Sport & Libri: ''Pellaccia da discesa'' Gastone Nencini. L’incompreso leone del Mugello di Pietro Cipollaro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 febbraio 2009 13:52
Sport & Libri: ''Pellaccia da discesa'' Gastone Nencini. L’incompreso leone del Mugello di Pietro Cipollaro

“Questo libro ci rimanda ad un’altra Italia, ai tempi d’oro del ciclismo e ad un’epoca difficile ma caratterizzata dalla volontà di emergere e di superare le difficoltà del dopoguerra”. Con queste parole il consigliere regionale Severino Saccardi interviene alla presentazione di “Pellaccia da discesa Gastone Nencini. L’incompreso leone del Mugello” di Pietro Cipollaro. “Gastone Nencini – prosegue Saccardi - è una figura simbolo dell’Italia post bellica, rappresenta un personaggio che lotta per affermare la propria volontà, per trasformare in realtà il suo sogno di campione e per emanciparsi dalla propria condizione d’origine”.

“Un libro che fa pensare – conclude Saccardi –. Anche i raggiri nei confronti del padre contrario inizialmente alla sua scelta di vitae le fatiche del giovane Nencini fanno riflettere in un momento in cui lo sport è inquinato”.
Il volume ripercorre le tappe sportive di Gastone Nencini, il campione delle due ruote, nato a Bilancino di Barberino di Mugello il 1° marzo 1930. “La sua carriera - scrive Pietro Cipollaro - comincia come quella dei tanti ragazzi che sognavano di diventare campioni ciclisti; quando il ciclismo era lo sport più popolare e, ad alto livello, più remunerativo.

E' uno sport faticosissimo, a cui si è ammessi superando una specie di esame d'ammissione: l'ostracismo del genitore, facendo vincere la propria forza di volontà”.
Gastone Nencini - si conquistò il soprannome “pellaccia da discesa”, per il suo eccezionale coraggio e per la tecnica - corse con Bartali, duellò con Coppi e Magni; vinse un Giro d’Italia ed un Tour de France, conquistandosi la fama di miglior discesista di sempre. In questo libro, l’autore dimostra che il campione avrebbe potuto vincere più corse a tappe; se non fosse rimasto vittima, non solo della normale sfortuna dei corridori, ma di ripetuti errori dei suoi direttori tecnici.
Pietro Cipollaro, nato a Roma nel 1938 ed ivi laureato in scienze politiche, per 7 anni commissario di bordo sui transatlantici per l'Africa, l'Asia, l'Australia e le Americhe; per 27 anni funzionario dell'Ente Nazionale Italiano per il Turismo; ha viaggiato in 80 paesi, ha vissuto in Friuli, Roma, Zurigo, Vienna; risiede ora a Firenze e a Malborghetto Valbruna (Udine).

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