Parigi val bene una messa

La celebrazione di Enrico IV e l'ideologia del principato mediceo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 luglio 2010 14:51
Parigi val bene una messa

A quattrocento anni dall’assassinio di Enrico IV, il Museo delle Cappelle Medicee, unitamente al Musée national du château de Pau, intende celebrare con una grande mostra, il Re di Francia e di Navarra. Il fulcro della mostra è costituito da 19 tele a monocromo che Cosimo II de’ Medici commissionò a pittori accademici fiorentini per celebrare, con grande pompa, le esequie di Enrico IV il 16 settembre 1610 nella Basilica di San Lorenzo.

Questa scelta rientrava nella consolidata abitudine che, a partire dal Cinquecento, vide la famiglia Medici, regnante a Firenze, mostrare la propria influenza politica in Europa anche tramite allestimenti scenografici legati ad eventi familiari delle principali dinastie: nascite, matrimoni e morti. In qualche modo i Medici di questi eventi ne diffondevano una sorta di resoconto attraverso la cosiddetta “letteratura cerimoniale”. Si trattava di opere letterarie che venivano inviate alle maggiori corte europee.

Gli storici hanno rilevato come queste opere abbiano avuto una diffusione mirata ed efficace. Esemplari di queste opere sono state trovate nelle biblioteche di tutta Europa. Il fine era quello di diffondere la notizia delle celebrazioni e veicolare, attraverso di esse, un'immagine importante del Granducato di Toscana. Con questa premessa si comprende meglio il significato di questa mostra. I soggetti dei quadri eseguiti da un gruppo poco noto di pittori e artisti, che ha preso, grazie agli studi, forma visibile attorno a celebrità quali l’Empoli, il Curradi e il Poccetti, furono dettati da storici e letterati e fra gli argomenti scelti vi erano quelli nei quali i Medici avevano svolto un ruolo significativo.

Si tratta di un’esposizione di grande rilievo leggermente differenziata nelle due sedi, per intuibili motivi di comunicazione. Se infatti la figura di Enrico IV è ovvia per la Navarra, altrettanto non lo è per Firenze, dove occorre una maggiore introduzione didattica. Una parte viene perciò dedicata ai Medici e alla politica familiare che vide Maria, nipote di Ferdinando I, andare in sposa a Enrico IV nel 1600 giungendo, dopo l’assassinio del Re, alla reggenza della corona di Francia per il delfino.

Con la magnificenza della pompa funebre, celebrata a Firenze, la corte medicea voleva sottolineare la legittimità di quella reggenza e della successione al trono per Luigi XIII. In mostra sono presenti oltre alle tele, libri, incisioni e disegni per la celebrazione, l’albero genealogico dei Medici, medaglie dei principali personaggi legati all’episodio, documenti del matrimonio, preziosi ritratti del Re e della Regina in pittura e scultura e un magnifico bozzetto di Pieter Paul Rubens, con lo Sbarco di Maria de’ Medici a Marsiglia eseguito a modello per il ciclo per il palazzo del Lussemburgo, che Maria commissionò al pittore tra il 1622 e il 1624. di Alessandro Lazzeri

Notizie correlate
In evidenza