Aprono i giardini dei quartieri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 maggio 2009 23:11
Aprono i giardini dei quartieri

Gli "Orti di Santa Croce", il "Giardino del Convento di San Salvatore" il Giardino Vegni, "Enzo Pazzagli Art Park", la "Grotta del Bandino", il "Parco di Villa Strozzi" , Sono sei perle, i giardini che sabato 23 maggio saranno aperti al pubblico con visite guidate organizzate in gruppi di massimo 30 persone. Dopo il successo di domenica 29 marzo torna l’iniziativa "Visite guidate ai giardini nel Comune di Firenze" organizzata dall'assessorato alla partecipazione democratica e al decentramento e dai cinque Quartieri della città.

Il Comune di Firenze gestisce 1139 tra parchi giardini e piccole aree verdi e nel periodo tra il 2004 e 2009 ha investito circa 14 milioni di euro per la riqualificazione e la manutenzione del verde pubblico. L'iniziativa fa parte dei progetti "Ricomincio da me! Percorsi per il cambiamento degli stili di vita" e "Se non ora quando? Appuntamenti con la sostenibilità" e le visite ai giardini si svolgeranno sabato mattina dalle 9,30 alle 12,30 con durata e orari diversi. “E’ un’iniziativa importante – ha spiegato l’assessore ai rapporti coi quartieri- per far conoscere lo straordinario patrimonio dei giardini della nostra città con alcune visite guidate dai tecnici del verde dell’Amministrazione Comunale”.

La partecipazione alle visite è gratuita ma è necessario prenotarsi entro venerdì 22 maggio telefonando allo 055.276939 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12) oppure inviando una mail a e.molino@comune.fi.it. Per gli Orti di Santa Croce (via Tripoli, 34) la prima visita è dalle 9,30 - 10,45; la seconda dalle 11,00 - 12,30. Al Giardino del Convento di San Salvatore al Monte (ingresso dal Convento Francescano in via San Salvatore al Monte, 9) le visite sono dalle 9,30 - 10,35, dalle 10,30 alle 11,15 e dalle 11,30 alle 12,15.

Nel Giardino Vegni (via San Niccolò 89/a ) sono previste due visite, una dalle 9,30 alle 10,45, l’altra dalle 11 alle 12,30. Per l’Enzo Pazzagli Art Park (ingresso da via S. Andrea a Rovezzano) gli ingressi sono tre: dalle 9,30 alle 10,15; dalle 10,30 alle 11,15 e dalle 11,30 alle 12,15. La Grotta del Bandino, antico giardino Bandini Niccolini (ingresso da via del Paradiso, 5) potrà essere visitato dalle 9,30 alle 10,15; dalle 10,30 alle 11,15 e dalle 11,30 alle 12,15. Per il Parco di Villa Strozzi (ingresso da via Pisana, 77) sono previste due visite, la prima dalle 9,30 alle 10,45 e la seconda dalle 11 alle 12,30.

L’iniziativa è stata presentata stamani dall’assessore ai rapporti con i quartieri e alla partecipazione insieme ai tecnici del quartiere 1 Cecilia Cantini e del quartiere 4 Ciro degl’Innocenti.
Orti di Santa Croce
Il giardino nasce come Hortus conclusus, la tipica sistemazione dei conventi monastici e se ne ha notizia sin dal 1263. Il podere era regolarmente diviso in grandi riquadri e delimitato da mura. Nel corso del XVIII secolo gran parte del terreno e l'edificio principale posto lungo l'attuale via San Giuseppe furono ceduti ai Rucellai che vi realizzarono la loro "dimora di delizia".

Nei primi del XIX secolo il complesso viene venduto ai marchesi Dufour-Berte e fino al 1855 l'orto-giardino rimane diviso in riquadri e percorso da vialetti perpendicolari fra loro. Successivamente, come testimoniato dalla pianta di Firenze elaborata dall'IGM nel 1896-1897, anche questo spazio verde venne trasformato in un giardino romantico: alberi di alto fusto, sentieri tortuosi, alte siepi, montagnole e prati. Dopo anni di trasformazioni incontrollate, l'intervento dell'Amministrazione Comunale realizzato nel 1998 ha riportato il giardino al disegno della fine dell'Ottocento.


Giardino del Convento di San Salvatore al Monte
La chiesa di San Salvatore al Monte è un'importante Basilica di Firenze situata nella collina dietro il piazzale Michelangelo, il Monte delle Croci, appena sotto la Basilica di San Miniato. Sul luogo dove oggi sorge il Complesso di San Salvatore al Monte esistevano in precedenza un giardino e cappella francescana, forse dedicata ai Santi Cosma e Damiano, donate ai frati nel 1417 da un certo Luca di Jacopo del Toso (o della Tosa). Nel 1442 con l'edificazione documentata della sagrestia, i lavori di questo primo complesso, frutto di interventi ad opera di maestranze appartenenti all'ordine francescano, sembrano terminati.

Resti di questo primo insediamento sono forse rintracciabili nella sala capitolare dell'attiguo convento. Interessanti anche alcune tavole quattrocentesche nell'odierno coro, verosimilmente destinate alla primitiva chiesa: la Madonna in trono col Bambino, Santi e la committente di Giovanni dal Ponte, La Vergine con Cristo in Pietà e Santi di Neri di Bicci e nel convento I Santi Cosma e Damiano, Francesco e Antonio di Rossello di Jacopo Franchi e Il Volto Santo della scuola di Fra Bartolomeo. Negli ultimi decenni del Quattrocento per volontà prima del ricco mercante Castello Quaratesi e, dopo la sua morte, dall'Arte di Calimala (come ricorda lo stemma con l'Aquila sul frontone), si intraprese un rifacimento dell'edificio, su progetto di Simone del Pollaiolo detto il Cronaca, fra il 1499 e il 1504.

La facciata della chiesa, molto semplice e incorniciata dai tipici cipressi toscani, presenta superfici intonacate interrotte solo dal portale e dalle finestre a timpano. Dall'assedio del 1529 e per tutto il secolo XVI la chiesa e il convento subirono gravi danni solo in parte arginati da restauri, tanto che nel 1665 i frati lasciarono definitivamente San Salvatore, in stato di avanzata decadenza, ai francescani spagnoli detti Scalzetti, e si trasferirono in Ognissanti, portando con sé molti degli arredi e decorazioni.

Nel 1875 veniva costruito attiguamente il Piazzale Michelangelo. Recentemente la Provincia Toscana dei Frati Minori ha deciso di potenziare la sua presenza a San Salvatore, da quel momento molte sono state le iniziative di promozione e restauro del complesso.
Giardino Vegni
All'inizio del Settecento l'architetto Rodolfo Giannozzi creò un giardino all'italiana con una grotticina artificiale ancora esistente ma in completo degrado. Dal giardino vennero creati una serie di sentieri e percorsi decorati da statue e terrazze panoramiche verso la collina di Montecucco.

Il giardino rappresenta un ettaro e mezzo di terra nascosto dietro le case che arriva fino alle mura di Belvedere, nel cuore del quartiere, un luogo di passeggiate alla scoperta delle piante, degli insetti, della storia. con alcuni rappresentanti dell’associazione Mani Tese che ha realizzato il progetto e del Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscana) che ha indetto il bando 2006 “percorsi di innovazione” di cui il progetto sul giardino Vegni è risultato vincitore. Si tratta di un progetto che coinvolgerà soprattutto i bambini e rappresenta un opportunità per tutti per conoscere in modo approfondito il patrimonio ambientale della città.

Attraverso un percorso di conoscenza per adottare comportamenti volti a rispettare e risparmiare le risorse naturali del pianeta. L’area verde del giardino che è anche un giardino storico annesso ad un palazzo signorile di origine medievale diventerà un luogo da cui partire per scoprire attraverso il gioco per i più piccini, le foglie gli insetti, per imparare a conoscere l’energia solare, per saperne di più sull’acqua. I cittadini e soprattutto ai bambini e agli anziani è offerta l’opportunità di utilizzare uno spazio verde e di scoprire aspetti nuovi grazie al nuovo percorso didattico.

L’itinerario contenuto nel progetto è articolato in dieci tappe o meglio osservatori sul tema del futuro sostenibile. Ciascuna tappa è articolata in un elemento ludico una sorta di “scultura” o gioco, da uno o più pannelli informativi, da una piccola storia che fa da filo conduttore, da strumenti di osservazione (es. microscopio) e/o installazioni dimostrative (es. fontana fotovoltaica), da un piccolo gioco interattivo.
Enzo Pazzagli Art Park
Il Park d'Arte Enzo Pazzagli si trova nella zona sud di Firenze fra le colline e il fiume Arno.

Sono 23.900 metri quadrati di verde con oltre 200 opere d'arte di varie dimensioni visitabili anche di notte di notte grazie al sistema di illuminazione. Il parco è di proprietà privata è stato voluto dall'artista Enzo Pazzagli che nel 2001 ha trovato a Rovezzano questo terreno trasformato in un immenso prato, nel quale sono stati piantati 300 cipressi che formano una scultura vivente "La Trinità", un'opera d'arte che rappresentante due profili e un volto, estesa per circa 15.000 metri quadrati, un'installazione che si può vedere nella sua interezza solo dall'alto, ma che si apprezza camminandoci all'interno con in mano la mappa.

Fra gli occhi, i nasi, le bocche della "Trinità" si incontrano le altre opere d'arte.
Grotta del Bandino
Villa Bandini è situata nella zona sud di Firenze, a Gavinana. La grotta del Bandino si trova dietro un grande cancello e vi si accede da quel che rimane dell'antico giardino di Villa Bandini poi Niccolini parte di un antico borgo e rappresenta una testimonianza dell'insediamento che nel corso dei secoli ha interessato il così detto Pian di Ripoli un tempo nel contado fiorentino.

L'area in cui sorge l'antico palazzo Bardini era detta Canto del Paradiso per la presenza di una villa chiamata il Paradiso degli Alberi . Villa Bandini costruita intorno al XII secolo conserva ben poco del primitivo aspetto è oggi sede degli uffici e della biblioteca del Quartiere 3 e la grotta è visitabile grazie alla disponibilità degli attuali proprietari che la hanno restaurata nel 1998 e il 2000. Quando la villa passò in proprietà ai Marchesi Niccolini questi vi fecero che fecero costruire alla fine del giardino, una grande e bellissima Grotta Ninfeo di conchiglie e sassi colorati incastonato fra le due edifici della proprietà.

L'area del giardino è oggi ridotta e trasformata rispetto all'originale .Nell'archivio dei marchesi Niccolini esiste un documento del 1522 delle spese sostenute per portare l'acqua alla villa e agli spazi esterni vengono denominati "l'orto" che stava per indicare il giardino e "la corte" che va identificata con il piazzale antistante il palazzo a cui era collegato tramite un loggiato. Il progetto della Grotta Ninfeo risale al 1745 ad opera dell'artista fiorentino Giuseppe Menabuoi, assunto dalla famiglia Niccolini per la formazione artistica dei pupilli e venne c e decorata da Giuseppe Giovannozzi nel 1746.


Parco di Villa Strozzi
Ad ovest di Firenze, sulle colline che dominano la riva sinistra dell'Arno, si trova Villa Strozzi al Boschetto, un tempo residenza privata di una delle famiglie più importanti di Firenze, ora parco pubblico, sede di associazioni e cornice di eventi teatrali. La villa ospita il Polimoda (Istituto Politecnico Internazionale della Moda) e all'ultimo piano il laboratorio musicale, Tempo reale, diretto da Luciano Berio. Queste nuove destinazioni hanno permesso di non alterare la struttura architettonica e quindi di intervenire in maniera meno invasiva attraverso un restauro conservativo e di adeguamento strutturale.Durante la seconda guerra mondiale, la proprietà, ormai Gambinossi, viene sequestrata prima dai tedeschi e poi dagli alleati, dagli anni '50 il complesso viene utilizzato per cerimonie e nel caso delle scuderie come appartamenti da affittare.

Negli anni successivi il parco subisce un graduale ridimensionamento tramite la vendita di alcune sue parti. Soltanto nel 1962 il Comune di Firenze sottopone la villa alla legge di tutela delle cose di interesse artistico o storico. Intorno agli anni '70, la proprietà residua viene ceduta ad una società di costruzioni intenzionata a crearvi un complesso residenziale, l'avvenimento scatena le proteste della popolazione del quartiere che teme la speculazione edilizia di un bene di interesse pubblico.

Il clamore suscitato dagli abitanti del quartiere e dalla stampa del tempo indussero l'amministrazione comunale a comprare, nel 1974, Villa Strozzi al Boschetto convertendo il parco in giardino pubblico.
(lb)

Notizie correlate
In evidenza