Tutta l’arte di Firenze in formato extra large

Un innovativo periodico-guida approda in edicola: Visit Art, 96 pagine di grandi dimensioni firmate Centro Di per dare completezza e visibilità all'informazione culturale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 aprile 2010 15:59
Tutta l’arte di Firenze in formato extra large

Prima di tutto il formato extra large. 40 centimetri circa per 28 non passano di certo inosservati e sono quanto meno insoliti per una pubblicazione culturale, che vuol farsi leggere anche come guida del turista. Un’innovazione che si riflette peraltro nella grafica, elegante e ariosa, e nelle dimensioni dei caratteri, il cosiddetto corpo, finalmente ben leggibile. Questa audace grandeur tipografica tradisce del resto le ambizioni del progetto. Visit Art Firenze, la rivista che il Centro Di manda da oggi in edicola e libreria (www.centrodi.it), nasce infatti da un complesso mix di sensazioni personali e intuizioni di mercato: insofferenza profonda per gli immobilismi fiorentini (veri o presunti), amore indubbio per la città, voglia assai pratica di dare ordine alle disinvolte confusioni di sempre e spinta alle morte gore vigenti.

L’obiettivo è chiaro: rendere visibile il movimento e informare in modo completo, autorevole e conciso sulle molte cose che a Firenze accadono nei vasti territori delle arti. Ginevra Marchi, che del Centro Di è direttrice editoriale, ha appunto espresso questi solidi concetti presentando la nuova rivista della casa, avendo al fianco la soprintendente al Polo Museale Fiorentino Cristina Acidini, che con le sue celeberrime gallerie e le frequenti esposizioni temporanee fornisce a Visit Art Firenze non poca materia prima. La carta d’identità della rivista segnala quanto segue: stampa in quadricromia, carta Arcoprint, 96 pagine double face (metà italiano, l’altra inglese), costo 8 euro.

La periodicità è per il momento semestrale (aprile-settembre), domani chissà. Quanto ai contenuti, esaustive note di servizio accompagnano un corpus di schede e immagini sui musei grandi e minori, chiese e basiliche, istituti e fondazioni, biblioteche e luoghi espositivi. Dagli Uffizi al più nascosto dei cenacoli nulla sfugge. Gli stessi direttori, soprintendenti e presidenti collaborano a questo primo numero con articoli brevi e circostanziati: Beatrice Paolozzi Strozzi (Bargello), Marzia Faietti (Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi), Alessandro Cecchi (Galleria Palatina), Giuseppe De Micheli (Opera di Santa Croce).

Collaborazioni che sottolineano quanto meno curiosità e interesse per il progetto Visit Art Firenze, se non il proposito esplicito di condividerne i destini, come i fratelli Marco e Leonardo Bassilichi (vertici della nota omonima società), tra i principali sostenitori della rivista. Né manca una serie di rapide rubriche che aprono opportuni squarci di attualità e vita da vivere: le mostre, i restauri, gli eventi, le pubblicazioni, conferenze, performance e quanto altro arricchisca il panorama delle iniziative culturali... In Contemporaneo, ad esempio, Alberto Salvadori e Gabriele Ametrano registrano ciò che di nuovo accade tra teatro e danza, musica e cinema, fotografia e moda.

Carteggio è la pagina che Maria De Peverelli dedica alle opinioni di stranieri amanti di Firenze. Stranieri (di Alyson Price) presenta invece Università e Istituti internazionali di cui anche molti fiorentini hanno nozioni scarse o nulle. Bambini e ragazzi racconta l’arte per i più piccoli e Percorso architettonico (di Emilia Daniele) le curiosità di rilievo di strade e piazze. Librincittà (a cura della Libreria Arte&Libri) propone infine le novità editoriali su Firenze. “Questa nuova creatura ”, spiega Ginevra Marchi, “fa la spia al desiderio di lasciare tracce fisiche.

E’ un noto vizio del mestiere che ho ereditato dai miei genitori, Ferruccio e Alessandra Marchi, fondatori del Centro Di. Ma in un’epoca in cui siamo sommersi di informazioni, informare con la carta, supporto materiale di cui ci si appresta a celebrare il funerale, ha lo scopo preciso di non perdere la memoria”. “Un giornale così impegnativo e speciale”, commenta Cristina Acidini, “non può che nascere per amore. Ed ecco quindi uno strumento ineguagliabile: anzitutto per percepire quantità e varietà dell’offerta, poi per organizzare tempi e modi della propria immersione nella cultura”.

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