Murate come luogo di cultura e creatività

Il complesso diventerà il cuore della contemporaneità fiorentina e accoglierà gli 'Smart dissidents', i dissidenti della generazione 2.0

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2009 20:12
Murate come luogo di cultura e creatività

Dalla prigione alla libertà, da luogo di reclusione e sofferenza a nuovo epicentro della contemporaneità fiorentino e snodo culturale di livello internazionale. Questo il fulcro del progetto di riqualificazione dell’ex carcere delle Murate, ora già in parte recuperato come edilizia residenziale pubblica che si completerà nei prossimi mesi includendo non solo alloggi per giovani coppie ma anche un caffè letterario, nuovi spazi per la contemporaneità e soprattutto un ‘rifugio’ ai cosiddetti ‘Smart dissidents’, attivisti politici e bloggers della generazione 2.0 che utilizzano internet per far sentire la loro voce e che a Firenze, sulle orme della ‘Maison’ parigina per giornalisti perseguitati, troveranno accoglienza sia virtuale che reale. I progetti sono stati presentati oggi dal sindaco Matteo Renzi, dall’assessore alla cultura e contemporaneità Giuliano da Empoli e dall’assessore alla casa Claudio Fantoni. “Le parole d’ordine che ispirano il progetto delle Murate sono libertà, vivibilità, futuro, bellezza e qualità - ha detto il sindaco Renzi -.

Nel complesso dell’ex carcere, che è una delle realtà più belle che l’amministrazione precedente ci ha consegnato e che noi abbiamo la responsabilità di lanciare nel futuro, non ci saranno solo case ma anche caffè letterari e botteghe creative che permetteranno alla città di vivere. Dobbiamo guardare meno al passato e più al futuro”. Il progetto prevede anche l’apertura di un collegamento tra il complesso delle Murate e piazza Annigoni. “La città va ricucita - ha continuato il sindaco -.

Bisogna far diventare questi due luoghi, luoghi di vita nel rispetto dei residenti e nella convinzione che una città è bella se apre degli spazi di libertà, non se li chiude. Dobbiamo aprirci alla condivisone, al dialogo e al confronto con il progetto sui ‘dissidenti’”. “Il progetto Smart dissidents - ha spiegato da Empoli - nasce per accogliere tutti quei dissidenti e attivisti politici, dalla Cina alla Russia, dall’Afghanistan all’Iran, che utilizzano la rete e le nuove tecnologie per far conoscere al mondo gli orrori dei loro regimi e per questo sono sottoposti a censure e violenze.

Da qui l’idea di farli venire a Firenze, per un periodo di tempo limitato, dove possano vivere al sicuro, lontano dalle minacce dei loro paesi di origine”. “Alle Murate – ha continuato - troveranno (i lavori termineranno alla fine del 2010, i soldi stanziati sono 1,9 milioni di euro) 24 stanze uso foresteria, supporto tecnico per poter creare siti internet a prova di censura, formazione informatica. Ma soprattutto troveranno un posto dove incontrare altri dissidenti e confrontare esperienze e strategie”.

“Il 16 gennaio prossimo - ha aggiunto – organizzeremo un grande evento, un momento di festa che sarà una sorta di trailer, di anteprima per quel che diventeranno le Murate nei prossimi mesi”. Ma il complesso delle Murate diventerà anche uno dei nuovi poli dell’arte contemporanea e verranno aperti un caffè letterario e una galleria di botteghe creative da via dell’Agnolo a via Ghibellina (a breve saranno aperti i bandi). Il museo della Resistenza, invece, che originariamente era previsto anch’esso alle Murate, sarà collocato altrove, probabilmente in Oltrarno.

Il sindaco ne ha già parlato con il presidente dell’Anpi Silvano Sarti. Intanto, come spiegato dall’assessore Fantoni, vanno avanti le consegne degli alloggi Erp recuperati dal vecchio carcere. “Sessantasette alloggi – ha detto Fantoni – sono già stati assegnati, mentre 6 restano da ultimare. Nel complesso, però, ci sarà ancora posto per ulteriori 18 appartamenti che, nelle nostre intenzioni, saranno assegnati a giovani coppie o artisti, con canoni calmierati. I finanziamenti, però, ancora non sono stati stanziati”.

“In tutto - ha aggiunto - si tratta di un complesso di riqualificazione di 21 mila metri quadrati di superficie utile che nasce come progetto per l’edilizia residenziale e che adesso non cambia destinazione, dato che il cuore dei nuovi allestimenti è comunque il tema sociale, sia esso un aiuto ai più deboli per la casa, sia esso un rifugio per i perseguitati in altri paesi”. (edl-fp-fd)

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