Giurlani (Uncem): ”ATO idrici, che confusione”

Il Decreto legge n. 2 ha eliminato le grandi società d’acqua e di rifiuti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2010 19:50
Giurlani (Uncem): ”ATO idrici, che confusione”

Dopo tre mesi dall’approvazione del Decreto legge n. 2 intitolato “interventi urgenti per enti locali e regioni”, ancora le Regioni non hanno stabilito, con legge propria, le forme e le modalità organizzative del servizio di erogazione dell’acqua e di raccolta e smaltimento rifiuti. La fine degli Ato porterà a un’ulteriore esclusione dei sindaci dai luoghi di decisione. Anche negli Ato i sindaci rappresentano la popolazione, il contropotere popolare. Si tratta di un altro passo verso la privatizzazione dell’acqua, la sua definitiva mercificazione.

Nel frattempo, ai rischia il caos normativo nell’acqua. Per capire che cosa sta succedendo, l’Anea ha organizzato a Torino, per i prossimi 9 e 10 giugno, un appuntamento dal titolo “Il governo delle funzioni di regolazione nei servizi idrici” con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Provincia di Torino. Lo scopo è quello di esplorare le possibili riforme delle funzioni di regolazione avanzate in questi anni, sotto il profilo politico, economico e giuridico, anche alla luce delle esperienze condotte in altri Paesi ed in altri settori.

Quale sarà l'orientamento della Regione Toscana sulle attribuzioni dei compiti che sino ad ora gli Ato hanno svolto? A questa domanda ha risposto l’assessore regionale toscano all’ambiente Anna Rita Bramerini. «Questo è un esempio di decisionismo governativo assolutamente sbagliato che è passato come un taglio dei costi della spesa pubblica e invece è diretto a colpire la regolazione da parte del pubblico di due settori strategici: i rifiuti e l'acqua.

La Toscana aveva già provveduto a ridurre da 10 a 3 gli Ato dei rifiuti. Adesso la norma nazionale rischia di vanificare i nostri progetti di semplificazione e gestione del settore in una fase delicatissima in cui per i rifiuti si lavora alle gare per trovare il gestore unico. Ridisegnare il settore sarà uno dei miei primi compiti. Abbiamo istituito un gruppo di lavoro che sta studiando l'aspetto giuridico della questione. Ci troviamo però a fare i conti con una normativa nazionale confusa. Ciò che posso garantire è che ci impegneremo a ridefinire un quadro organico anche per l'acqua». Da parte sua, Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, si augura che la Regione sappia delineare un intervento ideoneo sia a garantire la gestione pubblica dell’acqua che a rispettare il ruolo dei sindaci in questo settore.

Infine, Giurlani ricorda anche la proposta Uncem di prevedere una sorta di indennità di compensazione a favore della montagna, dove ci sono le sorgenti e quindi inizia il processo di utilizzo delle risorse idriche di cui poi si avvantaggerà la pianura”.

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