La Toscana ricorre contro il governo sulla Finanziaria

La giunta ha deciso di sollevare la questione di fronte alla Corte costituzionale. Su difensore civico, consorzi, urbanistica e rischio idrogeologico la competenza è regionale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2010 19:36
La Toscana ricorre contro il governo sulla Finanziaria

La Toscana ricorre contro il governo ed impugna davanti alla Corte Costituzionale tre disposizioni della Finanziaria 2010 approvata dal Parlamento alla fine dell'anno scorso. Lo ha deciso ieri la giunta, che ha già dato mandato in tal senso all'avvocatura. In particolare la Toscana contesta al governo tre invasioni di campo: sulla soppressione del difensore civico e dei consorzi tra enti locali, sulle varianti urbanistiche di beni immobili degli enti pubblici alienati, dove non sarebbero più necessarie verifiche di conformità rispetto ai piani provinciali e regionali, e sul miliardo di euro per rimuovere le situazioni di maggior rischio idrogeologico nella penisola che il governo potrà utilizzare senza neppure consultare le Regioni.

Difensore civico e consorzi La Finanziaria 2010 ha ridotto i trasferimenti agli enti locali, obbligandoli, per ridurre le spese, a tagliare consiglieri comunali, assessori, consigli di circoscrizione e direttori generali nelle città più grandi, ma anche la figura del difensore civico e i consorzi tra enti locali. La Regione ha impugnato proprio questi ultimi due commi (art. 2, c. 186 lett. a ed e), su interessamento anche del Consiglio delle autonomie locali. La Costituzione assegna infatti allo Stato solo la competenza sulla legislazione elettorale, gli organi di governo e le funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitana.

Sul resto, ricorda l'assessore al rapporto con gli enti locali, è competente la Regione. Tra l'altro i consorzi sono un'articolazione importante nell'organizzazione dei servizi decisi in Toscana, in più settori. Variante su beni alienati La Finanziaria 2010 ha disciplinato le procedure di alienazione dei beni immobili degli enti pubblici, stabilendo che l'inserimento degli immobili nel piano ne determina la conseguente classificazione come patrimonio disponibile e ne dispone espressamente la destinazione urbanistica.

Di questi immobili i consigli comunali possono decidere una diversa destinazione urbanistica. La Regione contesta che questo possa avvenire, come è scritto in Finanziaria, senza il bisogno di verificare la conformità rispetto agli atti di pianificazione delle Province e delle Regioni. In materia di governo del territorio la competenza è infatti regionale. Tra l'altro la stessa disposizione era stata impugnata dalla Toscana un anno fa e la Corte Costituzione le aveva dato ragione. Rischio idrogeologico Per affrontare le situazioni a più elevato rischio idrogeologico il Cipe ha stanziato a novembre 1 miliardo.

La contestazione della Regione Toscana riguarda il fatto che nell'individuazione degli interventi da mettere in campo e delle situazioni a rischio più elevato non è previsto alcun coinvolgimento delle Regioni. di Walter Fortini

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