinatsch, Hiroshi Sugimoto, The Yes Men. Michelangelo Pistoletto Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933.

Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Nel biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono inoltre la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti.

I Quadri specchianti costituiranno la base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica. Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società.

Tra il 1975 e il 1976 realizza alla Galleria Stein di Torino un ciclo di dodici mostre consecutive, Le Stanze, il primo di una serie di complessi lavori articolati nell’arco di un anno, chiamati “continenti di tempo”, come Anno Bianco (1989) e Tartaruga Felice (1992). Nel 1978 tiene alla Galleria Persano di Torino una mostra nel corso della quale presenta due fondamentali direzioni della sua futura ricerca e produzione artistica: Divisione e moltiplicazione dello specchio e L’arte assume la religione.

All’inizio degli anni Ottanta realizza una serie di sculture in poliuretano rigido, tradotte in marmo per la mostra personale del 1984 al Forte di Belvedere di Firenze. Dal 1985 al 1989 crea la serie di volumi “scuri” denominata Arte dello squallore. Nel corso degli anni Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società.

Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. Nel 2004 l'Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione l'artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso. Nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d'arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”.

Nel 2008 viene conferito a Pistoletto - Cittadellarte, il Premio Speciale Città di Sasso Marconi, per l'innovazione dei linguaggi. In preparazione per ottobre 2010 la retrospettiva al Contemporary Art Museum, Philadelphia. E’ stato recentemente nominato Direttore Artistico di Evento 2011 a Bordeaux. Castello di Ama per l’Arte Contemporanea A partire dal 2000, i titolari dell’azienda vitivinicola Castello di Ama, Lorenza Sebasti e Marco Pallanti, hanno dato vita a “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea”, un progetto che, in collaborazione con la Galleria Continua, ha portato alcuni tra i più importanti artisti del panorama internazionale alla realizzazione di opere in dialogo con lo spirito e la specificità di un luogo come il piccolo borgo medievale di Ama nelle colline senesi. Negli anni, si sono succeduti Michelangelo Pistoletto, Daniel Buren, Giulio Paolini, Kendell Geers, Anish Kapoor, Chen Zhen, Carlos Garaicoa, Nedko Solakov, Cristina Iglesias e Louise Bourgeois, che hanno fornito personali riflessioni su questo contesto così unico, realizzando opere site-specific permanenti collocate tra le cantine e gli spazi esterni delle due ville di proprietà dell’azienda, visitabili su appuntamento.

Michelangelo Pistoletto Grande cubo specchiante - Luogo di riflessione e meditazione Firenze, Palazzo Strozzi - Cortile 1 ottobre 2010 - 23 gennaio 2011 Orari: Tutti i giorni 9– 20, giovedì fino alle 23. Ingresso libero

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