Sostenibilità e sanità: Bioedilizia e uso di energie rinnovabili

Il punto delle iniziative. Roggiolani: “Abbiamo gli strumenti per operare, serve un po’ di coraggio”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2010 13:52
Sostenibilità e sanità: Bioedilizia e uso di energie rinnovabili

Firenze – Un settore, come quello della sanità, che non sia sostenibile per la salute dei cittadini rappresenta una contraddizione in termini. Partendo da questo assunto la Regione Toscana, da anni, sta intervenendo con strategie di sostenibilità nel mondo sanitario, che rappresenta una fetta di industria importante nell’economia del territorio. Il convegno che si è aperto questa mattina nell’Auditorium del Consiglio regionale, dal titolo “Edilizia, ambiente e salute. Buone pratiche di integrazione verso la sostenibilità” ha fatto il punto sulle iniziative assunte e da assumere nel settore.

Come ha spiegato in apertura dell’incontro Fabio Roggiolani, presidente della commissione consiliare Sanità, il quale della sanità sostenibile, a partire dall’energia, ha fatto da anni un suo cavallo di battaglia, “gli sforzi profusi sono stati intensi e abbiamo prodotto un corpo legislativo che ci fornisce tutti gli strumenti per operare. Occorre adesso un po’ di coraggio da parte di coloro che lavorano nel settore sanità”. Anche l’attuale assessore al Diritto alla salute e candidato alla presidenza della Giunta per la prossima legislatura Enrico Rossi ha ribadito in questi giorni l’intenzione, nel caso di una sua elezione, “di continuare il lavoro perché tutta la sanità pubblica toscana trovi rapidamente nell’energia rinnovabile il proprio motore”.

“Una sanità sostenibile – ha spiegato ancora Roggiolani – è un fatto positivo per la salute dei cittadini e anche per l’economia. Pensare che la sostenibilità costi è un’idiozia, in realtà la sostenibilità è economicamente vantaggiosa ad ogni livello e anche in Toscana dobbiamo pensare che le fonti di energia per il futuro saranno le cosiddette ‘wws’: in italiano acqua, vento e sole”. Molte le iniziative messe in campo nell’ultimo periodo, alcune delle quali sono state illustrate durante il convegno.

A partire dalla trasformazione del parco macchine in dotazione al sistema sanitario regionale a trazione elettrica e a metano o gpl: è già partito l'acquisto di 110 auto elettriche, il più importante ordinativo pubblico mai fatto a livello europeo. Un altro strumento importante, elaborato da Maria Grazia Petronio dell’Asl di Empoli e messo a disposizione delle amministrazioni locali, è un regolamento per l’edilizia bio-eco sostenibile che prende in considerazione fattori come la localizzazione e l’orientamento degli edifici, la riduzione dei consumi energetici e dell’acqua, dell’inquinamento acustico, l’uso di materiali per la costruzione e l’arredamento che non rilascino sostanze pericolose, l’incremento della raccolta differenziata.

Una partita decisiva è quella dei rifiuti: sia per quanto riguarda la sostituzione delle attuali centrali termiche con cogeneratori che siano contemporaneamente produttori di energia elettrica, come è già accaduto a Viareggio, che permetterebbe alla sanità toscana di recuperare una cifra pari ad almeno 20 milioni di euro all'anno di risparmi e maggiori introiti; sia per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti ospedalieri, particolarmente inquinanti. Il Cnr di Pisa, ha spiegato ancora Roggiolani, ha messo recentemente a punto uno strumento capace di triturare e sterilizzare i rifiuti ospedalieri rendendoli assimilabili ai rifiuti urbani.

Infine, l’energia: produrre gli oltre 100 MW di potenza elettrica di cui ha necessità il sistema sanitario toscano tutti ad energia fotovoltaica, eolica, geotermica o a biomasse porterebbe, dopo gli ammortamenti, ad un guadagno annuale di almeno 30 milioni di euro all'anno per 15 0 20 anni. “E’ una sfida da cogliere subito – ha commentato Roggiolani - altrimenti la Toscana perderà un treno veramente importante”. (cem)

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