Piazza Santo Spirito: un museo-libreria-caffè per l'artigianato artistico

Il vicesindaco Nardella: "Un modo per far vivere l'Oltrarno fiorentino"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 aprile 2010 23:42
Piazza Santo Spirito: un museo-libreria-caffè per l'artigianato artistico

“Oggi qui si avvera un piccolo sogno: riaprire quella che è stata una storica bottega artigiana fiorentina non come uno spazio anonimo, ma con un’idea assolutamente innovativa, che potrà recuperare la memoria di quel patrimonio di conoscenza e sapere che qui ha vissuto per decenni. Questo è un modo concreto per far rivivere piazza Santo Spirito e l’Oltrarno”. Sono le parole del vicesindaco Dario Nardella alla presentazione della libreria-museo-caffè “Volume” in piazza Santo Spirito, nata nello spazio che dal 1887 è stata la bottega del mitico “Bini”, artista del legno, creatore di forme per cappelli e di tanti oggetti d’arte oggi esposti anche al Moma di New York.

Due anni fa la storica bottega ha chiuso, ma oggi in qualche modo torna a vivere grazie all’idea dei gestori dell’attiguo ristornante ‘Borgo Antico’: creare un nuovo locale, una gelateria artigiana rivolta soprattutto ai giovani, mantenendo però la struttura del laboratorio, esponendo tanti preziosi oggetti in legno, raccogliendo con una ricca sezione di volumi dedicati all’artigianato artistico forniti dall’editore Giunti, organizzando serate dove saranno ospitati gli artigiani dell’Oltrarno per parlare del loro lavoro, anche con dimostrazioni pratiche.

Un progetto reso possibile grazie alla norma del Comune che permette di aprire le librerie-caffè destinando un quarto dello spazio all’attività commerciale e il resto all’attività culturale e ricreativa. “L’obiettivo dell’amministrazione comunale naturalmente è mantenere aperte le botteghe artigiane – ha detto ancora Nardella – Ma laddove chiudono i bandoni, vogliamo poter farli rialzare: magari in un modo diverso, ma senza perdere per sempre il valore inestimabile del nostro artigianato.

E questo è l’esempio di come sia possibile, con un piccolo ‘museo’ vivente aperto a tutti”. (ag)

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