La Toscana, con Oreste Giurlani, al Quirinale dal presidente Napolitano

Al Quirinale, per l’incontro con il presidente Giorgio Napolitano, questa mattina c’era anche Oreste Giurlani, membro della Giunta nazionale Uncem (della quale è vice-presidente) e responsabile della Delegazione toscana di Uncem.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 giugno 2010 15:58
La Toscana, con Oreste Giurlani, al Quirinale dal presidente Napolitano

Al Quirinale, per l’incontro con il presidente Giorgio Napolitano, questa mattina c’era anche Oreste Giurlani, membro della Giunta nazionale Uncem (della quale è vice-presidente) e responsabile della Delegazione toscana di Uncem. “Ho apprezzato vivamente - ha dichiarato Giurlani ad Agipress - l’accoglienza che ci è stata riservata dal Capo dello Stato che ha ascoltato con pazienza ed interesse le spiegazioni dell’Uncem sulla difficile situazione che il Paese sta vivendo in montagna a causa dei continui tagli che il Governo opera nei confronti delle Comunità montane e dei Comuni montani”. Nell’incontro, durato circa 90 minuti, i presenti hanno potuto illustrare a Napolitano le problematiche relative alla situazione della montagna e Giurlani, da parte sua, ha indicato i tanti temi che riguardano la montagna toscana, ottenendo l’attenzione del Capo dello Stato che si è detto pronto a porre in atto le azioni di sua competenza per andare incontro alle istanze della montagna. “E’ chiaro - ha aggiunto Giurlani - che le dichiarazioni di Napolitano non produrranno effetti diretti, ma l’augurio è che il suo messaggio arrivi al Governo perchè possa prenderlo nella doverosa considerazione”. Giurlani ci ha elencato i punti salienti che sono stati illustrati al Capo dello Stato nel corso dell’incontro. Il piccolo comune è la base della nostra democrazia, ed è come se fosse una famiglia allargata.

Per questo occorre sostenerlo nella sua logica di integrazione, attraverso integrazioni di funzioni e non fusioni. Il processo di riordino effettuato sulle Comunità Montane, con l’esclusione dei comuni costieri e marini, è una significativa riforma che va nel senso di contenere il dispendio di risorse pubbliche e di efficienza del sistema. Va però fatto conoscere con maggiore diffusione, perché non sono note le implicazioni in termini di risparmio e di contenimento della spesa realizzate. La manovra finanziaria attualmente in atto effettua interventi con il machete, e non si può usare il cannone per sparare alle mosche.

Nella assoluta necessità di garantire la tenuta dei conti pubblici, il presidente Napolitano conferirà con il ministro Tremonti per rassicurarsi che non vengano colpiti i livelli istituzionali e territoriali più fragili con conseguenze sull’erogazione dei servizi. In questo senso il presidente ha invitato il sistema delle regioni e delle autonomie locali a interrogarsi e confrontarsi al proprio interno su quali siano le sacche di possibile inefficienza su cui intervenire per risparmiare e quali siano invece i livelli già ridotti all’osso. Il presidente ha riconosciuto che la montagna è una essenziale risorsa per il paese, e in questa cornice il tema della riorganizzazione del livello istituzionale comunale deve avvenire riconoscendone la specificità.

Pertanto, l’unico livello sovracomunale obbligatorio nelle zone non montane può assumere la veste di consorzio, mentre in montagna può assumere quella di comunità montana perché in tali zone c’è una specificità caratteristica. Il presidente ha dato atto che il tema delle indennità di funzione per le comunità montane non incide sotto il profilo dei saldi statali, e ha condiviso l’ipotesi di trasferire la tematica a livello di leggi regionali stante la competenza regionale in materia di comunità montane. Il presidente ha voluto assicurarsi che l’Uncem venga ascoltata nel processo di riforma, e che eventuali dinieghi alle proprie proposte vengano motivati rispetto all’incidenza sulla spesa pubblica.

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