A Chianciano cresce il turismo di gruppo, ma diminuisce quello individuale

Al vaglio la possibilità di richiedere lo “Stato di crisi” mentre prosegue l’iter in Parlamento per l’istituzione della “Zona Franca Termale” nelle cittadine in cui insistevano le aziende termali di proprietà del soppresso ente Eagat.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 2010 15:36
A Chianciano cresce il turismo di gruppo, ma diminuisce quello individuale

“Anche se non vi sono ancora dati ufficiali recenti relativi al movimento turistico nella città termale la percezione relativa alle presenze a Chianciano Terme è di un significativo aumento del turismo di gruppo, sia relativo al settore congressuale sia al settore sportivo, quest’ultimo settore grazie anche alle numerose iniziative promosse e sostenute dall’Amministrazione Comunale (Giro d’Italia, i Camp di calcio, ritiri di squadre e Camp formativi di pallacanestro, manifestazioni di nuoto, corsi di tuffi e nuoto sincronizzato, finali nazionali natatorie, podismo e tanti altri appuntamenti).

Vi è invece una diminuzione del turismo individuale. E’ pertanto necessario continuare a contrastare la situazione di crisi strutturale in cui la nostra città si dibatte come a tutti noto già da molti anni. Occorre lavorare sinergicamente per mettere a punto politiche di sviluppo che puntino a riposizionare l’offerta turistica e termale (sia curativa che del wellness)”. Ad affermarlo è il sindaco del Comune di Chianciano Terme, Gabriella Ferranti, che sottolinea la necessità di recepire le diverse istanze che giungono dalle associazioni di categoria presenti nel territorio.

Proprio in questi ultimi giorni di grande importanza è stato l’incontro promosso dall’Associazione Albergatori di Chianciano Terme finalizzato, oltre che ad analizzare nel dettaglio la situazione attuale, ad attivare processi anticrisi. Per questo occorrono anche strumenti normativi adeguati. Anche la richiesta dello stato di crisi è stata oggetto di analisi durante l’incontro. Si tratta adesso di approfondire rapidamente la questione, valutarne l’attuabilità ed i costi e benefici ed è con questa finalità che l’amministrazione comunale incontrerà tra alcuni giorni i rappresentanti delle categorie produttive. La richiesta dello stato di crisi significherebbe attivare un percorso parallelo a quello avviato dal Franco Ceccuzzi (primo firmatario della proposta di legge numero 2485) finalizzato ad istituire zone franche termali nelle cittadine in cui insistevano le aziende termali di proprietà del soppresso ente Eagat. “Le due strade non si contrastano bensì si rafforzano evidenziando la complessità della nostra situazione - afferma Ferranti - è urgente lavorare per sostenere le attività produttive, commerciali e gli albergatori locali”.

Non c’è più tempo, adesso, tutti insieme, dobbiamo agire! Perché è evidente che decisioni così importanti vanno condivise con le associazioni di categoria, con le forze politiche e con la città nel suo complesso. E in tal senso l’Amministrazione Comunale farà fino in fondo la propria parte”.

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