I comuni rivendicano l’autonomia nella pianificazione urbanistica

"I comuni toscani - spiega Oreste Giurlani di Uncem Toscana - hanno svolto e continuano a svolgere nella valorizzazione del patrimonio naturale, edilizio e culturale un ruolo importante".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 giugno 2010 18:58
I comuni rivendicano l’autonomia nella pianificazione urbanistica

“Riteniamo utile che si apra una stagione di confronto con la Regione per migliorare ulteriormente la strumentazione urbanistica esistente, ma stigmatizziamo ogni tentativo che cerchi, invece, di rispondere non alle esigenze certamente necessarie di un migliore governo del territorio, ma a quelle di chi vuole ricollocare nuovi poteri e privilegi”. Lo ha dichiarato Oreste Giurlani, sindaco di Fabbriche di Vallico nonchè presidente di Uncem Toscana, che rappresenta 160 cfomuni montani. “I comuni toscani - prosegue Giurlani - hanno svolto e continuano a svolgere nella valorizzazione del patrimonio naturale, edilizio e culturale un ruolo importante.

Se in molte parti della Toscana incontriamo oggi Centri Storici pienamente recuperati e paesaggi sopravvissuti al degrado e alla speculazione edilizia, lo dobbiamo soprattutto ai tanti comuni che, supportati da adeguate normative Regionali, hanno imposto vincoli e tutele al patrimonio edilizio esistente salvando borghi, casolari, ville e fattorie, un tessuto urbano e rurale che la Sovrintendenza non ha mai sottoposto a tutela”. Giurlani respinge, con decisione, ogni tentativo di avviare un dibattito che possa riproporre il tema di un salutare controllo sull’attività pianificatoria dei comuni. Il confronto e la contaminazione degli strumenti urbanistici avviene a livello di PIT (Piano di Indirizzo Territoriale), PTCP (Piano Territoriale Coordinamento Provinciale) e PS (Piano Strutturale), e non certo di Regolamento Urbanistico, che deve essere coerente agli indirizzi del Piano Strutturale. È bene chiarire, in ogni caso, che dopo la riforma del titolo V e dopo oltre un decennio dalla entrata in vigore della Legge 5, e poi della Legge 1, che hanno sancito il pieno riconoscimento dell’autonomia degli enti territoriali e l’affermazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza, riproporre logiche di controllo (e poi chi controlla chi e a che titolo!) è, improponibile e non attuabile. “Come Uncem Toscana - fa sapere Giurlani - abbiamo avanzato delle proposte concrete inerenti una nuova e migliore programmazione della montagna attivando intanto un capitolo speciale nel PIT.

Abbiamo chiesto inoltre un sostegno istituzionale e finanziario ai comuni, soprattutto a quelli piccoli, che garantisca capacità e qualità pianificatoria e ne rispetti autonomia e decisione. Chiediamo un’ulteriore semplificazione delle procedure, che si chiuda rapidamente la vertenza sul piano paesaggistico. Poi ancora la necessità di valorizzare gli aspetti paesaggistici e quelli legati alla sostenibilità ambientale, individuando, in collaborazione con i comuni, le parti del territorio vocate e/o interdette per l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile con particolare riferimento all’energia solare ed eolica.

Valorizzare infine il programma per Cartografia e GIS Montagna Toscana che rappresenta una grande opportunità per i comuni montani e per il SIT regionale. In questo contesto riteniamo positivi gli incontri svolti con l’Assessore regionale all’Urbanistica e Territorio Anna Marson, che abbiamo constatato essere attenta ai problemi della montagna e dei piccoli comuni”.

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