Uncem e Comuni montani chiedono alla Regione un tavolo di concertazione

La montagna, non solo perchè rappresenta oltre il 50% del territorio regionale e più di un milione di abitanti può e deve essere uno dei motori di sviluppo della Toscana.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 luglio 2010 15:29
Uncem e Comuni montani chiedono alla Regione un tavolo di concertazione

Con un tour che prevede 19 tappe (presso le 14 Comunità montane e presso le 5 Unioni speciali di comuni) l’Uncem, col suo presidente regionale Oreste Giurlani, ha predisposto incontri con i sindaci dei comuni montani per definire una richiesta al presidente della Regione Enrico Rossi perchè “apra un tavolo di confronto che possa servre a costruire un nuovo assetto istituzionale di governo, condiviso ed utile, che garantisca al meglio servizi e funzioni essenziali per i cittadini”. Ieri il primo incontro con i sindaci dell’area montana del Pratomagno.

Lunedì in Val di Bisenzio. Gli incontri saranno conclusi entro la fine di luglio. “Si tratta - ha spiegato Giurlani - di ottenere che i 160 sindaci di comuni montani facciano pervenire al presidente Rossi una richiesta di convocazione per un tavolo di concertazione per discutere il documento elaborato dall’Uncem sulla situazione economica ed istituzionale”. Tale documento, che sarà approvato da tutti i comuni, parte dalle considerazioni relative alla Finanziaria, che sono preoccupanti come ha riconosciuto il presidente Giorgio Napolitano quando ha incontrato la giunta nazionale dell’Uncem. Il documento si richiama a quanto è stato costruito in Toscana per la montagna, ed in particolare con la legge di riordino delle Comunità montane con legge regionale 37/08. Se poi - si legge nel documento - si debba prevedere il superamento delle Comunità montane, allora si potrebbero ipotizzare nuovi soggetti da qualificare come “Comunità dei Comuni Montani”. Solo un siffatto percorso può garantire il mantenimento di una filiera istituzionale autorevole e sufficientemente strutturata. La montagna, non solo perchè rappresenta oltre il 50% del territorio regionale e più di un milione di abitanti (che hanno gli stessi diritti di tutti i cittadini toscani) può e deve essere uno dei motori di sviluppo della Toscana. Il documento si conclude con l’affermazione della necessità di difendere la ruralità che è una delle grandi immagini della Toscana nel mondo passa in larga parte da una politica attenta al territorio montano ed ai suoi cittadini.

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