Vignaioli e Vignerons: a Montecatini la giornata inaugurale

Mille vignaioli testimoni di una risposta alla crisi economica nel rispetto della tradizione. Martini: «Il vino patrimonio economico e culturale da tutelare»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 dicembre 2009 20:34
Vignaioli e Vignerons: a Montecatini la giornata inaugurale

«I produttori di vino presenti a questa manifestazione sono la personificazione di una risposta di dinamismo e creatività, testimoniate dalle loro storie, dalle loro culture, ma anche dai loro problemi, alla crisi economica che sta cogliendo complessivemente il sistema economico globale. Per questo motivo sono particolarmente lieto di dar loro il benvenuto della Toscana». Sono le parole con cui il presidente Claudio Martini, che ha sottolineato anche il suo ruolo di assessore all'agricoltura, ha portato il suo saluto alla sessione inaugurale di “Vignaioli e Vignerons”, la manifestazione organizzata da Slow Food, Fondazione Sistema Toscana, Arsia e Regione Toscana in collaborazione con la Provincia di Pistoia e il Comune di Montecatini. Quasi mille vignaioli provenienti da 20 paesi europei (dalla Francia alla Georgia, passando per la Germania, la Spagna fino alla Romania) si sono ritrovati a Montecatini per discutere in due giorni di lavori della produzione vitivinicola e arrivare a stendere un manifesto europeo per la vitivinicoltura sostenibile.

Accanto a questo dieci giorni di manifestazioni su tutto il territorio toscano. «Esiste una crisi in quella economica generale, la crisi dell'agricoltura, di cui si parla poco, se non di fronte a manifestazioni clamorose cui ricorrono a volte gli agricoltori per portare all'attenzione dell'opinione pubblica le loro difficoltà – ha proseguito Martini -. Che sono le difficoltà di un settore fondamentale, non solo perché produce quello di cui ci nutriamo, ma anche perch&ea cute; tutela i nostri territori, i nostri paesaggi, persino il nostro modo di parlare, se pensiamo a quante forme linguistiche derivano dalla cultura agricola.

Ed oggi produce anche nuove forme di energie complementaria a quelle tradizionali. In questo quadro, il vino era e resta un segno distintivo dell'economia e e della cultura di alcune regioni, tra cui naturalmente la Toscana. Il vino è, come si dice, un'eccellenza, insieme all'arte, al patrimonio culturale, al paesaggio. Per questo deve restare elemento di radicamento col territorio, e può contribuire a fare delle economie locali un punto di partenza per uno sviluppo economico piùsostenibile. Per questo – ha concluso il presidente –saremo sempre vicini in particolare ai piccoli produttori e al patrimonio di valori che rappresentano». Dario Rossi

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